Bologna, giovedì 16 aprile 2020 – Come sempre ci rendiamo conto della grandezza delle cose dello sport quando le abbiamo alle spalle e le osserviamo con la prospettiva della distanza.
Dublino: un luogo magico, carico di storia e di significato, e di sapore di cavalli e di sport. È il 2016: l’Italia vi arriva come tutte le grandi squadre arrivano a un grande appuntamento… con la voglia e il desiderio di fare del proprio meglio per ottenere il massimo possibile. Ma nessuno può immaginare – prima – che questo sarà un concorso destinato a entrare nella storia (se solo recente o se invece di più lunga gittata lo vedremo con il passare del tempo… ) del nostro salto ostacoli… Certo, Irlanda e Italia accostate fanno subito pensare alle imprese leggendarie di personaggi mitici come i fratelli Piero e Raimondo d’Inzeo, Vittorio Orlandi e Graziano Mancinelli, tutti cavalieri di grandi cavalli irlandesi che sullo stupendo campo ostacoli della Royal Dublin Society hanno scritto memorabili pagine di sport… Ma questo è il passato. Il presente invece è quello che vede lo Csio d’Irlanda prendere avvio mercoledì 20 luglio 2016. Tre gare: la più importante la vince Lorenzo de Luca su Limestone Grey. Giovedì 21 luglio, tre gare: la più importante la vince Lorenzo de Luca su Limestone Grey. Sabato 23 luglio, tre gare: la più importante la vince Lorenzo de Luca su Limestone Grey. Domenica 24 luglio, tre gare una delle quali è il prestigioso Gran Premio, una delle prove più importanti del mondo: e il Gran Premio lo vince Lorenzo de Luca su Ensor de Litrange… ! Un record formidabile: sì, record perché il cavaliere azzurro vince tutte le categorie più importanti – tutte – del concorso… Anche quella di venerdì 22 luglio? Sì, anche quella: la Coppa delle Nazioni… Una gara che stravolge le emozioni di Italia e Irlanda.
Dunque venerdì 22 luglio 2016. Alla fine delle due manches Italia e Irlanda sono al primo posto ex aequo. Si deve risolvere la faccenda al barrage. Dublino è un concentrato di tensione e di passione e di voglia di vedere l’Irlanda trionfare. Sapete come arrivano al barrage le due squadre? Con zero penalità. Zero, in due manches… L’Irlanda con Denis Lynch su All Star, Greg Broderick su Going Global, Bertram Allen su Hector d’Abdijhoeve, Cian O’Connor su Good Luck. L’Italia spara una prima manche da urlo: Piergiorgio Bucci su Casallo Z zero, Lorenzo de Luca su Ensor de Litrange zero, Emilio Bicocchi su Ares zero… cosicché Bruno Chimirri e Tower Mouche possono permettersi di risparmiare energie preziose, tre salti e poi in scuderia. Nel secondo turno il ritmo riprende in un turbinio di emozioni stordenti: Piergiorgio Bucci e Casallo Z ancora zero; Lorenzo de Luca ed Ensor de Litrange ancora zero; Emilio Bicocchi e Ares… maledizione, due errori… ! Non ci voleva: per continuare la battaglia adesso è indispensabile una prestazione magistrale del nostro quarto… il cavaliere d’acciaio, Bruno Chimirri, sangue ribollente e cervello glaciale. Questo è un appuntamento con la storia: e Bruno Chimirri, puntuale all’incontro con il destino, non sbaglia: Tower Mouche chiude a zero! Quindi barrage, contro quella squadra di casa che è letteralmente abbracciata da uno stadio intero, uno stadio che ama l’Italia – come sempre a Dublino – ma che oggi vuole l’Irlanda. Ovvio.
Il c.t. azzurro Roberto Arioldi riflette e pensa: chi mandare allo scontro testa a testa, al duello decisivo, dentro o fuori, vittoria o sconfitta? L’ordine di ingresso in campo se non altro ci è favorevole: prima l’Irlanda, poi l’Italia. A noi spetta l’ultima parola, dunque. Sulle tribune della Royal Dublin Society ci sarà da impazzire… E allora, che fare? Tower Mouche è il cavallo più fresco, ha fatto solo un percorso intero: ma riuscirebbe a essere più veloce di un avversario veloce senza rischiare un errore? Forse no… Ares? Mmmh… due errori in seconda manche, gli unici di tutta la squadra, il che non è necessariamente motivo di pregiudizio: però vale anche per lui il discorso fatto per Tower. Allora Ensor? Ha fatto due manches grandiose, in effetti: ma è un cavallo ancora da valutare al momento del dunque e poi Lorenzo de Luca – 29 anni – pur essendo alla sua terza stagione in Coppa delle Nazioni non ha ancora vissuto situazioni di… vita o morte. La scelta è quindi conseguente a tali riflessioni: Roberto Arioldi contro l’Irlanda manderà in campo Piergiorgio Bucci con Casallo Z! Piergiorgio Bucci, 41 anni: cavaliere di favolosa bravura ma soprattutto rodato, esperto, navigato, forte di numerose e ripetute esperienze ai massimi livelli internazionali. E Casallo: reattivo come un gatto, veloce, scattante, dall’azione serrata e vibrante, dal salto plastico e spettacolare come pochi altri cavalli al mondo.
