Bologna, lunedì 26 giugno 2023 – Una magnifica prestazione in Coppa delle Nazioni a Piazza di Siena nello Csio di Roma: un errore nel primo percorso e zero nel secondo, Italia al 2° posto. Bellissimo! Tutto questo il 26 maggio. Poi non si sono più visti… e oggi è il 26 giugno: che ne è stato di Antonio Garofalo e di Conquestador durante questo ultimo mese?
«Alla fine del concorso di Roma, la domenica stessa, ho avuto un forte torcicollo e un fortissimo dolore a una spalla. Così il lunedì ho subito preso un appuntamento da un fisioterapista perché pensavo di aver bisogno di massaggi, manipolazioni, cose così… ».
Invece… ?
«Invece due giorni dopo mi è comparsa una macchia sul collo, e poi sul viso, e poi sulla spalla davanti e dietro… insomma, tutto il mio lato destro ricoperto di macchie e bolle… il fuoco di Sant’Antonio, Herpes Zoster».
Oddio… molto doloroso?
«Mi ha colpito in modo molto forte. I primi tre, quattro giorni sono stati infernali, un dolore tremendo, in più non potevo stare sdraiato, non potevo stare seduto, qualunque posizione era impraticabile… un bruciore insopportabile, ma anche un dolore interno… I medici mi hanno prescritto cinque antivirali al giorno che come effetti indesiderati avrebbero potuto dare spossatezza, febbre alta e nausea… e io ho avuto spossatezza, febbre alta e nausea… non mi sono fatto mancare niente!».
Si è preoccupato?
«In realtà un po’ sì, questo herpes può prendere in maniera più o meno aggressiva e io l’ho avuto bello forte, molto aggressivo… Però c’è anche chi sta peggio, i medici mi hanno detto che c’è chi passa anche due mesi in queste condizioni… Per fortuna il mio corpo ha reagito molto bene, infatti adesso ho ripreso a montare già da tre giorni».
La sua attività è stata bloccata per quasi un mese, quindi…
«Sì, non avrei proprio potuto montare. Potevano essere due settimane come anche due mesi… Ho organizzato la scuderia in modo tale che il lavoro dei cavalli potesse andare avanti, ho fatto venire un ragazzo brasiliano che sta in Belgio il quale ogni tanto mi dà una mano a lavorare: lui è stato una decina di giorni a casa mia per montare, quindi per i cavalli è stato tutto molto continuo. Poi abbiamo approfittato di due o tre giorni per fare delle vaccinazioni… insomma, l’abbiamo gestita bene direi».
Però nessuna gara.
«Eh sì, questo è stato l’unico vero problema. Conquestador non sarebbe comunque andato in concorso, ma tutti gli altri cavalli sì. Pazienza, recupereremo… ».
Quando ha scoperto di essere sulla via della guarigione?
«In realtà dopo una scatola di antivirali le macchie hanno cominciato a diradarsi: sono rimasti dolori molto forti ma ho preso antidolorifici sia la mattina sia la sera e quindi ho tenuto la situazione abbastanza sotto controllo».
Ha ripreso a montare da poco, giusto?
«Sì, da tre giorni. Non posso assolutamente stare esposto al sole quindi la mattina inizio alle cinque e tre quarti e smetto verso le otto e mezza dopo aver montato due o tre cavalli. Gli altri li gestisco alla corda o montati da una ragazza che mi dà una mano in scuderia».
E poi c’è stato un problema anche con Conquestador…
«Esatto. A Roma il cavallo era in una forma favolosa, basta ripensare al modo in cui ha saltato… Però in campo prova dava qualche colpo di tosse, all’inizio del lavoro oppure subito dopo aver finito la gara. Niente di allarmante, niente che ci abbia fatto pensare di fermarlo anche perché non sudava, non dava segni di stress, rientrava sempre benissimo con il fiato… ».
Insomma, nessun allarme.
«Sì, nessun allarme. Però trattandosi di un cavallo di 16 anni… e poi un cavallo al quale siamo legati in modo particolare… insomma, con le sue proprietarie, Roberta ed Elena Lardone, abbiamo deciso di farlo vedere da alcuni specialisti e di farlo controllare a fondo».
E l’esito?
«Infezione e infiammazione alle vie respiratorie. Allora abbiamo iniziato una serie di terapie per risolvere il problema ma da alcuni prelievi che nel frattempo erano stati effettuati si è scoperta la presenza anche di un fungo tracheale… ».
Che quindi si è aggiunto ai problemi respiratori…
«Esatto. Quindi trattandosi di un cavallo di 16 anni che dovrà presumibilmente affrontare un programma di gare abbastanza intenso in un periodo molto caldo compreso tra la fine di agosto e i primi di settembre preferiamo dargli tutte le cure necessarie adesso in modo che lui possa stare al meglio, alleggerendo il suo lavoro per circa un mese, fino a quando la situazione non sarà regolarizzata definitivamente».
Non sarete quindi in campo nello Csio di Falsterbo in Svezia dal 13 al 16 luglio, appuntamento che il c.t. Marco Porro prevede come ultima verifica prima del Campionato d’Europa di Milano in calendario alla fine di agosto…
«Eh sì, purtroppo sì. Mi dispiace moltissimo perché vorrei sempre essere utile nel mio possibile al nostro commissario tecnico Marco Porro e alla nostra squadra, ma ne abbiamo parlato, gli ho spiegato la situazione del cavallo e anche lui concorda con questo programma».
Se tutto procede senza ulteriori problemi, pensa che sia poi sufficiente il tempo compreso tra Falsterbo e Milano per rimettere Conquestador al meglio della forma?
«Non ho alcun dubbio su questo. Se si fa eccezione per l’inconveniente alle vie respiratorie, Conquestador non è mai stato bene come adesso dal punto di vista muscolare e di freschezza mentale. È un cavallo esperto di 16 anni, ha affrontato tante Coppe delle Nazioni, un Campionato d’Europa, un Campionato del Mondo, in più tra le sue tipiche caratteristiche ci sono una forza e una resistenza fisica davvero fuori dal normale… Ci sarà un mese e mezzo prima del Campionato d’Europa: c’è tutto il tempo, quindi».
Un po’ come accaduto lo scorso anno prima del Campionato del Mondo…
«Sì, esatto: in vista di Herning il cavallo ha fatto l’ultima Coppa delle Nazioni a Knokke un mese e mezzo prima, poi un nazionale a Roma e quindi il Campionato del Mondo. Diciamo che perdere il concorso di Falsterbo quest’anno mi addolora particolarmente perché a me piace tantissimo essere impegnato al massimo per cercare di dare un buon risultato per l’Italia».
E poi forse anche perché…
«Beh sì: avrebbe potuto essere forse un’altra Coppa delle Nazioni importante da condividere con mio fratello Giampiero… ».