Bologna, venerdì 28 gennaio 2022 – I due gemelli del salto ostacoli azzurro. Gemelli diversi, ovviamente: uno del sud, caldo, estroverso, allegro, aperto; l’altro del nord, riservato, controllato, freddo (fuori: dentro è tutta un’altra storia… ). Uno più basso, l’altro più alto. Uno nato a Lecce nel 1987, l’altro nato in provincia di Padova nel 1989. Uno veste la divisa dell’Aeronautica Militare, l’altro dell’Esercito Italiano. Uno si chiama Lorenzo, l’altro si chiama Alberto. Quello che hanno in comune, però, azzera tutte le differenze: montano a cavallo divinamente bene, sono italiani, nel corso degli ultimi otto anni sono stati il simbolo del salto ostacoli azzurro nel mondo.
Otto anni iniziati insieme e otto anni terminati insieme. Otto anni durante i quali Lorenzo e Alberto hanno vissuto in parallelo una serie di esperienze praticamente uguali. Entrambi sono stati ingaggiati da una scuderia di commercio e sportiva di altissimo livello internazionale: Lorenzo alla fine del 2014 da Stefan Conter per la Stephex Stables in Belgio, Alberto all’inizio del 2015 da Jan Tops per la Stal Tops in Olanda. Entrambi hanno fatto decollare la propria carriera sportiva in questo periodo raggiungendo livelli altissimi con una continuità di risultati nelle più importanti gare del mondo come mai era accaduto dai tempi dei fratelli d’Inzeo e di Graziano Mancinelli. Entrambi nel 2017 hanno toccato vertici vertiginosi: insieme (e con anche Piergiorgio Bucci e Bruno Chimirri) hanno vinto la Coppa delle Nazioni dello Csio di Roma dopo trentadue anni dall’ultimo successo dell’Italia, Alberto ha poi perso di un niente il titolo di campione d’Europa classificandosi 4° nella competizione continentale a Goteborg e Lorenzo in settembre è divenuto il numero due del mondo nella computer list di salto ostacoli. Alla fine dell’anno 2017 Lorenzo è stato 3° e Alberto 5° nella classifica finale del Global Champions Tour (mai un italiano era entrato nei primi cinque posti).
Poi nell’aprile del 2018 eccoli insieme nei primi dieci della computer list mondiale di salto ostacoli: mai successo che due italiani insieme raggiungessero tale posizione. Un record. E poi vittorie, vittorie, vittorie: tante… tra le quali spiccano quella del Gran Premio Roma di Lorenzo nel 2018 e le due consecutive nel Gran Premio di Londra per Alberto (2017 e 2018). In sella a cavalli che hanno permesso a ciascuno dei due di esaltare le proprie formidabili qualità personali: soprattutto Ensor de Litrange, Armitages Boy, Halifax van het Kluizebos per Lorenzo; soprattutto Fair Light van het Heike, Cornetto K, Contanga per Alberto.
Gli otto anni di de Luca e di Zorzi sono stati il periodo di tempo in cui anche Giulia Martinengo Marquet, Emilio Bicocchi, Piergiorgio Bucci, Bruno Chimirri, Emanuele Gaudiano, Luca Marziani, Paolo Paini hanno raggiunto livelli di competitività massima, quasi come se i successi in serie di Lorenzo e Alberto fossero serviti da traino per un intero movimento sportivo… Anni durante i quali il salto ostacoli azzurro grazie a tutti questi cavalieri meravigliosi ha accumulato successi, vittorie e soddisfazioni come non accadeva da decenni. Anni durante i quali l’Italia ha riassaporato il gusto inebriante di sentirsi forte.
Questo lungo periodo di tempo è giunto a conclusione per Lorenzo de Luca e Alberto Zorzi ancora una volta quasi nello stesso momento, a conferma di una… vita parallela che sembra caratterizzare il destino di questi due campioni e di questi due amici: Lorenzo de Luca ha lasciato la Stephex Stables nel settembre del 2021, Alberto Zorzi ha lasciato la Stal Tops in questi giorni, ma avendone parlato con Tops già a novembre. Ora per entrambi si apre una nuova fase della vita sia di persone sia di cavalieri: avevano cominciato insieme in Belgio e in Olanda come due ragazzi molto bravi e pieni di voglia e di passione, hanno finito insieme in Belgio e in Olanda come due fuoriclasse affermati ai massimi livelli mondiali. Entrambi superata ormai la trentina hanno deciso di voler camminare con le proprie gambe, di voler prendere in mano la propria esistenza, di essere arbitri del proprio destino. Una sfida alla vita giusta e inevitabile, una volta raggiunto quel grado di maturità che consente di guardare al domani con la sicurezza di sé stessi.
Questi otto anni di Lorenzo e di Alberto ci hanno raccontato una storia stupenda, esaltante, piena di suggestioni e di emozioni: per loro, ma anche per tutti noi, tifosi e addetti ai lavori. Adesso tra le tante possibili incognite che sempre riserva il futuro, una cosa è assolutamente certa: sia per loro sia per noi la voglia di continuare quella storia, seppure scrivendone e leggendone capitoli nuovi e diversi, è ancora forte e tanta. Inesaurita. E soprattutto inesauribile…