Bologna, venerdì 16 aprile 2021 – Ieri hanno preso avvio gli Csi a tre stelle di Gorla Minore e a due stelle di Arezzo. La settimana prossima sempre sui terreni dell’Equieffe Equestrian Centre di Gorla ci sarà lo Csio, ugualmente a tre stelle. Il weekend successivo a Cervia è in programma il Campionato d’Italia. Poi, alla fine di maggio, il concorso più atteso: lo Csio a cinque stelle di Roma in Piazza di Siena.
Dopo un lungo, lunghissimo periodo in cui poco o niente è accaduto da un punto di vista sportivo/agonistico a causa della combinazione di Covid-19 e Ehv-1, ecco tutto d’un tratto una raffica di appuntamenti della massima importanza… ! Per non dire che subito dopo Piazza di Siena ci saranno le nostre due prime tappe della Prima Divisione di Coppa delle Nazioni: gare che potranno essere già determinanti per il nostro cammino nella massima serie.
Di tutto questo parliamo con Duccio Bartalucci, commissario tecnico azzurro insieme a Marco Porro (quest’ultimo dedicato alla fascia di cavalieri da utilizzare nei concorsi fino a tre stelle, quelli di fondamentale importanza per ‘produrre’ binomi da utilizzare poi nei massimi appuntamenti mondiali).
Pensavamo tutti forse un po’ avventatamente che quella del 2021 sarebbe stata una stagione agonistica quasi normale, invece poi…
«Invece poi ci si è messa anche la rinopolmonite insieme al Covid-19 per complicare ulteriormente la situazione».
Per il suo lavoro un bel problema.
«Il problema vero è capire quanto di quello che è previsto da qui alla fine dell’anno accadrà effettivamente. La Prima Divisione di Coppa delle Nazioni, le Olimpiadi, il Campionato d’Europa… se tutto questo rimarrà in vita come previsto, e come tutti ci auguriamo, vorrebbe dire fare una stagione quasi normale anche se con la perdita di qualche concorso. In ogni caso una stagione sufficientemente utile per farci portare avanti un po’ di binomi nuovi».
Quello del ricambio dei binomi di alto livello è un tema molto importante, dopo la perdita o l’invecchiamento di alcuni cavalli in passato fondamentali: soprattutto in vista del Campionato del Mondo del prossimo anno, prima delle nostre due tappe per tentare la qualifica alle Olimpiadi.
«Sì, esatto. Noi contiamo molto sul fatto che quelle che oggi sono prospettive diventino poi il punto di forza per i prossimi anni. Abbiamo ragionevoli possibilità che questo accada perché un buon numero di cavalli e cavalieri hanno dimostrato fino a oggi di avere determinati requisiti e qualità. Quello che purtroppo è mancato è stato un intero anno senza la possibilità di alcun riscontro a livello di eventi a cinque stelle, o comunque di importanza massima. Però io sono convinto di poter dire che la nostra attuale situazione in prospettiva è molto positiva».
A suo modo di vedere è verosimile pensare che cavalli e cavalieri possano presentarsi a due appuntamenti importanti come il Campionato d’Italia e lo Csio di Roma con una preparazione deficitaria a causa di tutto quello che è accaduto tra Covid e Ehv?
«Diciamo che dobbiamo essere bravi e capaci per fare un Campionato d’Italia che abbia comunque un valore adeguato al prestigio dell’appuntamento ma considerando che i cavalli hanno pochi chilometri nelle gambe e quindi senza chiedere loro sforzi esagerati. Ma non ho alcun dubbio sul fatto che sarà così».
E su Piazza di Siena?
«Purtroppo è stato annullato lo Csio a tre stelle di Le Touquet, in Francia. Il nostro programma sarebbe stato quello di fare le Coppe delle Nazioni di Gorla, Le Touquet e Praga, in modo da avere dodici o tredici binomi che sarebbero arrivati a Roma con un buon rodaggio. La perdita di Le Touquet non è un problema insormontabile, ma di certo sarebbe stato meglio poter fare anche quella gara. Poi non dimentichiamo che ci sono alcuni cavalieri tra quelli che stanno all’estero, e penso a Emanuele Gaudiano, Lorenzo de Luca, Alberto Zorzi, che hanno un loro programma molto ben articolato. Insomma, credo che i nostri atleti non si troveranno in condizione di sfavore rispetto agli altri: i problemi che abbiamo avuto noi li hanno avuti tutti… E del resto prima o poi bisogna pur riprendere a saltare nelle grandi gare a cinque stelle».
La Prima Divisione e il Campionato d’Europa sono due traguardi importanti: uno più dell’altro forse?
«Noi cercheremo di avere la massima competitività possibile su tutti i fronti. Per fortuna la Prima Divisione quest’anno prevede una sola retrocessione, cosa che dà a noi come anche a tutti gli altri la possibilità di gareggiare senza troppa ansia e affanno. Le nostre prime due gare le avremo in rapida successione subito dopo Roma e sono incompatibili per gli stessi binomi dato che oltretutto sono a grande distanza geografica l’una dall’altra, La Baule in Francia e Sopot in Polonia: quindi Piazza di Siena ci servirà anche per individuare due squadre diverse da destinare a questi due concorsi per noi importantissimi».
Anche se l’evento più importante tra tutti è il Campionato del Mondo del prossimo anno a Herning, in Danimarca…
«Sì, sarà la prima possibilità per cercare di qualificarci per le Olimpiadi del 2024. Il 2021 ci dovrà servire per preparare bene il mondiale: dobbiamo ricostituire un gruppo di cavalli che possano rappresentare il futuro della nostra squadra, insieme a quelli un po’ più maturi che certamente per un fatto di età anagrafica non possono puntare al 2024».
Si sente ottimista?
«Certo. Io spero che tutto vada bene. Ma allo stesso tempo sono sicuro che sarà così».