Cremona, 18 novembre 2017 – E siamo alla penultima puntata per questo emozionante IRHA/NRHA Futurity 2017, che conclude con la Finalissima del venerdì sera l’avventura e il sogno di tanti non pro europei almeno per questa stagione di gara. E chi i propri sogni li ha coronati in maniera davvero inaspettata è il Non Pro Futurity Champion Level 4 Manuel Bonzano, che tante volte in passato si era titolato Reserve Champion nel Big One italiano e che raggiunge il suo primo podio assoluto proprio con una cavalla che egli stesso considerava ancora verde e forse un po’ troppo sensibile per arrivare a tanto risultato. Campionessa (con 216,5) su un parterre qualitativo di 28 finalisti è Zedd Sunburst, da Great Sun Burst e Ms Sanditch Whiz, una femmina allevata al 23 Quarter Horses che lo stesso Bonzano aveva esibito per la prima volta senza risultati esaltanti al Belgium Futurity. La seconda uscita è stata invece tra le redini di Ann Fonck per il German Breeders Futurity Snaffle-bit dove già la cavalla nel primo go aveva ottenuto un buon 218 (purtroppo era andata meno bene la finale). Poi la leadership nel primo go-round pari merito con la coppia Edoardo Bernardelli/ Thelastmorositogunit. «Mi sono emozionato molto, veramente. Il Futurity è una cosa speciale. È una gara troppo difficile ma a volte fa delle magie ed è giusto che ce le godiamo col cuore. Qui non è mai detto che vinca veramente il cavallo che sembra il migliore: Zedd ha coraggio e ci ha dato tanto, ma non avrei mai pensato di andare veramente a vincere. Devo dire la verità: ci sono stati perfino dei momenti in cui ho pensato di “scartarla”; con i cavalli giovani ci sono delle giornate che senza loro colpa tu non riesci a interpretarli. Viene facile dire che il cavallo è sbagliato quando le cose non girano, ma se invece riesci a prenderlo per il verso giusto poi possono arrivare le sorprese come quella di stasera». Manuel afferma che Zedd ha dato tutto quello che le è stato chiesto, ma che ora potrà dare ancora di più anche perché, spiega «ha una mamma speciale a cui tengo tanto e un papà che è fenomenale». Però, continua il Campione piemontese, «a casa non era il massimo, devo essere sincero: forse perché era rimasta un po’ ferma ed era indietro. È sempre stata lavorata da Bernard e Ann Fonck (io purtroppo per i miei impegni sarò riuscito a montarla forse una dozzina di volte) i quali però avendo tante gare e tanti cavalli a volte possono non riuscire a seguirli tutti allo stesso modo: certo, ben venga il minor lavoro se questi sono i risultati! Comunque Zedd inaspettatamente ha fatto passi da gigante proprio qui a Cremona, durante le giornate di questo evento. Più di così non potevo chiedere». Ora nel futuro della campionessa c’è sicuramente il Futurity europeo: «Se il cielo ci assiste e tutto va bene… È una cavalla forte, farà ancora parlare di sé».
Con 214,5 si titola Level 4 Reserve Champion l’uomo dai mille trofei, Claudio Risso, vecchio lupo di mare che di Futurity Championships ne ha già collezionati parecchi e che ha esibito RS Apple Lena, interessante prodotto di casa Roberta’s Stable dal grande Spat Olena con mamma RS Linkwood Jac.
Dopo il ripescaggio di entrambi i suoi cavalli, entrati in finale grazie alla Consolation, il ventenne Enrico Sciulli ha conquistato l’arena ovale di venerdì sera rivendicando entrambi i titoli Champion e Reserve Champion sia Level 3 che 2 con due prodotti dell’allevamento di famiglia, Staffoli Horses, collocato tra le splendide montagne del Molise. Solo secondo a entrare in arena, in sella a SH Oak Atomic Peseta (il suo castrone da Que Peseta e Arc Ultima Sophie BH) ha migliorato di ben 10 punti lo score del go-round concludendo con un convincente 213.5 che ha subito messo una seria ipoteca sul titolo e acceso la sfida tra gli altri concorrenti. Enrico, che è tornato solo un mese fa a prepararsi per il Futurity reduce dalle molte gare disputate per quello che era il suo obiettivo dell’anno – perfettamente centrato – ovvero assicurarsi il titolo di NRHA World Non Pro Champion, al termine della gara non trovava le parole per descrivere l’emozione provata. Le prime sono state di gratitudine per papà Tiberio e il suo socio Antonio Mastrostefano, e per gli istruttori che lo hanno seguito in questo lungo percorso verso un’annata molto più che d’oro: Davide Brighenti, Bernard Fonck e Guglielmo Fontana che lo ha aiutato soprattutto nella preparazione dei tre anni. «La mia prima gara con i cavalli che ho esibito stasera è stata proprio qui. Negli ultimi due mesi li ho davvero trascurati perché stavo perseguendo altri obiettivi, ma quando ho chiesto il modo in cui hanno risposto è stato sorprendente».
