Bologna, 29 gennaio 2018 – Clamoroso: lo Csio di Roma non è compreso nel circuito Longines di Coppa delle Nazioni per il 2018! Questo è quanto si evince dal comunicato stampa diramato dalla Fei oggi, lunedì 29 gennaio, alle 17.50. Notizia scioccante, ma – stando al documento della Fei – vera: tra le otto sedi di gara per la Prima Divisione d’Europa Roma non c’è. E non si parla nemmeno (per fortuna) di Seconda Divisione: che è stata completamente riformata dalla Fei e che praticamente sparisce rispetto a come l’abbiamo avuta fino a oggi (sarebbe lungo entrare nel dettaglio della cosa, non è questo il momento per farlo). No: Roma è proprio uscita del tutto dal circuito.
Notizia scioccante, sì, ma non del tutto sorprendente: da tempo si sentivano mormorii piuttosto insistenti circa la possibilità che ciò accadesse. E adesso c’è la conferma nero su bianco: il calendario pubblicato dalla Federazione Equestre Internazionale non comprende Roma, così come non comprende lo Csio del Belgio di Lummen (ma questo era noto da tempo), rimpiazzando i due eventi con gli Csio di Sopot e di Samorin. Attenzione: ciò non vuol dire che la squadra azzurra sia esclusa dalla Prima Divisione (lo si dice a scanso di sempre possibili equivoci… ), vuol dire che l’evento Csio di Roma non farà più parte del circuito. Non sarà più evento agonistico utile alla conquista dei punti per le squadre che gareggiano nel circuito di Coppa delle Nazioni, insomma.
Ma cosa è successo? Perché è accaduto ciò? Per una ragione molto semplice. Il circuito di Coppa delle Nazioni è sponsorizzato dal 2017 da Longines, marchio con il quale la Fei ha sottoscritto un accordo di lunghissima durata (undici anni a partire dal 2013, ma la scorsa estate durante il Campionato d’Europa di Goteborg è stato addirittura prolungato) e che comprende anche il girone dell’Europa Occidentale di Coppa del Mondo. Longines e la Fei dunque – detta brutalmente – dettano le condizioni secondo le quali i concorsi del ‘loro’ circuito debbano essere organizzati. In soldoni (è proprio il caso di dirlo!): pretendono molto e offrono poco. E naturalmente Longines vuole l’esclusività e – ovvio – il campo totalmente libero da marchi concorrenti. Questa ad esempio è la ragione per la quale fin dall’inizio della sponsorizzazione Longines il concorso di Aquisgrana (lo Csio più importante del mondo) non è stato compreso nel circuito di Coppa delle Nazioni, e Ginevra e ‘S-Hertogenbosch sono uscite da quello di Coppa del Mondo: perché tutti eventi Rolex… Rolex è stato escluso dalla Fei: a suo tempo era Rolex lo sponsor della Coppa del Mondo, ma la Fei ha ritenuto più utili e interessanti le condizioni proposte da Longines. E così qual è l’effetto di tutto ciò? La Fei si è garantita sì uno sponsor di lungo periodo, certo, ma vincolandosi a condizioni che ora le si stanno ritorcendo contro in forma quasi autolesionistica: solo in questo modo può essere descritta infatti la perdita di ‘pezzi’ così importanti e pregiati del pari di Aquisgrana, Ginevra, Calgary, Den Bosch e adesso perfino Roma dai propri circuiti. E se l’anno prossimo la stessa cosa dovesse accadere con – diciamo non troppo a caso… – San Gallo, Rotterdam e Dublino?
Con tutto il rispetto, come può essere considerato un circuito di Coppa delle Nazioni sotto la bandiera della Fei che esclude o che costringe all’autoesclusione eventi come Roma e Aquisgrana, e che include – ripetiamo: con tutto il rispetto possibile e immaginabile – gli Csio di Sopot e Samorin? Sopot e Samorin che hanno le migliori caratteristiche tecniche e logistiche e organizzative: ma vogliamo paragonare l’impatto anche solo mediatico di questi concorsi con quello di Roma e Aquisgrana? Il circuito di Coppa delle Nazioni Fei doveva essere nelle intenzioni originarie il meglio del meglio, la concentrazione dei migliori concorsi e delle squadre più forti: lo si potrà immaginare ancora così? Abbiamo i nostri dubbi. Lo sport sta andando sempre di più in mano al denaro, non lo si scopre oggi ovviamente. E la Fei si sta piegando sempre di più ai voleri di chi il denaro lo gestisce. Se si privilegia chi è più ricco – sotto tutti i punti di vista – non si fa il bene dello sport.
