Bologna, lunedì 15 luglio 2024 – Un cavallo che ci lascia è un dolore, sempre. Ma lo è ancora di più se insieme a quel cavallo si sono vissuti i momenti più importanti della propria carriera di cavaliere. Se quel cavallo è il compagno che ci ha aiutato ad acquisire la nostra dimensione e il nostro ruolo nello sport. Se quel cavallo ha contribuito, in definitiva, a fare di noi ciò che siamo.
Carlo Rogiani era ovviamente un ottimo cavaliere anche prima della favolosa carriera compiuta in sella a Kobus. Ma Kobus è stato il cavallo che gli ha dato modo di mettere definitivamente in luce le personali qualità, il cavallo che del suo cavaliere ha valorizzato l’equitazione fine, elegante e talmente rispettosa da divenire talvolta perfino delicata.
Carlo Rogiani del resto ha fatto lo stesso: è stato grazie a lui che Kobus si è rivelato per quel che era, cioè un cavallo di qualità sopraffina e di resa agonistica formidabile. Insieme hanno costituito uno dei binomi di grande rilevanza sulla scena del salto ostacoli azzurro in particolare tra il 2000 e il 2006, periodo in cui fanno spicco la vittoria del cosiddetto ‘piccolo’ Gran Premio nello Csio di Roma 2001, il 7° posto nel Gran Premio Roma 2002, le vittorie in Coppa delle Nazioni a Lummen e Poznan nel 2003, la medaglia d’argento nel Campionato d’Italia 2003 (quattro competizioni tricolori per loro insieme, dal 2001 al 2004 sempre nei primi dieci posti salvo l’undicesima posizione del 2004).
Ma i risultati non dicono tutto. Quello che non descrivono è l’importanza che Kobus ha avuto per tutta la famiglia di Carlo Rogiani e di sua moglie Nadia Spotti (amazzone a sua volta) e del loro figlio Teo: lui è stato parte di questa unione familiare proprio come un componente ‘umano’ a tutti gli effetti. Di Teo è stato quasi un compagno di giochi un po’… cresciuto, dell’allevamento Il Laghetto – che Carlo e Nadia vivono con passione viscerale – è stato un po’ il signore indiscusso, un campione di riferimento per tutti i giovani virgulti…
Kobus era olandese Kwpn, morello, nato nel 1992 da Zortin x Indiaan. Dice Nadia Spotti con commozione ma nello stesso tempo con la soddisfazione di sapere di aver dato a Kobus la migliore vita possibile: “Oggi all’età di 32 anni di cui 28 insieme a noi si è spento il piccolo grande Kobus. Un’altra parte importante della nostra vita che rimarrà nel cuore. L’unica consolazione è che ha fatto 12 anni di sport e 20 da libero, vivendo come un re rispettato e amato. Una personalità unica”.