Dopo la bella prestazione con “Atomico”, Enrico ha poi ripetuto sé stesso con il secondo soggetto, SH Que Best Step, un’altra figlia di Que Peseta per Footworks Best Step: questa volta lo score è 213 e il titolo quello di Futurity Non Pro Reserve Champion Level 3 e 2: un’impresa che dimostra spirito eccezionale e una grande maturità, specialmente in un rider tanto giovane. «Entrambi i cavalli si sono comportati molto bene, e il fatto che li abbia seguiti fin dalla nascita, forse in particolare Best Step quando ha perso sua madre e ha dovuto essere allattata da noi rende questa vittoria davvero speciale», ha commentato il cavaliere.
Il talento di Enrico, cresciuto da sempre in mezzo ai cavalli, si è rivelato presto: già nel 2013 ha fatto parte della Nazionale Junior che si è insignita dell’oro europeo. Un anno dopo il giovane molisano è Individual Gold Medal e Team Gold, poi nel 2015 vince l’oro Young Riders con il Team Italy e il bronzo individuale; e ancora, nel 2016 medaglia d’argento sia a squadre che individuale. Ma non è tutto: il giovane Sciulli ha conquistato il podio del suo primo special event nel 2015, quando ha vinto l’IRHA Maturity Intermediate Non Pro; poi, nel 2016, è arrivato anche il titolo nell’NRHA European Derby Non Pro Level 1.
L’emozione di vincere un Futurity, soprattutto quello italiano che ha sempre l’appeal più importante nel Vecchio Continente, non si può misurare: immaginiamo se è la prima volta che ci si cimenta nella gara dei tre anni! È quello che è successo alla giovane Campionessa del Level 1 Non Pro, la lucchese Alessia Simoncini, che proprio come il Champion Level 4 ha montato un figlio di Great Sun Burst, OT Great Sun, allevato questa volta all’OT Horses di Oliviero Toscani (dam: OT Tarisme). 208 il loro score.
Alessia, 19 anni, dopo il liceo linguistico lavora nell’azienda di famiglia e monta solo da pochi mesi sotto l’ala di Gennaro Lendi, dal quale ha acquistato il bravo castrone solo lo scorso aprile e cui riconosce tutto il merito di questo inaspettato successo (oltre che alla carbonara dell’amico Andrea Napolitano che durante la settimana di gare ha contribuito a tenerla serena…). «Un risultato come questo ti ripaga di tutto un anno di lavoro. È una gara che non ha paragoni, così diversa per esempio da un Derby o da qualsiasi altra competizione dove si esibiscono cavalli già fatti…». Alessia, che monta in reining da sette anni e che ha al suo attivo la medaglia d’argento a squadre e individuale nei Campionati Europei Young Riders 2016 insieme a Ready to Spook, dice che OT Great Sun è un bravo cavallo e che non dà problemi, anche se è piuttosto grosso il che a volte la mette un po’ in difficoltà. Ma il suo istruttore sostiene che la giovane amazzone abbia: «tanta mano e molto feeling. Abbiamo fatto le prime gare a settembre per cui incominciamo a conoscerci ora, ma è molto istintiva nel montare: su di lei c’è di che lavorare con ottime prospettive». E riguardo a OT Great Sun? «Un cavallo con molto talento, secondo me potrebbe essere competitivo anche nelle Open, gran stoppatore e gran spinnatore», conclude il trainer.
La fascia d’onore level 1 va a Martina Fosco, nata a Milano e attualmente residente a Bergamo, e alla sua Split Sophie Doll. Primo binomio a entrare nello show-pen, ha subito piazzato il 207 vincente. La cavalla è nata da Spat Split And White e Flashy Jacs Doll.
Comunicato Stampa 2017 Irha/Nrha – Team For You
Sito web ufficiale – 2017 Irha/Nrha – www.futurity.it