Cremona, 21 novembre 2016 – Davanti a una folla in delirio stipata nelle tribune della grande Finale Open, che ancora una volta ha registrato il sold out, Giuseppe “Beppe” Prevosti si è aggiudicato il Big One in sella al magnifico stallone Firstjabacoffeewhiz, un figlio di Star Spangled Whiz e PC Jaba Coffee Dok, chiudendo uno show davvero eccellente: il rider lombardo, dal curriculum molto nutrito al quale aggiunge ora il fiore all’occhiello finora mai conquistato dell’IRHA/NRHA Futurity Open Championship Level 4, oltre al grande 224.5 ottenuto grazie a stop profondi, cerchi fluidi e spin potenti, si è anche piazzato al terzo posto con Snap N Style, già AIQH Futurity 3-Year-Old Open Champion dopo i primi due go-round. Firstjabacoffeewhiz, aka Chop, appartiene a Filippo Merlo ed è stato allevato da Egle Pagani: aveva già ottenuto il secondo miglior composite delle eliminatorie. Al termine di una serata davvero emozionante, Beppe commenta: «Prima di entrare in campo con Chop avevo visto Fabbri superare il mio score con Snap N Style di un punto, ma ero concentrato sul lavoro che dovevo fare e non sentivo troppo la pressione». E poi spiega: «Secondo me il modo in cui un cavallo si esprime rispecchia lo stile del suo addestratore, e sebbene i due cavalli che presentavo in finale siano molto diversi hanno in comune una naturalezza nel movimento che piace ai giudici, anzi direi che è un elemento che sta diventando fondamentale nelle gare. Abbiamo acquistato Firstjabacoffeewhiz in marzo da Nicola Cordioli», continua Prevosti. «Quando l’ho visto nel box non mi è piaciuto subito ma appena salito in sella mi sono accorto della sua sensibilità: questo è un cavallo che ti ascolta sempre. La sua particolarità è la timidezza, una caratteristica insolita in un stallone, ma porta il vantaggio che una volta guadagnata la sua fiducia si mette nelle tue mani, si fida al 100%».
In 17 anni da professionista, Beppe ha collezionato un numero impressionante di titoli sia a livello nazionale che europeo; i più recenti: nel 2011, Individual & Team Gold Medalist nei FEI European Reining Championships con Skeets Flamin, European Futurity L3 e 2 Champion, Reserve Champion L4, European Derby Champion L2, Italian Derby Champion Levels 3 e 2; nel 2012, Italian Futurity Reserve Champion L4, Italian Derby Reserve Champion Level 4 e finalista individuale nei WEG 2014.
Campionissimi nel Futurity Open 3-Year-Old Level 3 e Reserve Champions Level 4 sono Pierluigi Fabbri e AB Queen, un’ottima femmina da AB Capitain San Badger x Im A Queen Diamonds cresciuta all’Angelucci QH: un allevamento che Pierluigi non esita a definire come il migliore d’Europa: «Hanno una qualità che secondo me è davvero eccellente: vado tutti gli anni negli Usa e provo tanti cavalli anche là, quindi posso dirlo serenamente. Ottimi i figli del “Capitano”, ma a me piacciono tanto anche gli “AB”, perché sono più riflessivi, più freddi».
AB Queen inizialmente era un po’ sfuggita all’attenzione perché presentava qualche problema sugli stop. Ma Severino Angelucci, patron dell’allevamento romano, era convinto che fosse un’ottima cavalla: «Ho dovuto lavorare un po’ insieme ai maniscalchi per darle più sicurezza e più stabilità dietro, ma dopo un mese che l’avevo a casa già mi lasciava sbalordito per i progressi che aveva fatto», racconta Pierluigi. «Un crescendo impressionante, nonostante quest’estate sia stata ferma un mese e mezzo per un infortunio: per questo motivo prima del Futurity avevamo fatto solo una prima uscita in maggio durante il Derby». Ecco come il trainer romagnolo descrive il suo Big One: «Nel primo go (score 215, ndr) è andato tutto liscio tranne il fatto che abbiamo spinnato da zero perché, appunto, AB Queen è ancora un po’ verde. Prima del secondo go ho cercato di mettere a posto questo problema e, nonostante l’ingresso alle 8 e mezza del mattino, lo score è stato un buon 218.5. In finale ho provato a cambiare decisamente marcia, fidandomi del fatto che davvero questa cavalla ha un cuore smisurato: in tutta la mia carriera non ne ho mai trovato uno simile, così elettrica, davvero sa dare tutto fino in fondo. Così ha fatto ieri sera quando ho provato a chiederle tanto di più… I cerchi a destra sono stati valutati +1 e mezzo e tutte le altre manovre mezzo punto. Purtroppo quando si rischia, soprattutto con cavalli ancora un po’ acerbi, l’imprevisto è dietro l’angolo: ha cambiato e ricambiato dietro nel figure 8, tutti e cinque i giudici mi hanno dato un punto di penalità e mi hanno azzerato la manovra; quindi, score card alla mano, abbiamo perso 4 punti e mezzo e siamo “rimasti” si fa per dire, a quota 223». Pierluigi ha alle spalle una carriera che lo ha visto finalista in molti Special Events. In Futurity ha al suo attivo il titolo Limited Open nel 2004 e quello di Reserve due anni dopo, ed è stato membro della Nazionale di Reining che ha vinto l’argento agli Europei FEI di Augsburg nel 2013 e l’oro nel 2015 ad Aachen.
