Bologna, sabato 11 maggio 2019 – Duccio Bartalucci, il selezionatore azzurro della squadra nazionale di salto ostacoli, ha vissuto e sta tuttora vivendo un momento non facile a seguito di un intervento chirurgico piuttosto delicato che lo costringe ancora al ricovero in ospedale. Tuttavia la passione per il suo lavoro e la grande voglia di mantenere alto il livello di coinvolgimento sia dei cavalieri sia degli addetti ai lavori e dei semplici appassionati nelle cose che riguardano la squadra azzurra, lo hanno spinto anche in una situazione personale difficile come quella attuale alla redazione del consueto (sì, perché lui spesso mette il pubblico a parte dei suoi pensieri e ragionamenti circa la gestione dello sport: ed è una cosa molto bella) ‘diario di bordo’ sul suo profilo Facebook. Una lunga riflessione in cui Bartalucci spiega i motivi e i criteri utilizzati per stabilire la selezione dei cavalieri italiani che affronteranno lo Csio di Roma in Piazza di Siena dal 23 al 26 maggio. Ecco di seguito il testo pubblicato da Duccio Bartalucci.
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Lo scorso anno ho sin dall’inizio impostato il lavoro alla guida della Nazionale ripromettendomi di motivare ai ragazzi ogni scelta e decisione presa, giusta o sbagliata non ha importanza, nella piena convinzione fosse la strada migliore per instaurare un clima positivo in tutto il movimento di vertice e per coinvolgere sempre più, in un tifo sano e sempre crescente, addetti ai lavori e semplici appassionati.
Quest’anno proseguirò su questa linea e con Piazza di Siena ormai alle porte, sapendo quanto tutti tengano a prendervi parte, ritengo doveroso render pubbliche le valutazioni fatte in seno alle convocazioni.
Prima però, funzionale all’intero discorso, occorre una premessa. Con Marco Porro abbiamo monitorato in questi mesi una rosa molto ampia di binomi, con l’intenzione e l’obiettivo di presentare sempre un’Italia competitiva, in grado di imporsi ovunque ma dovendo, per forza di cose, tenere in debita considerazione le date ravvicinate con Piazza di Siena e le distanze degli Csio di Drammen, Uggerhalne e Lisbona. Molti tra i binomi che prenderanno parte a queste trasferte, avevano tutte le carte in regola per scendere in campo anche a Roma ma in un quadro di strategia generale volto a far crescere e maturare alcuni di loro, possibilmente vincendo, sono state fatte scelte diverse.
Venendo a Piazza di Siena, per difendere la Coppa conquistata lo scorso anno, ho deciso di puntare sul quartetto (Lorenzo de Luca, Bruno Chimirri, Luca Marziani, Riccardo Pisani) che ha sfiorato la clamorosa vittoria nella finale della Divisione Uno a Barcellona. Emanuele Gaudiano sarà il quinto, si è reso disponibile con grande spirito di squadra e voglio fargli i complimenti. Lui e Chalou, ancora in rodaggio dopo la lunga stagione indoor vissuta da protagonisti in giro per il mondo, li vedrete in Coppa a San Gallo la settimana successiva, dove saremo impegnati nella prima tappa stagionale della nostra Division One e dove sarà fondamentale partire con il piede giusto.
Tra gli individuali, mi aspetto grandi cose dalle nostre due ragazze. Lucia Le Jeune – al rientro nel concorso di casa sette anni dopo l’ultima volta – in sella al poderoso Filou de Mouze ha già dimostrato nei mesi scorsi, e in gare di alto profilo, di aver raggiunto un livello tecnico eccellente: anche lei, come Emanuele, sarà in Coppa a San Gallo. Giulia Martinengo Marquet ha trovato in Elzas un soggetto dal grande potenziale, dal miglioramento costante e sono sotto mia stretta osservazione: se confermano quanto di buono fatto vedere nel periodo di avvicinamento a Roma, vanno anche loro a San Gallo.
