Bologna, 11 giugno 2018 – Duccio Bartalucci avrà presto bisogno di un fisioterapista: sollevare la braccia perpendicolarmente al suolo per alzare al cielo una Coppa delle Nazioni diventa esercizio faticoso se ripetuto troppo spesso… e lui pare averci preso gusto! L’Italia vince (anche) ad Atene e il c.t. azzurro solleva la coppa. Una coppa piena di significati, che vanno sottolineati con bella evidenza.
Primo: uno Csio a due stelle, quello di Atene, dunque non di difficoltà estrema. Ma come tutte le gare, anche queste si possono perdere, e in passato le abbiamo perse… cerchiamo di non dimenticarlo mai perché la memoria del passato ci aiuta a godere della gioia del presente. Ieri abbiamo vinto: e quando si vince vuol dire che quello che si doveva fare lo si è fatto bene. Questo è quello che conta.
Secondo: abbiamo vinto con una squadra composta da debuttanti per tre quarti. L’unico ad aver disputato una Coppa delle Nazioni in precedenza (ma quella soltanto, quindi si può parlare comunque di un quasi-debuttante… ) è Filippo Martini di Cigala: nel 2014 a Budapest (Csio a tre stelle, Italia al 9° posto su tredici squadre, tanto per sottolineare che queste gare si possono anche perdere… ) sempre in sella a Pupillo dell’Esercito Italiano. Per gli altri tre – Barbara Suter, Eugenio Grimaldi, Luca Inselvini – debutto. E un debutto con vittoria è davvero indimenticabile.
Terzo: due cavalli italiani su quattro. Potrà anche sembrare forse un po’… vecchiotta come considerazione positiva in epoca di frontiere aperte e di globalizzazione, però fa piacere. Ginevra e Pupillo sono nati e allevati in Italia: intanto diciamocelo, che non fa male…
Quarto, Barbara Suter ed Eugenio Grimaldi. L’unica amazzone in squadra, al suo debutto e su un cavallo italiano, ha chiuso con uno dei soli due doppi netti di tutta la gara. Barbara è amazzone di leggerezza e calma, lieve e delicata, sembra sempre che il suo interesse principale sia la prestazione e mai il risultato. E’ bello vederla montare: un modo eloquente per ricordare sempre e comunque il senso dell’unione di uomo e cavallo in un unico binomio. Eugenio Grimaldi… Non vorremmo entrare in questioni troppo personali e ovviamente delicate, ma è altresì impossibile non sottolineare come il risultato di Atene arrivi per lui dopo uno dei periodi certamente più difficili e angosciosi di tutta la sua intera vita: questa per Eugenio non è ‘solo’ la vittoria di una gara… Lo sa lui ma dobbiamo saperlo anche tutti noi: soprattutto per tener presente che nello sport spesso ci sono cose molto più importanti di una semplice classifica.
LA CLASSIFICA DELLA COPPA DELLE NAZIONI DELLO CSIO DI ATENE
http://www.hef.gr/images/Athens_Equestrian_Festival/Apotelesmata/resultscsioclass13.pdf