Nasce dalla fiducia che già da qualche anno il noto allevatore piemontese Manuel Bonzano ripone, al di fuori dei blasonati trainer della sua scuderia, nell’abruzzese Andrea Mannucci il titolo di 2016 Reserve Futurity Open Level 3 Reserve Champion: con Mannucci sale al podio infatti Great Blond Whiz, proprietario 23 QH, da Great Sun Burst e Ms Genuine Whiz. Andrea, che ricorda come i suoi migliori risultati siano sempre stati raggiunti insieme a femmine di discendenza “Whiz” e che non si stanca di sottolineare la sua gratitudine per Manuel, racconta: «La cavalla è arrivata da me a fine aprile, e abbiamo sempre lavorato con molta calma: anche le “prove di gara”, soprattutto snaffle-bit, sono state in ambito regionale e senza cercare nessun particolare risultato: ho preferito rispettarla e mettere i tasselli piano piano, visto che il vero obiettivo era Cremona». Obiettivo centrato, e Andrea descrive così il suo percorso in arena: «Nel primo go ci sono stati due ritardi sui cambi: avevo deciso di lasciarla più libera e di fidarmi, dato che a casa era sempre stata perfetta su questa manovra, ma siamo incorsi in queste penalità senza le quali potevamo entrare in finale anche nel Level 4. Nel secondo è stata brava, senza particolari problemi, e poi in finale direi quasi perfetta. È molto intelligente, ma non semplicissima: un bel caratterino, che esige rispetto. Ma se le fai capire che cosa vuoi diventa veramente divertente: io ieri sera a parte la soddisfazione del titolo mi sono soprattutto divertito!».
Un amore a prima vista è alla base della passione per il reining, e poi della professione di trainer, per l’IRHA/NRHA Futurity Open Level 2 Champion Stefano Cerutti: quella per un Freestyle, rimasto epico, messo in scena tanti anni fa da Ricky Bordignon sulle note di “Devil In Me”: «Allora facevo solo passeggiate, ma rimasi folgorato da quell’esibizione e quella specialità: e così tutto ebbe inizio».
Stefano, che si è aggiudicato il titolo in sella a Doc Genuine Taris grazie a uno score di 216, commenta così il suo Futurity: «Le sensazioni sono state buone già dai giorni scorsi, e anche prima di entrare per la Finale sentivo il cavallo molto bene. Siamo partiti alla grande, poi a metà gara ho avuto un piccolo imprevisto: ma non mi sono demoralizzato e ho cercato di recuperare i punti perduti… alla fine è andata “super”. Questo stallone ha degli stop spettacolari; è piccolino, ma quando stoppa diventa una pallina!».
Doc Genuine Taris è figlio di Cyberchip x Cutter Holdays Jacs e prima di arrivare a questo Futurity Italiano aveva già vinto quello APCR Open a La Peschiera. «La storia di Doc Genuine Taris inizia tutta dal suo proprietario e allevatore, Domenico Gianniti. Lui l’ha pensato, allevato e gli ha messo per primo la sella; poi l’ha passato a me e da lì abbiamo iniziato il nostro percorso insieme. È un cavallo davvero serio, un po’ più “birichino” quando lo gestisci da terra, ma quando mette la sella diventa perfetto». Lo stallone ha dimostrato il suo potenziale fin dall’inizio della doma: «Sono un po’ di mesi che sogno, le sensazioni erano davvero buone. Ho curato la sua e la mia preparazione a questo evento nei minimi particolari e sono felice di aver centrato l’obiettivo!».
Stefano ha al suo attivo una lunga e prospera carriera nel reining come non professionista; nel 1999 ha intrapreso il percorso di open rider e in questi anni è stato finalista in diversi Derby e Futurity italiani ed europei, tre volte IRHA Year End Intermediate Open Reserve Champion e anche 2014 ARHA Futurity 3-year-Old Reserve Champion.
