Bologna, venerdì 24 gennaio 2020 – Kannan è morto questa mattina all’età di 28 anni. Una crisi cardiaca ha posto termine alla vita di uno degli stalloni più importanti dell’intera storia dell’allevamento del cavallo sportivo mondiale. Nato in Olanda nel 1992 e dunque registrato Kwpn, prodotto dell’incrocio di due stalloni fondamentali come Voltaire (il padre) e Nimmerdor (il padre della madre), Kannan prima di divenire un riproduttore formidabile è stato un grandioso campione in campo ostacoli. Anzi, a voler essere davvero precisi bisognerebbe dire ‘sarebbe stato’… Sì, perché i pur eccellenti risultati da lui conquistati sono davvero ben poca cosa rispetto a quello che certamente sarebbe per l’appunto stato se una serie di continui infortuni non gli avesse martoriato la carriera. Infortuni non gravi, ma sufficienti comunque a tenerlo fuori gioco sempre nel momento migliore. Dopo essere stato introdotto nello sport dai belgi Guido Bruyninx e François Mathy, Kannan è stato acquistato dal cavaliere francese Michel Hecart nel 2000, e con lui ha chiuso la carriera agonistica cinque anni più tardi dopo aver preso parte a un solo campionato internazionale, quello d’Europa a San Patrignano nel 2005, evento nel quale l’ennesimo infortunio ha indotto Hecart a consacrare il suo gioiello all’allevamento ritirandolo dallo sport. Ma veder saltare Kannan è stato uno spettacolo impossibile da dimenticare: una plasticità e una potenza fuori dal comune, un’eleganza e una maestosità straordinarie… Al suo debutto nell’alto livello agonistico è parso evidente a chiunque che sarebbe diventato il più grande cavallo della storia del salto ostacoli dopo Milton, e forse perfino migliore di Milton avendo più fisico e maggiore forza. Ma quel corpo così perfetto nelle forme e nella costruzione – tra l’altro per nulla ‘stallone’ nell’estetica – era in realtà molto debole nella costruzione interna, esposto a una continua serie di contrattempi fisici che l’hanno escluso proprio nel momento migliore della sua vita sportiva dai più importanti appuntamenti agonistici con una puntualità davvero esasperante (per Michel Hecart… ): Campionato del Mondo 2002, d’Europa 2003, Olimpiadi 2004… proprio i tornei nei quali lui di certo avrebbe recitato un ruolo da protagonista grazie a qualità e capacità davvero fuori dall’ordinario… Poi una volta riuscito a raggiungere il Campionato d’Europa (a San Patrignano nel 2005), ecco l’ennesimo infortunio, patito proprio lì. Fine della storia in campo ostacoli, anche se il ritiro vero e proprio sarebbe avvenuto due stagioni più tardi. Ma inizio dell’attività di stallone (o meglio, proseguimento: i suoi primi figli sono infatti nati alla fine degli anni Novanta), uno stallone di valore pari a quello dell’atleta, dopo la vendita del cavallo da parte di Michel Hecart a due società che si occupano di gestione del seme e dell’attività riproduttiva di diversi stalloni. Come padre Kannan ha prodotto direttamente o indirettamente una quantità esorbitante di eccellenti vincitori nati per quasi tutti i più importanti studbook del mondo, tra i quali spiccano Nino des Buissonnets e Paille de la Roque, con i quali Steve Guerdat ha vinto rispettivamente le Olimpiadi e la finale della Coppa del Mondo nel 2012 e 2015, Molly Malone, la cavalla che ha dato il via alla grande carriera del giovane irlandese Bertram Allen, Quabri de l’Isle con il quale il brasiliano Pedro Veniss ha vinto l’oro a squadre ai Giochi Panamericani 2019, Diva, compagna di gare di Ben Maher, Quorida de Treho, a lungo il numero uno di Romain Duguet… solo per dirne alcuni. Oggi Kannan ci ha lasciato fisicamente: ma la sua eredità rimarrà a lungo ad animare i campi ostacoli più importanti e prestigiosi del mondo.