Milano, venerdì 1 settembre 2023 – Brucia da morire. Il verdetto della seconda manche della seconda prova del Campionato d’Europa di Milano (la frazione di gara decisiva per l’assegnazione delle medaglie a squadre) è per noi doloroso. L’Italia si è classificata al 10° posto mancando quindi la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Brucia da morire, sì. Non tanto per la mancata qualificazione in sé, che tanto ormai Olimpiade in più o in meno che differenza può fare visto che dal 1996 ne abbiamo centrata una sola, e considerando poi che avremo ancora una ultima possibilità a Barcellona nella finale del circuito di Coppa delle Nazioni… No, non fa male per questo.
Fa male perché era un nostro obiettivo. Non importa se per le Olimpiadi, o se per la Coppa del Nonno, o se per il circuito di chissà cosa. A prescindere da tutto, era un nostro obiettivo. Dichiarato, per dimostrare che avremmo potuto farcela. Avevamo deciso che ottenere questo risultato a Milano sarebbe stata la priorità della nostra stagione agonistica, avevamo deciso che questo era il traguardo che volevamo raggiungere, avevamo deciso che a Milano di fronte al pubblico italiano la squadra italiana in questo Campionato d’Europa avrebbe dovuto ottenere questo risultato inseguito ormai da vent’anni.
Non ce l’abbiamo fatta. Siamo stati a un passo dal farcela, ma non ce l’abbiamo fatta: quel passo – l’ultimo – non l’abbiamo compiuto. Due terzi del percorso l’abbiamo portato a termine molto bene: l’ultimo terzo è stato sufficiente per vanificare l’esito dei primi due.
Oggi aspettavamo il riscatto di Emanuele Gaudiano e di Crack Balou dopo la negativa prova di ieri. Non solo il riscatto non c’è stato: l’esito è stato perfino peggiore, con una ulteriore serie di incomprensioni reciproche e di difficoltà di comunicazione tra cavaliere e cavallo che ha condotto all’eliminazione. Un risultato pesantissimo per la squadra (ha costretto gli altri tre a non avere il benché minimo margine di errore) e umanamente – crediamo – dolorosissimo per il nostro cavaliere esposto a questa figura nella massima manifestazione agonistica dell’anno e per giunta al cospetto del proprio pubblico. L’abbiamo detto e lo ripetiamo: Crack Balou ha potenzialità notevolissime, ma evidentemente c’è qualcosa che non funziona tra lui e il suo cavaliere perché in alcuni frangenti sembra proprio che non ci sia possibilità di comunicazione. Questione di lavoro e di preparazione, di incompatibilità, di limite insanabile del cavallo, di limite insanabile del cavaliere? Chi lo sa: a queste domande nessuno più di Emanuele Gaudiano può dare giuste risposte, ma certo è che episodi come quelli vissuti qui a Milano ce ne sono stati diversi in passato, tali da far inevitabilmente sorgere qualche interrogativo anche nell’animo dello stesso nostro cavaliere. Il quale, non dimentichiamolo, è il primo italiano nella computer list mondiale di salto ostacoli e da anni miete successi in serie…
Alberto Zorzi oggi ha stabilito il migliore dei nostri risultati (un errore più tempo). Highlight W è un ottimo soggetto: per fortuna lo abbiamo avuto a disposizione… che altrimenti con la ‘rarefazione’ di cavalli che ci ha colpito nell’ultimo anno avremmo avuto un buco in squadra… Alberto Zorzi è riuscito a valorizzarlo al massimo e al meglio montandolo con un’attenzione e una precisione millimetriche (infatti un punto di penalità sul tempo sia ieri sia oggi): l’errore di ieri e quello di oggi hanno dato un po’ fastidio solo perché impediscono a chi legge i risultati sulla carta di comprendere quanto di buono hanno ottenuto insieme cavallo e cavaliere. Alberto Zorzi chiude così il suo Campionato d’Europa al 33° posto individuale.
Emanuele Camilli e Odense Odeveld avevano sulle spalle una responsabilità enorme: quella di produrre il terzo percorso netto consecutivo dopo quelli di mercoledì e di giovedì. Sono arrivati due errori: ma certamente non si può rimproverare nulla a un binomio che ci aveva fatto davvero sognare al termine dei due primi percorsi, quelli che l’avevano portato al 6° posto della classifica individuale. Adesso invece Emanuele Camilli è 17° con un distacco dal vertice di 9.18 punti: è quindi l’unico dei nostri qualificato per la finale individuale di domenica, riservata ai migliori venticinque della graduatoria individuale.
Giampiero Garofalo su Max van Lentz Schrans è entrato in campo quando ormai il risultato dell’Italia era definitivamente compromesso. Si può quindi ben comprendere con quale livello di stimoli e di entusiasmo… Però c’era pur sempre la classifica individuale da sostenere: il campione d’Italia partiva dal 30° posto, pensare di entrare nei primi venticinque non era proibitivo. Ma 9 penalità (due errori più tempo) azzeravano anche questa ultima speranza: il nostro cavaliere ha così chiuso il suo campionato al 38° posto.
Proprio alle spalle di Giampiero Garofalo si è inserito poi Francesco Turturiello, il quale su Made In’T Ruytershof ha gareggiato a solo titolo individuale, e da debuttante assoluto in un campionato internazionale. Oggi un ottimo percorso chiuso con un errore e un punto sul tempo lo ha definitivamente classificato al 39° posto.
In conclusione, e per amore di obiettività, bisogna anche riconoscere i grandi meriti degli avversari. Non solo di quelli che hanno conquistato le medaglie, ovviamente: ma anche delle squadre che come l’Italia puntavano alla qualificazione olimpica. Tra queste l’Austria (che tra l’altro ha ottenuto la medaglia di bronzo: prima volta sul podio continentale nella storia del Campionato d’Europa!) e la Spagna hanno fatto una gara formidabile. Anzi, gli spagnoli superandoci: alla vigilia di questa seconda manche erano dietro di noi in classifica, seppure di poco. La Svizzera invece di certo può dolersi del podio mancato (era alla vigilia la squadra più accreditata per la vittoria della medaglia d’oro… ) ma il suo 6° posto proprio alle spalle della Spagna le garantisce comunque il viaggio a Parigi.
LA CLASSIFICA FINALE A SQUADRE
https://results.hippodata.de/2023/2335/docs/r_02t_final.pdf
LA CLASSIFICA PROVVISORIA INDIVIDUALE
https://results.hippodata.de/2023/2335/docs/r_02i_r2.pdf