Bologna, 20 settembre 2017 – Bagnaia sta per riaprire i battenti dopo un anno di ‘chiusura’ al salto ostacoli. L’evento si ripresenta in veste di nazionale A6* a partire da domani, e per sapere chi sarà il vincitore del Gran Premio “La Nazione” dovremo attendere domenica. Sappiamo invece tutto di ciò che è accaduto in passato, naturalmente: e allora, quali i nomi delle amazzoni e dei cavalieri principali protagonisti sul meraviglioso campo ostacoli di Bagnaia nel corso del tempo? Intanto cominciamo con il dire che tale campo ostacoli è stato teatro di un evento storico nel 1994: quando Manuela Bedini vincendo il Campionato d’Italia in sella a Desirée di San Benedetto è divenuta la prima donna capace di conquistare lo scudetto tricolore nella storia del salto ostacoli azzurro. Record anche per Roberto Arioldi: nel 2001 proprio a Bagnaia l’attuale selezionatore azzurro ha centrato il terzo titolo tricolore consecutivo (il quarto dei suoi sei!) in sella a Paprika della Loggia, impresa mai riuscita in precedenza – e nemmeno poi – ad alcun cavaliere italiano. Venendo invece alle competizioni internazionali, ancora donne protagoniste: i primi tre Gran Premi dello Csi a tre stelle infatti sono stati vinti dalla britannico/elvetica Lesley McNaught su Dylano nel 1996, e poi doppietta della statunitense Katie Monahan su Belladonna nel 1997 e 1999 (nel 1998 pausa: il comitato organizzatore di Bagnaia era… leggermente alle prese con i World Equestrian Games di Roma!); Katie Monahan si sarebbe poi ripetuta nel 2004 su Pedro divenendo così il concorrente più titolato nell’albo d’oro del GP di Bagnaioa. L’irlandese Francis Connors su Cruiseway e il francese Thierry Pomel su Thor des Chaines hanno vinto il GP nel 2000 e nel 2001, mentre nel 2002 la tedesca Janne Friederike Meyer vincendo su Callistro ottiene uno dei primi grandi successi della sua bellissima carriera. Identica cosa si può dire del cavallo che firma l’edizione 2003, cioè Ninja, ma non certo del suo cavaliere, il favoloso Giorgio Nuti: Ninja di lì a poco sarà venduto con grande rammarico dei tifosi azzurri, per andare a rinforzare la scuderia dello svedese Rolf-Goran Bengtsson e con lui vincere l’argento olimpico a Pechino 2008. La finlandese Nina Fagerstrom su Kelvin de St. Hermelle è la regina del 2005, mentre nel 2006 e nel 2007 è la volta di due outsider: il tedesco Jurgen Kurz su Lord e il francese Jerome Debas Montagner su Idem de B’Neville. Cinque anni dopo la vittoria di Nuti, ecco di nuovo il tricolore al vento: merito di Gianni Govoni su Joyau d’Opal nel 2008. Nel 2009 non c’è lo Csi perché si disputa nuovamente il Campionato d’Italia: Emilio Bicocchi conquista il suo secondo titolo tricolore, in sella a Kapitol d’Argonne. Lo Csi ritorna nel 2010 ed è ancora una volta un’amazzone a firmare la gara più importante: la britannica Laura Renwick su Oz de Breve, sotto un diluvio torrenziale. Il suo connazionale William Funnell in sella a Billy Angelo è il protagonista del 2011, mentre nel 2012 ecco l’argentino Fidel Segovia su Wrangler II, 57 anni in quel momento, il vincitore… meno giovane nell’albo d’oro del GP di Bagnaia. Ancora America Latina nel 2014 (dopo un anno di pausa nel 2013) con il venezuelano Pablo Barrios su Antares, mentre nel 2015 nuovamente Italia grazie alla bellissima vittoria di Emilio Bicocchi su Ares. Nel 2016 altro stop, e adesso… il grande ritorno. Da domani si ricomincia… !