Senza alcun dubbio è il cavallo della vita di Antonio Garofalo. Almeno fino a questo momento: ovviamente l’augurio da rivolgere al cavaliere azzurro è di incontrarne altri di cavalli così, ma certamente molto facile non sarà. Perché Conquestador (Kwpn nato nel 2007 da Nabab de Reve x Farmer) è un cavallo eccezionale, dunque fuori dalla norma… E il primo a essere ben consapevole di tutto ciò è lo stesso Antonio Garofalo, il quale in sella a Conquestador ha vissuto tutte le emozioni e le esperienze più importanti della sua vita sia di cavaliere sia di uomo di cavalli. Ma lo siamo anche tutti noi, osservatori e tifosi sulla scena del salto ostacoli azzurro, visto che nel momento in cui il binomio Garofalo/Conquestador ha raggiunto il massimo della resa agonistica si è confermato come vero e proprio punto fermo della squadra nazionale di salto ostacoli. Di tutto questo ci parla Antonio Garofalo.
Quando ha avuto la consapevolezza che Conquestador non sarebbe più ritornato in gara?
«Durante un concorso a Narni, nel luglio dell’anno scorso. Era il concorso che sarebbe servito come primo passo per il rientro di Conquestador dopo un lungo periodo di lontananza dallo sport».
Cosa è accaduto dunque a Narni?
«Ero in campo prova, il secondo giorno. Durante il lavoro di preparazione a quella gara Conquestador ha toccato due volte la barriera di uno degli ostacoli di esercizio. Non era mai successo. Mai. Lui è sempre stato rispettoso in modo perfino esagerato».
Un segnale, quindi?
«Sì. Mi sono detto che era arrivato il momento. Quale poteva essere l’alternativa? Continuare a portare Conquestador in concorso dandogli il ruolo del terzo cavallo? Declassandolo… ? No, impossibile. Soprattutto molto ingiusto nei suoi confronti: primo perché non l’avrei mai e poi mai forzato per fare qualcosa che evidentemente non gli stava più venendo con la stessa facilità di prima, e secondo perché un cavallo che ha fatto quello che ha fatto lui non merita di scendere di livello e categoria».
Sono molti i momenti importanti che avete condiviso: quali ricorda con più emozione?
«Il primo è stato il Gran Premio dell’internazionale a cinque stelle di Atene nel 2019: abbiamo raggiunto il barrage e poi con un errore ci siamo classificati all’8° posto. Ma più del risultato in sé e per sé è stata la prestazione di Conquestador che ancora oggi mi colpisce nel ripensarci… E poi sempre nel 2019 la vittoria della Coppa delle Nazioni a cinque stelle a Gijon, una gara che l’Italia non aveva mai vinto prima di allora».
A proposito di Coppa delle Nazioni, ce n’è una di sicuro per lei indimenticabile: 26 maggio 2023…
«Eh sì, Roma, Piazza di Siena… Un 2° posto ottenuto dopo il barrage con l’Irlanda, un risultato magnifico, ma soprattutto condiviso con mio fratello Giampiero: aver fatto parte di quella squadra insieme a lui è stata per me una gioia enorme. E credo lo stesso per Giampiero. Essere insieme, nella squadra azzurra, per l’Italia, a Roma, in Piazza di Siena… beh, cosa si può dire di più?».
Qualche mese prima, nel 2022, c’era stato per voi il Campionato del Mondo di Herning.
«Sì, ed essere arrivato alla prova finale individuale è stata una grande soddisfazione. Come grande è stata la soddisfazione del doppio zero in Coppa delle Nazioni a La Baule prima del Campionato del Mondo… Quella è stata una gara molto impegnativa con tutte le prime squadre, e solo tre cavalli hanno fatto doppio zero: Conquestador, Nevados con Gregory Wathelet e Dieu Merci con Beth Underhill».
Adesso cosa farà Conquestador?
«Si gode la vita nei grandi paddock del Podere Calledro, di Carlo e Carla Tardella, in Umbria. È un luogo ideale per lui: e anche per me, perché è di strada prendendo qualunque direzione quindi lo vado a trovare ogni volta che mi muovo da casa mia. Gli porto le carote, me lo coccolo un po’… lui è un cavallo socievole, abituato al contatto con le persone».
A proposito di persone: importante per lui e anche per lei il rapporto con la proprietaria di Conquestador, Roberta Lardone…
«Non importante: fondamentale. Roberta nel corso del tempo ha ricevuto tantissime offerte di acquisto per Conquestador, e stiamo parlando di cifre molto importanti. Ma ha sempre rinunciato mettendo davanti a tutto e prima di tutto la passione e i sentimenti: per il suo cavallo, per me, per lo sport. Una persona straordinaria».