Goteborg, 27 agosto 2017 – Allora: con i se e con i ma lo sport non si fa. Con i se e con i ma dovremmo adesso maledire il destino che ha fatto cadere la barriera dell’ostacolo numero due nel percorso della prima manche di Alberto Zorzi e di Cornetto K. Sì, il destino, il destino: ci saranno mille ragioni tecniche che potranno spiegare quell’errore e le lasciamo ai tecnici. Noi ce la prendiamo con un destino malefico, senza l’intervento del quale adesso potremmo vedere una classifica diversa da quella che mette il nostro cavaliere al quarto posto del Campionato d’Europa di salto ostacoli di Goteborg. Ma sapete una cosa? Non importa. E’ così: non importa. Quello che importa veramente è la consistenza di un tesoro che vale infinitamente di più di una medaglia di qualsiasi metallo, anche dell’oro, e anche di qualunque altro piazzamento, il quarto, il quinto, fosse anche il decimo o il ventesimo. Quel tesoro ha un nome e un cognome: Alberto Zorzi. Un fenomeno. Ma Alberto Zorzi è un fenomeno non per quello che ha fatto in questo Campionato d’Europa: nel quale ha avuto un compagno formidabile come Cornetto K, un cavallo di qualità sublime, e sappiamo tutti benissimo che perfino il miglior cavaliere del mondo nulla può senza un cavallo all’altezza della situazione. No: la ‘cosa’ fenomenale è tutto quello che Alberto Zorzi ha fatto per guadagnarsi l’opportunità di montare questo cavallo e per arrivare a disputare questo Campionato d’Europa e per essere ciò che oggi è. Il fenomeno è lui in questo. Nel suo modo di essere, nel cammino che ha percorso dall’inizio a oggi, nella passione e nella dedizione e nello spirito di sacrificio che hanno caratterizzato la sua vita di persona e di cavaliere, e quindi infine nella qualità della sua vita di persona e di cavaliere, una qualità che è un valore non transitorio ma definitivo, un valore che ormai è per sempre, acquisito e consolidato. Questo ci dice il risultato odierno a prescindere dalla posizione in classifica: da questo punto di vista nulla sarebbe cambiato nemmeno se adesso Alberto Zorzi fosse campione d’Europa. Ovvio che nella situazione contingente, nel momento dell’evento un certo rammarico possa anche esserci: mentre si scrivono queste righe non abbiamo ancora parlato con Alberto Zorzi, ma c’è da giurare che lui abbia un bel tumulto dentro di sé. Ma qualunque eventuale medaglia conquistata questa sera avrebbe modificato solo l’albo d’oro della manifestazione continentale, non una realtà indiscutibile e più importante di qualunque risultato: Alberto Zorzi è un valore inestimabile dello sport azzurro, un valore che durerà nel tempo e che supererà l’importanza dei risultati, i quali non potranno che esserne semplice testimonianza. Questa sera poteva essere, e non è stato: potrà ancora essere, in futuro. Poteva essere – e non è stato – anche per Cian O’Connor, anche per Harrie Smolders, anche per Marcus Ehning, anche per Shane Sweetnam… Ipotesi. Ciò che più conta, però, sono le certezze, e noi ne abbiamo una granitica, inamovibile, inossidabile: Alberto Zorzi è un cavaliere grandioso. I suoi risultati saranno subordinati alla qualità dei cavalli che si troverà sotto la sella, come nel caso di qualunque professionista di alto livello, ma non il suo valore di cavaliere. Quello ormai è immodificabile. E’ suo. Ed è nostro.
LA CLASSIFICA INDIVIDUALE DEL CAMPIONATO D’EUROPA
http://results.hippodata.de/2017/1380/docs/result_ec_indiv_final.pdf