Bologna, giovedì 19 ottobre 2023 – Una delle note positive dalla stagione 2023 del salto ostacoli azzurro è stata certamente la conferma del binomio composto da Emanuele Camilli (41 anni compiuti due giorni fa) e da Odense Odeveld (Bwp nato nel 2014 da Diamant de Semilly x Querlybet Hero). Dopo una serie di eccellenti prestazioni in gare di alto livello, il vertice è stato toccato nel Campionato d’Europa di Milano: il nostro binomio si è qualificato per la finale individuale salvo poi non parteciparvi per evitare un impegno che per il cavallo sarebbe stato di certo gravoso senza peraltro possibilità di raggiungere le posizioni di alta classifica. Quindi giusto il ritiro a quel punto: anche perché fin dall’inizio dell’anno Camilli aveva dichiarato di non voler impegnare Odense troppo a fondo nelle gare più difficili…
«Sì, generalmente non amo far fare a un cavallo di 9 anni quello che Odense ha fatto quest’anno… Però per esigenze varie e anche per la facilità con cui lui ha progredito durante la stagione ho poi deciso di correre qualche rischio: devo dire che è andata bene, tutto sommato».
Non ha mai avuto dubbi sul valore di Odense Odeveld?
«No, nessuno, soprattutto dopo le prestazioni che lui ha fatto nel Circuito del Sol in Spagna a inizio stagione».
E per l’appunto a inizio stagione lei prevedeva di non impegnarlo nelle gare di massima difficoltà…
«Sì, infatti. Io poi sono della convinzione che quando i cavalli mostrano questo talento gli va rispettato un po’ il corpo: hanno comunque bisogno di fare un anno di ginnastica, di palestra diciamo, prima di affrontare una stagione impegnativa. Questo in linea generale: poi ci sono alcuni soggetti che geneticamente sono diversi dagli altri, e Odense è per l’appunto uno di questi».
Nel Campionato d’Europa a Milano le vostre prestazioni sono state ottime!
«Esperienza fantastica! Sono un po’ rammaricato perché nell’ultimo percorso potevo evitare almeno uno dei due errori: in particolare l’ultimo dei due è stata colpa mia, lì non ho montato bene… Senza quelle ultime 4 penalità sarei andato in finale con speranze migliori, però… ormai è andata così, lo sport è questo».
In questi giorni lei e i suoi cavalli siete in Messico.
«Sì, questo fine settimana facciamo uno Csi a cinque stelle a San Miguel de Allende, poi sempre a San Miguel un tre stelle la settimana successiva, quindi un weekend di riposo e poi due Csi a cinque stelle consecutivi a Monterrey, al Club Hipico La Silla di Alfonso Romo. Ma Odense durante il tre stelle riposa, lì monterò gli altri cavalli che sono qui con me».
Come mai una trasferta così lontano dall’Europa in questo momento?
«Il mio programma prevedeva originariamente di andare in America a inizio del 2024 per il tour di Wellington, in Florida. Ho deciso di anticipare la trasferta e di andare in Messico anche per cercare di guadagnare punti utili alla mia posizione nel ranking per la qualifica individuale alle Olimpiadi di Parigi, che si chiude in dicembre. Sarebbe bello centrare quest’obiettivo: la qualifica individuale in realtà darebbe un posto all’Italia, poi nel caso sarà la Fise a decidere chi inviare a Parigi stando allo stato di forma dei vari binomi possibili al momento del dunque. Ma sarei felice di rendermi utile per questo, voglio cercare di guadagnare punti per l’Italia».
E non le sarebbe stato possibile gareggiando in Europa?
«In teoria sì, ma in Europa fare tre cinque stelle consecutivi non è facile, nei concorsi di Coppa del Mondo non abbiamo molti posti a disposizione. Ma se anche fosse stato possibile avrei comunque dovuto impegnare Odense in gare indoor, e non voglio fargli fare sforzi ulteriori: lui sta saltando molto bene nei campi grandi, dove ci sono ampi spazi, su terreni in erba… in indoor lo spazio è ridotto, di conseguenza diventa tutto molto più tecnico e quindi più faticoso e difficile».
I campi ostacoli di San Miguel e di Monterrey sono perfetti per Odense, invece.
«Esatto. Voglio fargli fare quello che lui sa già fare bene senza metterlo ulteriormente alla prova, facendolo rimanere nel livello in cui lui si è già confermato e senza fagli vivere sorprese… che ne ha avute già abbastanza quest’anno, direi!».