Siena, 29 luglio 2018 – Dal 14 al 16 settembre a Bagnaia tutto tornerà al proprio posto. Dopo un anno di assenza dal calendario sportivo, saranno questi i giorni in cui le scuderie e il campo ostacoli dello splendido impianto incorniciato dalle colline senesi vedranno nuovamente, come vuole la lunga tradizione, i cavalli e i cavalieri del salto ostacoli protagonisti di un concorso ippico internazionale.
Dopo il Nazionale classe A (una lussuosa classe A…) del 2017, l’ltima edizione internazionale di questo sentito concorso risale al 2015, anno in cui Emilio Bicocchi fu il mattatore dell’evento con la vittoria sia del Derby sia del Gran Premio. Cavaliere italiano, cavaliere toscano, doppia vittoria a Bagnaia… Praticamente il successo perfetto.
Proprio per questo Emilio Bicocchi è stato il cavaliere di principale riferimento per il concorso nazionale del 2017, quando sul programma/magazine dell’evento gli è stato riservato uno spazio per alcune considerazioni personali molto utili anche oggi per rappresentare l’esatta dimensione e il preciso significato del concorso di Bagnaia: «A Bagnaia sono legatissimo, fin quasi dalla mia infanzia equestre. Mi ricordo di aver vinto un Derby quando il concorso era ancora nazionale, al principio, non so più nemmeno quanti anni fa, forse venticinque. Sono sempre venuto quindi molto volentieri a Bagnaia, e ho sempre avuto la fortuna di andare bene», ha detto Bicocchi.
I ricordi del campione azzurro sono dunque molti, ma alcuni sono più chiari nella mente e nel cuore rispetto ad altri: «Beh, certo, direi che quelli più belli sono la mia prima medaglia in assoluto in un Campionato d’Italia: quella di bronzo young rider nel 1995 su Samurai du Pelon. Poi la vittoria nel Campionato d’Italia assoluto nel 2009 su Kapitol d’Argonne. E infine nell’ultima edizione, quella internazionale del 2015, la vittoria del Gran Premio con Ares e del Derby con Rockman de l’Abbaye. Una bella soddisfazione vincere le due gare più importanti nello stesso concorso».
Però Bagnaia la si ricorda anche per altre ragioni, oltre alle vittorie: «Sì, è vero. Quello che colpisce è il fascino dell’evento, lo charme così caratteristico e particolare che lo contraddistingue. E poi la massiccia affluenza di spettatori: un pubblico di dimensioni davvero stupefacenti, una cosa alla quale in Italia non siamo abituati». Dopo un anno di pausa nel 2016, nel 2017 il concorso ha ripreso il suo posto in calendario: «Per fortuna! Nel 2016 ha lasciato un grande vuoto… Adesso siamo tutti contentissimi di riaverlo. E speriamo di non perderlo più!».
Sì, davvero speriamo di non perderlo più. Perché quello di Bagnaia è davvero un concorso unico come ha sottolineato Bicocchi. In Italia di concorsi ippici internazionali ne abbiamo fortunatamente molti, e di eccellente livello, ma pochi ancora in grado di conservare quel sapore così piacevole di evento… familiare e d’altri tempi, di elegante festa campagnola nella quale agonismo di alto livello e qualità organizzativa si fondono perfettamente con il piacere di gare che non hanno nulla a che vedere con il processo di… industrializzazione del salto ostacoli odierno. In poche parole il concorso di Bagnaia è un gioiello del passato proiettato nel futuro. Raro, quindi.
Una lunga storia, quella del concorso di Bagnaia. Dopo i primi passi nazionali e poi internazionali minori, Bagnaia dal 1996 è diventato uno Csi di primo livello: nell’albo d’oro del Gran Premio ci sono le firme di campioni del calibro della svizzera/britannica Lesley McNaught, della statunitense Katie Monahan, dell’irlandese Francis Connors, del francese Thierry Pomel, della tedesca Janne Friederike Meyer, dei britannici Laura Renwick e William Funnell, oltre che degli azzurri Giorgio Nuti, Gianni Govoni ed Emilio Bicocchi. Per non dire poi delle medaglie del Campionato d’Italia assoluto di salto ostacoli: l’oro è stato conquistato da Manuela Bedini nel 1994, da Arnaldo Bologni nel 1995, da Roberto Arioldi nel 2001, da Emilio Bicocchi nel 2009. Quindi nomi importanti, amazzoni e cavalieri che hanno scritto pagine significative del salto ostacoli sia nazionale sia internazionale.
Adesso il cammino riprende con uno Csi a due stelle e un contestuale una stella, per un totale di quindici gare in tre giorni – per l’appunto dal 14 al 16 settembre – la più importante delle quali sarà come sempre il Gran Premio di domenica. Ogni cosa torna al suo posto, quindi…