Filippo Codecasa e Paolo Adorno, con il podio ai recenti Campionati Italiani, si sono conquistati il posto sul campo e non per caso: meritano l’attenzione di tutti, se la sono guadagnata e l’avranno. Più volte in Prima Squadra lo scorso anno e ormai una garanzia per il sottoscritto, Michael Cristofoletti e Belony, Paolo Paini e Ottava Meraviglia di Ca’ San Giorgio, Massimo Grossato e Lazzaro delle Schiave: tutti e tre sono in ottima condizione, e tutti e tre rappresentano una risorsa che tornerà utile alla Nazionale nell’arco di una stagione lunga e impegnativa. Piergiorgio Bucci, Emilio Bicocchi, Gianni Govoni sono cavalieri di grande esperienza internazionale, sempre competitivi, abituati alla pressione e, in un concorso come Piazza di Siena, ho bisogno di gente capace di gestirla, di tramutarla in un valore aggiunto. In vittorie, possibilmente. Claudio Minardi manca da qualche anno dai grandi palcoscenici ma ha saputo riproporsi quest’anno con un grande Campionato d’Italia chiuso al quarto posto e questa convocazione vuole essere nei suoi confronti un premio e al tempo stesso un incentivo ad impegnarsi sempre più per ritornare ai livelli dei primi anni duemila.
La convocazione di Roberto Arioldi e Filippo Moyersoen, due campionissimi che se la sono guadagnata inanellando fior di vittorie e piazzamenti in questo inizio di stagione, oltre a farmi immensamente piacere per le centinaia di concorsi condivisi in oltre quarant’anni di attività, la considero un inno allo sport e un regalo di valore inestimabile per tutti i giovani cavalieri che troppo poco sanno, e purtroppo ancora meno hanno visto, di questi due cavalieri fenomenali che hanno scritto pagine di storia dell’equitazione azzurra.
Un discorso a parte merita Alberto Zorzi. Lui è un fuoriclasse universalmente riconosciuto tra i migliori interpreti di questo sport e, anche in una fase incentrata sulla crescita tecnica dei suoi cavalli più che sui risultati, resta un patrimonio della Nazionale e presto tornerà ad esserne un rinforzo. Come tale, va sostenuto; e farlo, è compito mio.
In tutte le edizioni precedenti, i cinque posti senza GP erano destinati in parte a giovani cavalieri italiani di prospettiva e in parte a giovani stranieri di medesima condizione. Quest’anno la Fei ha preteso che fossero attribuiti tutti e cinque a cavalieri italiani, una decisione non supportata da alcuna regola scritta, in aperto contrasto con quanto applicato negli anni passati, della quale abbiamo preso atto e che va solo a penalizzare i giovani stranieri. Con Stefano Scaccabarozzi abbiamo concordato la convocazione di un Junior – Giacomo Casadei – e di uno YR – Guido Franchi – entrambi giovani di indiscusso talento al quale ho aggiunto Filippo Marco Bologni, Under 25 sempre molto competitivo e costantemente ai vertici delle classifiche. Ad ogni modo, grazie alla Fei e alle sue scelte incomprensibili, mi sono ritrovato in mano due carte in più e ho deciso di affidarmi all’esperienza di Luca Moneta e di Natale Chiaudani, cavalieri che non hanno bisogno di presentazioni, dal grande curriculum internazionale e in grado di scrivere il proprio nome in diverse categorie.
Resta da completare il contingente dei 10 cavalieri ammessi alle gare dello Small Tour e della spettacolare Sei Barriere di sabato 25 maggio: ma per questi ultimi bisognerà attendere fino a lunedì perché l’ultima gara di qualifica andrà in scena domani a La Macchiarella.
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Per concludere: da parte di tutti noi di Cavallo Magazine il più affettuoso augurio a Duccio Bartalucci per una ripresa pronta, completa e… vincente!