Roma, domenica 30 maggio 2021 – David Will è nato il 21 marzo del 1988, dunque ha 33 anni: è nel fiore della maturità sia di persona sia di cavaliere, il che gli permetterà di apprezzare al meglio la vittoria ottenuta oggi pomeriggio nel Rolex Gran Premio Roma in Piazza di Siena in sella a C-Vier.
Potremmo dire che si tratti della sua vittoria più importante e prestigiosa fino a oggi, ma non sarebbe del tutto vero: nel 2019, infatti, in sella a Never Walk Alone il cavaliere tedesco ha vinto la Coppa d’Oro di Re Giorgio V, cioè il Gran Premio dello Csio della Gran Bretagna a Hickstead. Pensate: un cavaliere che a 33 anni può dire di aver già vinto due gare del genere… In effetti lui è un tipo dalle idee chiare innestate su una forte determinazione: “Il fallimento per me è solo un incentivo per migliorare”, è una sua massima. Giusta, ovviamente, una massima giustissima non solo per lo sport ma per la vita in genere: ma come sempre tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare… Per David Will invece il mare non c’è: lui lo dice e lo fa. Ma non è un uomo esageratamente serio e super rigoroso: di carattere scherzoso e allegro, a volte perfino burlone. Ride anche di sé stesso: “I miei genitori hanno una scuderia sportiva e di commercio. Mio padre si è sempre dedicato al salto ostacoli, mia madre al dressage. Io fin da piccolo mi sono appassionato al salto: delle lezioni… !”.
La sua vittoria oggi è stata decisamente perentoria: due percorsi netti e secondo miglior tempo in assoluto nella seconda manche, battuto sul cronometro solo dall’irlandese Darragh Kenny su Idalville d’Esprit il quale ha peraltro chiuso con due errori (più uno nel primo giro). Dietro David Will la coppia di amazzoni statunitensi Laura Kraut su Balotinue e Jessica Springsteen su Don Juan van de Donkhoeve: la prima più matura e affermata con una carriera e un curriculum alle spalle da lasciare senza parole, la seconda più giovane e in prepotente ascesa. Accomunate non solo dall’essere connazionali, ma anche dall’avere un compagno europeo e campione: Nick Skelton per Laura Kraut (e che campione… !) e Lorenzo de Luca per Jessica Springsteen. Non è una notazione da… gossip, questa, ma al contrario molto… sportiva: quando il talento e la bravura incontrano la capacità e l’organizzazione sia tecnica sia agonistica tipica dello sport europeo, beh… il risultato è esplosivo!
Il Gran Premio Rolex di Roma è stata una gara difficile che ha veramente richiesto a cavalli e cavalieri di produrre il loro meglio: molti grandi campioni pur terminando con prestazioni positive sono usciti penalizzati dal percorso base. E’ stata una gara che ci ha ricordato una volta di più quale è oggi e quale deve continuare a essere il livello di questo concorso straordinario: massimo. Piazza di Siena è ritornata dopo un anno di assenza: ed è ritornata in tutta la sua bellezza, in tutta la sua grandiosità, in tutto il suo prestigio e in tutta la sua tradizione. Questo Rolex Gran Premio Roma lo ha dimostrato. Ancora una volta.
A breve l’analisi sulle prestazioni dei cavalieri italiani in campo nel Rolex Gran Premio Roma
LA CLASSIFICA DEL GRAN PREMIO
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