Le sorti dell’Irlanda sono nelle mani di Denis Lynch: e nei muscoli potenti di All Star, un cavallone di forza esagerata e certamente senza alcun timore delle dimensioni degli ostacoli, però forse non proprio un fulmine (si pensa), infatti un punto sul tempo massimo nella seconda manche; ma la questione è che con una sola falcata di galoppo All Star ingurgita ettari di terreno: può accorciare come per magia qualunque tracciato… In ogni caso il compito non gli è agevole: deve fare la gara senza conoscere l’esito della prestazione dell’avversario. E che avversario… Succede l’inimmaginabile: forse sotto il peso di una pressione micidiale (pensate cosa possa significare essere irlandese in una circostanza del genere a Dublino… ) e quindi indotto a chiedere probabilmente troppo al suo compagno, Lynch dopo un percorso temerario e velocissimo rimane vittima di una disobbedienza di All Star… sull’ultimo ostacolo! Un rifiuto: quattro punti. Più l’inevitabile pesante penalizzazione sul tempo massimo: totale sei penalità…
Piergiorgio Bucci quindi parte con un vantaggio di sei a zero: può permettersi perfino un errore e un punto sul tempo per garantire la vittoria all’Italia… Ma il nostro campione non pensa a calcoli meschini: vuole chiudere con la migliore dimostrazione di forza possibile, tanto più che non c’è una… fretta particolare. In questo modo le doti e le qualità del nostro magnifico binomio risplendono in tutta la loro massima eloquenza sul campo della Royal Dublin Society: e quando Casallo Z taglia il traguardo con il suo terzo percorso netto della giornata il pubblico della Royal Dublin Society non può far altro che alzarsi in piedi e applaudire, triste per la sconfitta dell’Irlanda ma felice per aver ammirato uno spettacolo di sublime bellezza. L’Italia vince il magnifico e prestigioso Aga Khan Trophy…
Sì, l’Italia vince. Lorenzo de Luca divora lo Csio d’Irlanda stabilendo un record epocale (non è un’iperbole: è così) ma la stoccata decisiva per il trionfo di una formidabile Italia in Coppa delle Nazioni la vibra Piergiorgio Bucci con il suo impareggiabile Casallo Z. Questo concorso segna l’inizio di una storia che ancor oggi continua: la storia della rinascita azzurra… E Casallo Z ne è magnifico interprete e protagonista. Da Dublino a Roma, dal 2016 al 2017, dalla Royal Dublin Society a Piazza di Siena, luoghi che realizzano l’iconografia del salto ostacoli mondiale: ancora Piergiorgio Bucci e Casallo Z, ancora Lorenzo de Luca ed Ensor de Litrange, ancora Bruno Chimirri e Tower Mouche con il determinante e decisivo contributo di Alberto Zorzi su Fair Light van het Heike regalano all’Italia la gioia attesa da una vita… vincendo il 28 maggio 2017 la Coppa delle Nazioni dello Csio di Roma dopo trentun anni dall’ultimo successo, quello firmato nel 1985 da Graziano Mancinelli su Karata, Giorgio Nuti su Silvano, Bruno Scolari su Joyau d’Or ed Emilio Puricelli su Impedoumi. La storia riparte…
La storia riparte, ma quella sportiva e agonistica di Casallo Z si ferma due giorni fa, il 14 aprile 2020, quando i suoi proprietari – Piergiorgio Bucci e Tal Milstein, quest’ultimo commerciante e stalloniere israeliano ma residente in Belgio subentrato a Vittorio Orlandi – ne annunciano il ritiro. Un ritiro solo di forma dato che nella sostanza Casallo da tempo era assente dai campi di gara: la sua è stata una vita sportiva purtroppo caratterizzata da due infortuni che gli hanno impedito di vincere più di quel molto che in effetti ha vinto (quattro primi posti in Coppa delle Nazioni, uno in un GP del Longines Global Champions Tour, due in GP di Csi: ecco le perle della sua collezione). Casallo è stato un atleta stupendo: nato a Zangersheide nel 2004 da Casall x Carthago, sotto la sella di Piergiorgio Bucci a partire dal 2012 ha esibito una classe e una personalità davvero fuori dal comune. È stato uno dei simboli del ritorno dei colori azzurri ai massimi livelli del salto ostacoli internazionale, è stato il più importante compagno di gara di Piergiorgio Bucci nell’intera carriera del campione aquilano. Ora verrà consacrato esclusivamente all’attività riproduttiva, peraltro già avviata nel recente passato: chissà se vedremo qualche suo figlio replicarne le gesta in campo ostacoli… Di certo non sarà cosa troppo semplice!