Bologna, venerdì 5 luglio 2019 – Se Piero e Raimondo d’Inzeo potessero saperlo ne sarebbero di certo felici. I due fratelli campioni azzurri sono stati i protagonisti di una settimana di centri estivi grazie alla meravigliosa iniziativa proposta da Valentina Moro nel suo Centro Ippico I Folletti nei pressi di Asolo, in provincia di Treviso. Valentina Moro non è solo una eccellente istruttrice di equitazione: è anche una donna che adora leggere e che ama la storia intesa non come fenomeno fine a sé stesso, bensì come collegamento al presente prima di farlo divenire futuro. Materia viva, quindi, attuale e percepibile. E proprio in tale ottica, pensando al tipo di programma da proporre ai bambini (età dai 5 ai 12 anni) che hanno frequentato I Folletti durante i centri estivi lì organizzati, Valentina Moro ha avuto una bellissima idea. Ha diviso il gruppo della settimana in due squadre: i “Piero” e i “Raimondo”. Poi per ciascuno dei sette giorni della settimana ha individuato un tema portante estrapolato dal volume “D’Inzeo – Piero e Raimondo: due fratelli, una leggenda” (Ed. Grafiche Zanini, Bologna 2017): i due fratelli che da bambini giocano con le scope come se fossero cavalli, poi le lezioni con il padre, la guerra, le prime vittorie, le Coppe delle Nazioni, le Olimpiadi… Ogni giornata è quindi cominciata con la lettura di alcuni passi del libro dai quali proveniva il tema del giorno, in modo che i bambini potessero capire, ascoltare, fare domande… E poi il gioco: a piedi e in sella, organizzato tra le due squadre – i Piero e i Raimondo – secondo le regole stabilite da Valentina Moro e concordate con i bambini sul tema del giorno. A fine giornata redazione di un piccolo diario nel quale i piccoli Piero e i piccoli Raimondo potessero esprimere le loro sensazioni e i loro pensieri sia sul gioco in sé stesso sia sul tema del gioco.
«I bambini si sono divertiti come pazzi», racconta Valentina Moro, «è stato bellissimo. Alcune parti della storia di Piero e Raimondo d’Inzeo le ho raccontate ai bambini leggendo loro passi del libro, altre le ho riassunte raccontando le cose e i fatti accaduti. Abbiamo perfino deciso che le Olimpiadi del 2019 sono state assegnate ad Asolo… !». Un modo davvero intelligente e coinvolgente per trasmettere a tutti i piccoli Piero e Raimondo i messaggi più importanti provenienti dalla storia dei… grandi Piero e Raimondo. «La storia dei due fratelli contiene molti elementi educativi», continua Valentina Moro. «Raimondo che prima di montare a cavallo la prima volta ha paura e Piero invece no. Le diversità di carattere, il diverso modo di agire e comportarsi… Tutto questo è servito per dividere i ragazzi nelle due squadre e far capire loro che qualsiasi sia il loro essere, possono arrivare, possono raggiungere il traguardo e l’obiettivo. Poi il concorso a Firenze cui Raimondo partecipa con l’influenza, per far capire che non si deve mollare al primo fastidio. La punizione ricevuta da entrambi i fratelli perché leggevano le riviste a scuola… Il padre Costante che si occupa dei cavalli nonostante la guerra e per questo mettendo a rischio la sua stessa vita. Sono tutte lezioni di vita per dei bambini… L’eliminazione di Montessoro alle Olimpiadi perché sbaglia nel passare di fianco a un vaso di fiori… i bambini hanno voluto rifare la stessa cosa e mi hanno distrutto il vaso con il tronchetto della felicità che aveva trent’anni di vita come minimo… L’esclusione di Capuzzo dalle Olimpiadi di Roma… Il giudizio insindacabile dei giudici… Insomma, tutte cose che proposte ai bambini nel giusto modo rappresentano delle vere e proprie lezioni di vita. Mi hanno perfino preso di nascosto una scaletta per fare la banchina di Dublino… !».
Bellissimi i commenti scritti di proprio pugno dai bambini alla conclusione di ogni giornata di gioco. Eccone una serie: Raimondo ha cominciato a cavalcare anche se aveva paura e mi è piaciuto. Mi è piaciuto andare al trotto e fare la gara di Coppa delle Nazioni, mi sento Piero. Mi è piaciuto trottare e fare il percorso della storia quando Piero e Raimondo sono saliti per la prima volta, io mi sento più Piero. Mi è piaciuto quando abbiamo fatto la gara con le scope e quando Raimondo ha fatto la gara e ha fatto tutto di testa sua. Grazie a quello che abbiamo letto e discusso sono riuscita a conoscere meglio i personaggi della storia che avevo solo sentito nominare. Della storia mi è piaciuto che Raimondo invece che studiare è andato a cavallo. Mi è piaciuto sentire la storia del vaso di fiori perché mi ha fatto sentire che basta veramente poco a cavallo per perdere ma soprattutto che a cavallo è molto importante stare attenti a quello che si fa e che ci viene detto. Mi è piaciuto quando Raimondo aveva tanta paura di salire a cavallo ma lo ha fatto lo stesso.
Valentina Moro si è resa protagonista di un’iniziativa davvero originale e di grande efficacia, un esempio bellissimo di come la grande storia dello sport equestre italiano e dei suoi altrettanto grandi protagonisti possa essere non tanto e non solo materia polverosa e pesante da aule universitarie e da convegni paludati, ma anche motivo di gioco e di divertimento. E ben si sa che giocando e divertendosi i bambini imparano… eccome se imparano!