Bologna, lunedì 17 maggio 2021 – La forza che ha sempre esibito in campo ostacoli nel fronteggiare qualunque avversario l’ha dimostrata anche per combattere un nemico perfido e tremendo: Eric Lamaze da tre anni a questa parte lotta contro un tumore al cervello riuscendone a circoscrivere gli effetti terribili, pur con momenti di grande difficoltà. La sua attività agonistica ne ha ovviamente risentito, ma non tanto da impedirgli di conquistare – risultati alla mano – un posto nel gruppo dei cinque cavalieri indicati dalla federazione canadese per partecipare alle prossime Olimpiadi di Tokyo.
Il Canada però la qualifica olimpica conquistata sul campo l’ha poi perduta a seguito di un caso di doping di uno dei componenti la formazione che aveva raggiunto il tanto agognato traguardo: un caso molto discusso, perché nonostante l’amazzone in questione sia stata poi riconosciuta innocente nel secondo grado di giudizio, al Canada è stata comunque confermata l’esclusione dai Giochi Olimpici. Ma questa è un’altra storia…
Alla federazione canadese quindi è rimasta solo la possibilità di portare alle Olimpiadi un proprio rappresentante individuale: e questo rappresentante individuale non sarà Eric Lamaze. E’ di oggi infatti la dichiarazione pubblicata sulle pagine del suo sito internet in cui il campione olimpico di Pechino 2008 – 53 anni compiuti il 17 aprile – annuncia il suo ritiro: “La mia salute è qualcosa che considero in modo molto serio”, dice Lamaze, “e ho deciso che Tokyo non è il miglior luogo per me. Sebbene le mie condizioni siano al momento stabili, ci sono molti fattori di rischio che devo tenere in considerazione”.
Ma ci sono anche altre ragioni su cui Eric Lamaze riflette a fondo: “Ho sempre associato le Olimpiadi al montare per la squadra canadese. Il mio successo è sempre nato dall’avere i miei compagni di squadra al mio fianco per tentare di tirare fuori il meglio da tutti noi per il nostro Paese. Avere al mio fianco i miei proprietari, i miei amici, i miei compagni e tutti i sostenitori… è questo che rende le Olimpiadi così speciali per me. Quando entri nello stadio e senti i tifosi urlare e vedi le bandiere del Canada sventolare sugli spalti… tutto questo ti porta a un altro livello, ti porta più in alto. Trovandomi da solo non credo che riuscirei ad avere le motivazioni sufficienti per tentare di conquistare una medaglia”.
“Con tutto quello che abbiamo passato durante l’anno scorso, e con quello che ancora continuiamo a vedere di terribile per tante persone sia in Canada sia nel mondo intero, non sono così sicuro che mi sentirei bene perfino nel vincere una medaglia: le Olimpiadi sono una festa per gli atleti, ma non credo che a Tokyo sarà possibile vivere un reale festeggiamento. Questi non sono tempi per festeggiare”.
Certamente Eric Lamaze sa bene di cosa parla: con l’oro individuale e l’argento a squadre di Pechino 2008, e il bronzo individuale di Rio de Janeiro 2016, lui è il cavaliere canadese di maggior successo alle Olimpiadi nell’intera storia della competizione a cinque cerchi.
Naturalmente i programmi agonistici di Eric Lamaze proseguono inalterati pur alla luce di questa difficile decisione: avremo il grande piacere di ammirare il campione canadese in campo nel prossimo Csio di Roma in Piazza di Siena dal 27 al 30 maggio.