Ascoli Piceno, martedì 26 settembre 2023 – Potrebbe essere definito come un concorso d’altri tempi perfettamente allineato alle esigenze e ai criteri delle manifestazioni più moderne. Il nazionale a sei stelle andato in scena ad Ascoli Piceno dal 22 al 24 settembre si è rivelato un evento di grande successo proprio per questa felice ed efficace mistione di realtà in apparenza difficilmente compatibili.
Un concorso nuovo di zecca: e di per sé questo è un fatto estremamente positivo, in un’epoca in cui in Italia stentano a nascere manifestazioni nuove di alto livello. E per di più in un’area geografica del nostro Paese in cui appuntamenti agonistici di tale importanza di certo non abbondano. Ma l’aspetto più significativo e rilevante è quello di essere stato organizzato nel pieno centro della città, all’interno di uno stadio bellissimo che pare fatto apposta per essere dedicato ai concorsi ippici: ciò ha reso possibile l’afflusso davvero massiccio di un pubblico che ha dimostrato di apprezzare enormemente lo spettacolo offerto dalle tre giornate di gare. Proprio come accadeva un tempo per l’appunto nei concorsi ippici organizzati all’interno delle città e a differenza di quello che succede oggi in sedi di gara tecnicamente eccellenti ma che per la loro natura di circoli ippici distanti dai centri abitati raccolgono intorno al campo ostacoli per lo più addetti ai lavori e quasi mai pubblico vero.
La forza trainante di questo nuovo concorso sono i fratelli Stefano e Simone Panichi la cui azienda di famiglia, oltre a dedicarsi a progetti edili di costruzione e ristrutturazione in ambito sia civile sia industriale, funge anche da energico propulsore per la vita di progetti di carattere culturale, sociale, sportivo: una specie di mecenatismo che nei due fratelli Panichi si basa sull’amore per la loro città, per il loro territorio, per la loro gente. E questo nuovo concorso ippico rientra perfettamente in questo scenario, con il coinvolgimento di una squadra di persone altrettanto entusiaste e disposte a mettersi in gioco per passione e per desiderio di dar vita a qualcosa di bello, integrata da professionisti del settore quali Carlo Bernardini nel ruolo di show director, Mario Breccia come direttore di campo e Giovanni Listorti per la realizzazione dei terreni.
Le tre giornate di concorso ippico hanno avuto il loro apice agonistico nel Master Città di Ascoli Gran Premio Panichi (montepremi di 26 mila euro) disputato la sera di sabato in notturna, e nel Gran Premio (15 mila euro) di domenica. Gare che hanno gratificato gli spettatori non solo perché affrontate da alcuni grandi nomi dello sport equestre azzurro – Giulia Martinengo Marquet, Stefano Brecciaroli, Filippo Bologni, Arnaldo Bologni, Filippo Martini di Cigala, Enrico Frana, solo per dirne alcuni… – ma anche perché segnate da eccellenti prestazioni e risultati di atleti marchigiani del calibro di Andrea Messersì e Giulia Mattioli, oltre che da Umberto Reboldi, Francesco Morici, Raffaele Malloni.
Enrico Frana su Ponciarello si è aggiudicato la vittoria del Master al termine di un appassionante duello proprio ‘contro’ gli atleti di casa Andrea Messersì e Giulia Mattioli: ultimo a entrare in campo nella decisiva seconda manche, il cavaliere lombardo ha dato prova di una grande audacia agonistica che infine gli ha fruttato il primo posto. Il Gran Premio invece è stato firmato domenica da Umberto Reboldi su Contharada che ha superato di un’inezia Filippo Martini di Cigala su Adamantea dell’Esercito Italiano: uno spettacolo appassionante!
Ma appassionante è stato soprattutto lo spettacolo offerto dall’evento nel suo insieme: questa prima edizione del concorso ippico nazionale di Ascoli Piceno non poteva essere archiviata in modo migliore per lasciare nell’animo di tutti – pubblico, addetti ai lavori, concorrenti e comitato organizzatore – il gran desiderio di ritrovarsi nel 2024 nuovamente dentro lo Stadio Squarcia per rivivere insieme la bellezza del nostro sport.
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