Cosa succederà quindi adesso a Piazza di Siena? Non avere più Roma insieme a Dublino, Rotterdam, San Gallo, La Baule, Hickstead, Falsterbo è certamente sconcertante, ma dobbiamo essere obiettivi: lo è più per una questione di forma che di sostanza. Dal punto di vista della sostanza se la Fise e il Coni riescono a trovare delle alternative perfino più utili e interessanti di quanto fosse Longines, beh… per il nostro Csio non può che essere un bene. Certo, tutto questo capita anche in coincidenza di un momento particolare e molto delicato: il passaggio del terreno di gara – o meglio: il ritorno… – dalla sabbia all’erba da un punto di vista estetico migliora senz’altro l’insieme, ma da un punto di vista della funzionalità propone situazioni tutte da verificare. E si potranno verificare solo nel momento in cui lo Csio avrà svolgimento. Ma terreno a parte – o anche compreso… – è doveroso ritenere che se Fise e Coni hanno deciso di percorrere questa via è perché sono consapevoli di migliorare la situazione, e non di peggiorarla.
Calgary, Aquisgrana, Ginevra, ‘S-Hertogenbosch sono concorsi per i quali Rolex ha un ruolo decisivo e determinante: perché non pensare per esempio che anche Roma possa entrare a far parte della famiglia Rolex? Sarebbe così inverosimile? Certo: è sempre una questione di accordi economici, ma certamente Piazza di Siena sarebbe un teatro perfetto per un marchio come Rolex, per il quale tradizione, storia ed eccellenza sono un tutt’uno. Ma è una pura e semplice supposizione azzardata… Si potrebbe pensare altrettanto anche di altre aziende che su Piazza di Siena potrebbero essere fortemente interessate. Il Coni dal punto di vista della ricerca e della organizzazione degli sponsor ha più risorse e possibilità della Fise, proprio per la natura oggettivamente diversa delle due istituzioni, quindi potrebbe benissimo essere che il tutto si possa risolvere decisamente in meglio per le sorti del concorso. Ovviamente è da sperare. Dobbiamo tutti guardare con orgoglio e amore allo Csio di Roma in Piazza di Siena: una manifestazione che non solo fa parte della storia dello sport, ma che gran parte di questa storia l’ha scritta. Con un po’ di arroganza – forse – arriviamo a dire che è molto più grave per la Fei perdere Roma che non il contrario: Roma è Roma, Piazza di Siena è Piazza di Siena. Senza eguali al mondo.
LE DICHIARAZIONI DI FISE E CONI
Dice Marco Di Paola presidente della Fise: “Quella di uscire dal circuito FEI è stata per il concorso di Piazza di Siena una decisione difficile. Ponderata ma anche necessaria. Il progetto varato insieme al Coni lo scorso anno punta a un obiettivo altissimo. Dobbiamo e vogliamo essere qualcosa di unico nel calendario mondiale degli sport equestri, e per arrivare a questo dobbiamo lavorare con la necessaria autonomia in tutte le decisioni connesse all’organizzazione, gare, montepremi, programma, sponsorizzazioni eccetera. L’edizione 2018 dello Csio di Roma sarà di altissimo livello. Piazza di Siena avrà la sua Coppa delle Nazioni come peraltro i due più importanti Csio di Europa e Nord America, cioè Aquisgrana e Calgary, con cavalli e cavalieri di altissimo livello ed una valorizzazione importante del montepremi”.
Dice Diego Nepi, event director dello Csio di Roma e direttore marketing e sviluppo del Coni: “Un museo open air come Villa Borghese è un palcoscenico che non ha confronti, proprio come lo straordinario racconto sportivo che nel tempo vi è andato in scena e che è diventato un capitolo importante della storia mondiale del salto ostacoli. Sentirsi responsabili nei confronti di un luogo unico, richiama inevitabilmente alla creazione di un qualcosa che sia altrettanto unico. Stiamo lavorando seguendo questo indirizzo già intrapreso nella passata edizione”.