Bologna, 25 giugno 2017 – Guardate bene la bellissima fotografia che illustra questo articolo, fatta ieri a Montecarlo da Stefano Grasso. Un’immagine che descrive Alberto Zorzi in modo più efficace rispetto a quanto possano fare le parole. In questa immagine c’è tutto Alberto Zorzi. Da un punto di vista tecnico, naturalmente: ma non solo. Guardate l’espressione del suo volto al culmine della parabola di questo salto: calmo, non tradisce alcuno sforzo, il suo corpo è sostanzialmente perfetto in tutte le sue parti nel seguire il favoloso movimento di Cornetto K con un’inforcatura che sembra (che è) la base su cui poter costruire tutto, ma la sua concentrazione e attenzione sono ovviamente già rivolte ad altro, a ciò che farà seguito, cioè all’ostacolo numero due dato che questo è il numero uno, ma non solo al numero due, si potrebbe quasi metaforicamente dire a tutto ciò che farà seguito, il numero tre e il numero quattro e poi tutto quello che la vita riserverà a questo nostro formidabile cavaliere. Il suo volto è calmo, sereno, attento, la sua espressione rivela l’assoluta padronanza della situazione e dunque per questo zero preoccupazione: scioltezza e disinvoltura massime. Cornetto K fa un salto stupendo: del resto lui è un cavallo eccezionale. Ma anche i cavalli eccezionali devono essere montati bene, devono essere messi nella condizione di esprimere al meglio le loro qualità e le loro potenzialità. Anzi: un cavallo diventa eccezionale proprio quando il cavaliere riesce a valorizzarlo al meglio, altrimenti perfino il rendimento dei cavalli eccezionali diventa ordinario se non addirittura scadente (considerazione cattivella, ma realistica: guardiamo Going Global che nel giro di solo qualche concorso si è espresso con Alberto Zorzi in modo sublime, ma ieri tornato sotto la sella della sua amazzone proprietaria ha chiuso con alcuni errori; detto ciò, tutta la nostra gratitudine ad Athina Onassis per fornire al cavaliere azzurro i suoi formidabili cavalli!). E’ il matrimonio tra due eccellenze che determina il successo di alto livello. Alberto Zorzi da questo punto di vista però è… poligamo, dato che riesce a valorizzare al meglio e al massimo qualunque cavallo si ritrovi sotto la sella: e questo perché lui è semplicemente un cavaliere favoloso, la cui qualità prescinde – entro certi limiti: lui a piedi non avrebbe vinto il GP di ieri sera… – dal soggetto impegnato di volta in volta. Seguire le vicende sportive di Alberto Zorzi è entusiasmante: in questo momento lui è come un missile lanciato verso traguardi siderali. La classifica del Longines Global Champions Tour aggiornata a ieri lo vede in rimonta prepotente, tanto da aver raggiunto il terzo posto scavalcando Lorenzo de Luca (che ieri però era assente) dopo la quinta posizione su cui era attestato al termine della tappa di Cannes; ma la cosa più importante sarà la prossima edizione della computer list mondiale: anche lì ci sarà certamente un significativo balzo in avanti… sulla scia di un Lorenzo de Luca che chissà dove arriverà. Zorzi in Veneto è un cognome piuttosto comune e diffuso: ma di Alberto ce n’è uno solo…