Silvia Venezia è felice per se stessa e per la proprietaria e allevatrice di Gunnerine, Teresa Rosati, dopo aver conquistato il titolo del Futurity Reserve Championship Level 2. Silvia ha incominciato a lavorare questa cavalla, figlia di Hollywood Gun Dunnit e E Harmony Dot Com, abbastanza tardi perché doveva ancora maturare fisicamente: ma una volta iniziato il training Harmony ha subito mostrato una gran voglia di imparare. Le prime uscite sono state soprattutto “di scuola”, perché lo scopo era solamente prepararsi per l’eccitante sfida del Futurity: «Ciò che più mi ha impressionato dei suoi progressi è quello che è successo nei dieci giorni dello show qui a Cremona. È arrivata in ottima forma, e incredibilmente ha continuato a migliorare». I progressi del binomio sono divenuti evidenti nella finale, quando supportati dal clamore e dall’entusiasmo della folla i due hanno raggiunto un ottimo 215 valido per la piazza d’onore a un solo punto di distanza dal Campione del Livello.
Silvia ha scoperto la sua passione per il reining quando era ancora a scuola e non ha esitato a farla divenire una professione appena finiti gli studi. È grata al suo mentore Renzo Canciani e a Giuseppe Prevosti, che l’hanno guidata a sviluppare la propria carriera professionale: «Dopo diversi anni di lavoro presso Ambrosini QH, ora sono per conto mio a Bergamo e questa crescita mi regala delle grosse soddisfazioni», dichiara la trainer ventottenne, il cui show record inizia nel 2009 con l’IRHA Year End Ladies Championship; finalista in Special Events italiani ed Europei, spiccano i titoli di 2014 NRHA European Open Derby Level 1 Reserve Champion e 2014 IRHA/NRHA Open Futurity Level 1 go-round leader.
«Questa gara è stata davvero al di sopra delle aspettative!». Ecco le prime parole di un’entusiasta Roberta Dubini dopo aver vinto con uno score di 213,5 il Level 1 della finale open. Tanta felicità è scaturita dopo l’ottima gara di Gh Smart Donna, femmina da Smart Spook x Shining Donna, allevata da Guida QH e appartenente a Llc Luga: «Non avevamo messo in programma di portarla qui; l’abbiamo deciso all’ultimo. Nei primi go-round ha avuto qualche difficoltà nei cerchi, ma oggi è stata perfetta. Mi sono potuta fidare al 100%. Ha dato tutto ciò che poteva». Importata dall’America all’inizio dell’anno, Gh Smart Donna doveva essere esibita da Gianni Lugarà, patron del Luga QH. Poi per i troppi impegni di lavoro lui non ha potuto montarla a sufficienza, così la bella saura è stata affidata alla trainer, già Campionessa nel Level 1 al 2015 NRHA European Futurity in sella a One More Whiz Girl.
Roberta attualmente lavora presso Luga QH come assistant trainer di Guglielmo Fontana, ma che ha già avuto la possibilità in passato di affiancare altri cavalieri di successo come Nicola Brunelli e Martin Gamper presso la Roberta’s Stable, poi Giuseppe Prevosti e Dominic Reminder.
Bernardo “Bebe” Sarao, Reserve Champion nel Level 1, torna allo show-ring con rinnovato vigore dopo un “anno sabbatico”: e il 2016 lo vede in gara più competitivo di prima dopo un 2014 lontano dalle arene e un 2015 tutto dedicato alla cura dei suoi allievi. In sella ad A Peppy Cadillac (Peptoes x Cadillac Dun It) allevato da Ingram QH ha marcato 211, un punto in meno del secondo go-round per colpa di un cambio di galoppo sfortunato. Su questo stallone, che è da poco stato acquistato presso Rabboni QH da Gionata Bertini, un caro amico di Bebe già proprietario di altri cavalli con cui il trainer milanese ha avuto successo, Sarao ha vinto l’Austrian RHA Futurity Level 1 nell’agosto di quest’anno, alla sua seconda uscita prima di quella cremonese. «Sia io che Gionata siamo stati contentissimi del risultato e della perfetta organizzazione dello show in generale, che facilita il lavoro di tutti noi». Descrivendo la sua carriera nel reining, Bebe spiega: «Ho cominciato relativamente tardi, a 24 anni, grazie ad un amico e ottimo professionista, Filippo Masi, e sono rimasto con lui per dieci anni prima spostarmi per lavorare al 23 QH. Attualmente sono “ospite” da Oliviero Toscani e Gennaro Lendi, e devo ringraziare entrambi per il loro aiuto e sostegno». Bebe ha in programma a breve lo spostamento in un proprio centro a Santa Croce, vicino a Montecatini, in Toscana.
Fra i cavalli vincenti frutto della collaborazione Sarao/Bertini c’è Hispanico, con il quale Bebe fu finalista nel 2006 Futurity Open e conquistò molti titoli regionali; il cavaliere è inoltre finalista nel 2009 e 2011 Limited Open Co-Reserve Champion (con Pumpkin Rooster) nell’NRHA European Futurity.
Comunicato IRHA/NRHA Futurity – Cochi Allegri