Bologna, 10 maggio 2023 – I Giochi olimpici di Parigi, snodo di novità anche in materia di riconoscimenti allevatoriali.
Alle Olimpiadi del prossimo anno, per la prima volta, i cavalli Purosangue che gareggiano in una qualsiasi delle discipline equestri – dressage, salto ostacoli, completo – saranno esplicitamente riconoscibili negli ordini di partenza e nei risultati. Al contrario, nelle passate edizioni dei Giochi Olimpici, i cavalli da corsa in pensione che vivevano la loro seconda carriera erano indicati solo come “razza sconosciuta”.
L’accordo fa seguito alle discussioni tra la Federazione Ippica Europea e Mediterranea (EMHF), la Federazione Mondiale dell’Allevamento del Cavallo Sportivo (WBFSH), la Federazione Equestre Internazionale (FEI) e il Comitato Internazionale del Libro genealogico (ISBC) e si estenderà anche a tutte le altre competizioni FEI, oltre quindi ai Giochi olimpici.
Il problema è sorto perché, in base a un memorandum d’intesa tra la FEI e la WBFSH, storicamente sono stati accreditati solo i libri genealogici dei membri della WBFSH, ovvero ‘brand’ che allevano specificamente cavalli per le discipline olimpiche.
Un coro unanime
L’accordo è stato accolto con favore dal dottor Paull Khan, segretario generale dell’EMHF e membro del gruppo direttivo del Forum internazionale Aftercare of Racehorses (IFAR): «In tutto il mondo si compiono molti sforzi per incoraggiare i proprietari dei cavalli da corsa ritirati a valutare per loro una seconda carriera. Questo riconoscimento contribuirà a diffondere il messaggio che i cavalli da corsa sono in grado di competere con successo in altre discipline equestri e indurrà un maggior numero di proprietari a prendere in considerazione questa opzione di pensionamento per i loro cavalli da corsa».
Nadine Brandtner, Direttore Generale della WBFSH, ha aggiunto: «La WBFSH riconosce l’ampia influenza che il Purosangue ha avuto sull’allevamento e sullo sviluppo dei cavalli sportivi. Merita un riconoscimento. Inoltre, l’iniziativa di incoraggiare una seconda carriera per i Purosangue in pensione è uno sforzo vitale per mantenere la social licence. Riteniamo che sia l’intero settore equino a dover fare fronte comune per affrontare questa sfida. È quindi naturale che la WBFSH sostenga questa iniziativa».
Il direttore della governance e degli affari istituzionali della FEI, Francisco Lima, ha confermato che questo sviluppo – a partire dai Giochi olimpici in poi, ha il pieno sostegno della Federazione Equestre Internazionale.
Simon Cooper, vicepresidente dell’ISBC, ha aggiunto: «Il Comitato internazionale del Libro genealogico è lieto che i Purosangue siano ora riconosciuti per la loro partecipazione e il loro successo negli sport equestri. L’ISBC è grato all’EMHF, alla WBFSH e alla FEI per aver lavorato insieme all’ISBC a sostegno di questo riconoscimento dei cavalli da corsa ‘oltre’ la pista. I Purosangue hanno sempre dimostrato che il loro atletismo, la loro attitudine e la loro capacità di adattamento rendono spesso possibile una seconda carriera di successo negli sport equestri. I 68 Libri genealogici di Purosangue approvati dall’ISBC in tutto il mondo sosterranno l’IFAR, la WBFSH e la FEI nella promozione delle opportunità post-corsa e nel garantire il riconoscimento di questi purosangue».