Milano, domenica 3 settembre 2023 – Steve Guerdat campione d’Europa. Su Dynamix de Belheme. Dopo cinque percorsi chiusi tutti a zero penalità… E’ dunque il risultato più logico e più giusto del grande evento continentale terminato oggi pomeriggio all’ippodromo Snai San Siro dopo cinque giorni di sport entusiasmante.
La finalissima individuale di oggi è stata uno spettacolo favoloso, grazie alle prestazioni di campioni a due e a quattro gambe davvero formidabili, l’abilità dei quali è stata valorizzata al massimo da due percorsi perfetti costruiti in campo con l’abituale maestria da Uliano Vezzani.
Lo svedese Jens Fredricson (55 anni) su Markan Cosmopolit (Swb, 12 anni da Cohiba x Calido I) ha ceduto nel momento decisivo: partito in testa il primo giorno, consolidato il primato con due magnifici percorsi netti nella seconda prova – fondamentali per la conquista dell’oro a squadre della Svezia – oggi un errore nel primo percorso e uno nel secondo lo hanno costretto al 5° posto individuale: dunque addirittura fuori dal podio… Verdetto amaro: ma la medaglia d’oro conquistata con la squadra avrà il potere di lenire il dolore di questa ferita.
Il tedesco Philipp Weishaupt (38 anni) in sella a Zineday (Westf, 9 anni da Zinedine x Polydor) dopo il 3° posto nel Gran Premio dello Csio di Aquisgrana lo scorso 2 luglio aveva detto: “Ho montato tanti ottimi cavalli nella mia carriera, ma credo proprio che Zineday sia il migliore”. Detto fatto: ecco la conferma con la medaglia d’argento. Cavallo di soli 9 anni, tra l’altro. Cinque percorsi e un errore: nella seconda manche della seconda prova, dunque venerdì. Philipp Weishaupt è uno dei cavalieri della scuderia di Ludger Beerbaum, proprio come Eoin McMahon e Christian Kukuk: anche loro giunti alla finalissima individuale di oggi, l’irlandese 9° su Mila e il tedesco 14° su Mumbai. Se aggiungiamo che dalla scuola di Riesenbeck è uscito anche lo svedese Henrik von Eckermann – oggi 6° su Iliana dopo la medaglia d’oro a squadre conquistata venerdì – abbiamo davvero la dimostrazione più completa possibile del valore dell’insegnamento di Ludger Beerbaum.
Il francese Julien Epaillard (46 anni) ha affrontato il primo Campionato d’Europa della sua carriera: il secondo campionato internazionale dopo il mondiale di Herning l’anno scorso. Cavaliere universalmente conosciuto per la sua velocità e per l’abilità di rendere veloce qualsiasi cavallo, fino a oggi capace di raccogliere un numero esorbitante di successi ma ancora privo della grande affermazione, della grande vittoria: e quindi questa medaglia di bronzo sana anche questa mancanza, dal momento che il podio di un campionato internazionale è da considerarsi come un traguardo superiore. Epaillard in sella a Dubai du Cedre (Sf, 10 anni da Baloubet du Rouet x Diamant de Semilly) ha commesso un errore nella prima prova in tabella C, senza il quale avrebbe vinto la gara in virtù per l’appunto della sua fulminante velocità (invece 5° posto), e poi ha raccolto 4 penalità nella seconda manche della seconda prova.
Steve Guerdat (41 anni) e Dynamix de Belheme (Sf, 10 anni da Snaike de Blondel x Cornet Obolensky) hanno offerto uno spettacolo di bellezza purissima. Oggi in campo mentre li si guardava saltare non si udiva alcun rumore: come se insieme stessero galleggiando su un elemento impalpabile. Hanno chiuso a zero cinque percorsi senza mai dare l’impressione di sforzare, o anche solo di dover fare ricorso a qualche riserva di energia… Tecnica sopraffina da parte di entrambi che ha trasmesso al pubblico la sensazione certa di essere spettatori di qualcosa di diverso, di superiore. Per Steve Guerdat questa è la prima medaglia individuale in un Campionato d’Europa: ne ha affrontati nove comprendendo questo di Milano vincendo cinque medaglie a squadre (tra cui due d’oro) e una individuale. Quella individuale – la prima – oggi a Milano. D’oro.
LA CLASSIFICA DELLA TERZA PROVA
https://www.longinestiming.com/equestrian/2023/european-championship-jumping-milano-milano/resultlist_03.html
LA CLASSIFICA INDIVIDUALE DEL CAMPIONATO D’EUROPA
https://results.hippodata.de/2023/2335/docs/r_03i_rb.pdf