Bologna, 19 settembre 2016 – Cassio Rivetti tornerà a essere ciò che è sempre stato: brasiliano. E’ una bella notizia: la dimostrazione che le cose ‘forzate’ non hanno vita lunga, così come Gregory Wathelet da belga è ridiventato belga, Katharina Offel e Bjorn Nagel da tedeschi sono ridiventati tedeschi. Smettendo tutti quella nazionalità ucraina che come unica ragione d’essere aveva i soldi di Aleksander Onishenko, il miliardario appunto ucraino che aveva voluto creare una fortissima squadra dal nulla con l’unico scopo di poter essere lui stesso presente ai Giochi Olimpici (che ha effettivamente fatto nel 2008 e nel 2012) con compagni (e cavalli) sufficientemente bravi da controbilanciare la sua… non eccelsa competitività. Nello sport professionistico il denaro conta, ovviamente, ma non può arrivare a contare così tanto da stravolgere la natura: o meglio, la rappresentatività naturale. Cassio Rivetti non molti giorni fa è rimasto vittima di un incidente durante il concorso ippico internazionale di Wolvertem, in Belgio, lo “Stephex Master”: come conseguenza la frattura di una gamba che lo costringerà a qualche tempo di pausa e lontananza dai campi di gara. Ma la sua decisione era già stata presa da prima: e va detto – tanto per non cadere dal pero – anche a causa delle gravi vicissitudini giudiziarie e tributarie che Onishenko sta vivendo da qualche tempo ormai, questioni che hanno messo pesantemente in discussione il suo patrimonio in fatto di cavalli. Diciamo che ci piace pensare che tutto questo abbia semplicemente accelerato la presa di coscienza di Rivetti (il quale in effetti aveva avuto diversi ripensamenti tempo addietro). Scrive Rivetti sul suo profilo Facebook: “Cari amici e sostenitori, sono felice di informarvi che ho preso la decisione di rappresentare nuovamente il Brasile. Sono molto felice ed emozionato all’idea di dare vita a questo nuovo capitolo della mia vita di cavaliere. Desidero ringraziare il signor Onishenko e miei vecchi compagni di squadra per gli otto anni durante i quali ho avuto l’opportunità di rappresentare l’Ucraina: è stata una grande esperienza! Per il futuro, la federazione brasiliana mi ha invitato a far parte di un nuovo progetto agonistico: sento che questo è dunque il momento giusto per tornare a rappresentare i colori del mio Paese. Soprattutto ho molta voglia di far crescere alcuni promettenti giovani cavalli continuando a collaborare con nuovi proprietari che sono già al mio fianco. Orgoglioso di essere tornato!”.