Roma, 12 settembre 2023 – Per due volte consecutive campionessa del mondo di Pentathlon Moderno, lo sport dove oltre a correre, nuotare, sparare e tirare di scherma si affronta anche un percorso di salto ostacoli: per lo meno sino a Parigi 2024, poi si vedrà.
E’ Elena Micheli, atleta del Centro Sportivo dei Carabinieri, che si è tolta questa immensa soddisfazione a Bath il 27 giugno scorso.
Da ricordare, oltre all’oro ‘di ritorno’ di Elena Micheli, anche l’argento di Alice Sotero e il 13° di Alessandra Frezza che insieme hanno così messo al collo anche l’oro mondiale a squadre.
Il tutto in uno strano silenzio nel nostro mondo, al di là degli stringati comunicati sportivi di nicchia.
Perché dopo tutto i cavalli ci sono anche lì, nel Pentathlon moderno, anche se ormai è già deciso il cambiamento che gradualmente li sostituirà con un altro tipo di prova.
Ce ne parla Stefano Scaccabarozzi, noto istruttore e cavaliere oltre che allenatore di Micheli per l’equitazione.
“Oltretutto il mondiale si teneva a Bath, antica città romana: è stato bello che l’Italia abbia vinto proprio lì”, esordisce Scaccabarozzi.
Quali sono stati i punti di forza di Elena Micheli in questa occasione?
“Micheli è stata forte in tutte le specialità e ha vinto con margine, ma la prova di equitazione è andata particolarmente bene sia per lei che per le altre nostre atlete”.
Uno degli ultimi grandi appuntamenti del Pentathlon in cui ci sarà il salto ostacoli, se non andiamo errati.
“Sicuramente ci sarà sino a Parigi 2024, anche se le giovani leve stanno già avviandosi verso la versione senza equitazione”.
Com’è vivere in un microcosmo sportivo che sai cambierà così tanto, da qui a pochissimi anni?
“Tutti gli sportivi che hanno alle spalle un po’ di anni di allenamento sono molto dispiaciuti di questa scelta presa dal comitato olimpico”.
Secondo lei è il primo passo verso una ridimensionamento generale degli sport equestri nel formato olimpico?
“Mi auguro di no, ma è indubbio che dove c’è tanto fumo si corre il rischio che davvero ci sia anche l’arrosto”.
I motivi possono essere vari: gli sport equestri costano, gli sport equestri sono ingombranti, gli sport equestri sono sempre nel mirino per quanto riguarda il benessere animale.
Cosa è possibile fare per diminuire il rischio di vedersi buttare giù dal monte Olimpo, cavalli e tutto?
“A mio personale parere bisognerebbe rispondere alle critiche in modo più diretto. Ci criticano molto, ma in realtà al mondo ci sono pochi cavalli più seguiti, accuditi e curati dei nostri. Certamente, dietro il mondo dello sport equestre non ci sono grandi industrie pronte a proteggerlo per interesse: forse è anche questo che ci rende così facilmente attaccabili. Detto questo, sono il primo a volere più attenzione, sempre per il welfare animale: ma se volessimo stilare una graduatoria degli ambiti per gravità, certamente credo che ai primi posti ci siano altre realtà”.
L’episodio che ha scatenato le polemiche aveva al centro una campionessa tedesca, travolta poi dagli attacchi via social: come sta quella ragazza adesso?
“Ha passato un momento molto brutto: ma sta ricominciando ad allenarsi, combatte e si sforza di guardare avanti. Era stata davvero molto, molto sfortunata: era avanti a tutte con un distacco da record assoluto fino alla prova di equitazione, poi le è capitato quel cavallo ingranato e si è vista sfumare tutto davanti agli occhi. E’ stata presa dal panico, qualunque istruttore le avrebbe detto di dare un colpo di frustino per far avanzare il cavallo, ne abbiamo piena consapevolezza tutti: ma lì il pathos della situazione è stato esasperato dal momento agonistico, e tutto sotto l’occhio delle telecamere”.
Da lì in poi gli attacchi verso l’atleta e il suo staff sono stati micidiali, ben più violenti della pressione esercitata dal vero sul cavallo: con i risultati che abbiamo visto per quanto riguarda il Pentathlon.
“Penso che adesso dobbiamo aspettarci questo tipo di attenzione mediatica in qualsiasi manifestazione, sono convinto di questo. Prima o poi qualcuno si butterà a fare invasione di campo per manifestare a favore di telecamera, mettendo così a rischio non solo se stesso ma anche cavalli e cavalieri”.
Si dice spesso che ogni crisi è una occasione di crescita: speriamo che questa crisi, quella del Pentathlon, faccia crescere l’attenzione e la cura per il benessere dei cavalli, così da non prestare il fianco a spettacolarizzazioni di alcun genere.
Di seguito, come sarà il Pentathlon a Parigi 2024.
L’ordine delle discipline nella capitale francese sarà pure nuovo e includerà brevi intervalli:
- 35 minuti di equitazione (salto)
- 5 minuti di pausa
- 20 minuti di scherma (spada) – bonus round
- 10 minuti di pausa
- 15 minuti di nuoto (200m stile libero)
- 15 minuti di pausa
- 20 minuti di evento combinato (laser run)
Gli atleti accumulano punti in ogni evento in base alle loro prestazioni. Nell’ultimo evento, la laser run, gli atleti partiranno con un tempo ad handicap basato sulla conversione dei punti totali dei primi tre (3) eventi in tempo (1 punto = 1 secondo). Il primo parte al tempo “0”, il successivo al tempo 0 più il numero di secondi di differenza. Il primo atleta a tagliare il traguardo nella laser run vince la medaglia d’oro.
Il regolamento lo abbiamo preso da Olympics.