Bologna, mercoledì 3 giugno 2020 – Prima c’è stata la notizia dell’annullamento del concorso di Madrid in programma per il mese di novembre 2020. Poi c’è stata quella dell’annullamento del concorso di Helsinki, in calendario in ottobre 2020. Due concorsi del girone dell’Europa Occidentale della Coppa del Mondo 2020/2021. E’ dunque evidente che la pandemia del Covid-19 sta gettando la sua ombra nefasta e inquietante ben oltre i confini della corrente stagione agonistica: colpire i concorsi di Helsinki e Madrid 2020 vuol dire infatti condizionare fin da ora la finale della Coppa del Mondo 2021 (Goteborg, dal 31 marzo al 5 aprile), dopo il sensazionale annullamento di quella di quest’anno.
Anche perché è inutile nascondersi dietro un dito: così come sono stati cancellati i concorsi di Helsinki e di Madrid, è molto possibile – per non dire probabile: ma non diciamolo per scaramanzia… – che ne vengano annullati altri… E siccome è meglio prevenire, dobbiamo ragionare anche sulla base dell’ipotesi peggiore: se i concorsi del nostro girone di Coppa del Mondo cancellati dal calendario della stagione 2020/2021 dovessero aumentare di numero è chiaro che si aprirebbe un problema molto grave in relazione alla disputa della finale del 2021. Perché è evidente che pur ammettendo che le condizioni generali quanto a situazione sanitaria e sostenibilità economica possano permettere la disputa dell’evento, la compromessa regolarità del cammino di qualificazione ne minerebbe l’essenza stessa. Ovvio che il girone dell’Europa Occidentale non è l’unico tra quelli in cui è diviso il mondo: ma è il più importante, qualitativamente e quantitativamente parlando.
In poche parole e in linea puramente teorica: la finale della World Cup 2020/2021 potrebbe essere regolarmente organizzata perché nell’aprile del 2021 le condizioni generali potrebbero permetterlo (auguriamocelo!), ma senza essere alimentata da un corretto criterio di qualificazione dei concorrenti partecipanti. O addirittura in totale assenza di un cammino di qualificazione… Che fare quindi? Partendo dal presupposto che le condizioni generali in aprile del 2021 permettano l’organizzazione della finalissima (se tali condizioni non vi fossero il discorso sarebbe chiuso in partenza, ovvio… ), l’ultima delle decisioni che la Fei dovrebbe prendere sarebbe quella di annullarla. Non è improbabile che in Fei si consideri tale sciagurata eventualità, visto il precedente dell’altrettanto sciagurato annullamento del Campionato d’Europa 2021 (una decisione davvero inaudita, eufemisticamente parlando… ), quindi sarebbe il caso che tutte le componenti del mondo degli addetti ai lavori cominciassero a sintonizzarsi su tale lunghezza d’onda…
La soluzione dell’eventuale problema a nostro avviso sarebbe molto semplice: recuperare l’intero gruppo di concorrenti qualificati per la finale della stagione 2019/2020. Il cammino di qualificazione per quella finalissima si è svolto correttamente e soprattutto completamente: è stato annullato solo il passo ultimo e decisivo, la finale appunto. Il destino maligno ha dunque voluto che un gruppo di cavalieri che ha ‘combattuto’ agonisticamente e sportivamente dal primo all’ultimo concorso del ciclo di qualificazione si sia visto negare l’obiettivo più ambito. Pensiamo proprio al caso dei nostri due azzurri Emilio Bicocchi ed Emanuele Gaudiano: una stagione formidabile, la loro, che li ha condotti alla prima finale della carriera di ciascuno… per poi non poterla disputare. Ma non è un discorso di campanile, il nostro: è un discorso di buonsenso che vale per tutte le amazzoni e per tutti i cavalieri che come Gaudiano e Bicocchi hanno affrontato e concluso l’intero ciclo di qualificazione. Un ciclo di qualificazione che viceversa nel caso della finale del 2021 è già compromesso, con la cancellazione di Helsinki e di Madrid… e rischia di esserlo ancor di più.
Se le condizioni relative alla sicurezza e alla salute pubblica lo consentono effettivamente, lo sport va salvaguardato e protetto al di là di ogni ragionevole dubbio: anche per una questione di carattere economico, per quanto volgare possa sembrare tale aspetto… Il 2020 sappiamo bene cosa ci ha riservato: una vera e propria catastrofe sotto tutti i punti di vista. Circoscrivendo la prospettiva al solo ambito sportivo, per il 2021 la Fei ha già posto in essere un danno enorme con la azzardata, prematura e a nostro avviso del tutto ingiustificata cancellazione del Campionato d’Europa; a ciò aggiungiamo che sulla disputa delle Olimpiadi di Tokyo (rimandate dal 2020) grava tuttora un punto di domanda inquietante… Sarebbe dunque il caso di scongiurare ulteriori azioni di masochismo puro…