Bologna, venerdì 7 giugno 2019 – Eric Lamaze ieri a Calgary (Canada) ha vinto una gara a barrage in sella a Fine Lady nello Csi a cinque stelle che terminerà domenica. Quattordici concorrenti qualificati per la fase finale e decisiva: solo uno è stato più veloce di Lamaze, l’irlandese Daniel Coyle su Cita, ma con un errore… Tutti gli altri non sono riusciti a superare Eric Lamaze, né sul cronometro né in classifica: nemmeno il numero uno del mondo Steve Guerdat (4° su Victorio des Frotards). E dunque Eric Lamaze ha vinto. “Mi rende felice, e mi dà un’ottima ragione per alzarmi dal letto ogni mattina per fare qualcosa che amo fare”, ha detto Eric Lamaze, nonostante per lui alzarsi dal letto ogni mattina non sia per nulla facile né in senso figurato né in senso concretamente fisico e materiale: perché Eric Lamaze da ormai più di un anno e mezzo sta combattendo con tutte le sue forze contro una gravissima forma di tumore. La malattia è forte, ma Eric Lamaze lo è di più: al punto di riuscire a parlare pubblicamente delle sue condizioni di salute durante una toccante intervista televisiva in Francia di recente. Per sua stessa ammissione, fino a quel momento Eric non sapeva cosa sarebbe stato meglio fare: parlare, non parlare… Tutto il mondo dello sport e tanto più le persone più vicine a lui sapevano, ovviamente: ma si era creata una specie di situazione di blocco generale, di timore, di soggezione, di incertezza… Comprensibile, certo, molto comprensibile. Poi è stato proprio lui, Eric, a rompere gli indugi: e ha parlato raccontando tutto in televisione senza più alcuna remora. “Non sapevo cosa fare, non ne ho parlato fino a ora perché avevo paura di spaventare gli altri, di metterli nella condizione di non sapere cosa fare o cosa dire”, ha detto Eric. “Continuo, certo, finché ce la faccio, finché mi sarà possibile: la mente dice sì, ma a volte il corpo dice no”. Eric Lamaze ha avuto una vita difficile fin da piccolo, dentro il suo ambiente familiare… poi ha avuto problemi legati all’assunzione di sostanze stupefacenti per i quali è stato a lungo escluso dallo sport di alto livello: ma ha sempre avuto la forza d’animo e la determinazione per rimettersi in piedi tutte le volte che è caduto. Così come è riuscito a superare – sebbene a fatica – il tremendo shock per la morte del suo favoloso Hickstead (in quel momento il migliore cavallo del mondo) sotto la sua sella in campo a Verona durante il Gran Premio di Coppa del Mondo del 2011. Quindi la notizia più terribile: il suo tumore… Ma ancora una volta Eric ha affrontato la sorte con il piglio del vero combattente, attaccandosi ai cavalli e al campo di gara come appigli fondamentali per continuare a resistere: a volte non ce l’ha fatta (doveva essere in campo a Ginevra lo scorso dicembre, un concorso da lui amatissimo, tanto da rilasciare una dichiarazione pubblica sul suo profilo Facebook per spiegare i motivi del suo forfait), altre volte sì (nello scorso Csio di La Baule in Francia ha montato addirittura in Coppa delle Nazioni), adesso dopo un periodo trascorso qui in Europa è tornato in Canada ed è in campo in questi giorni per l’appunto in questo Csi di Calgary. E ieri ha vinto… “Ho condiviso pubblicamente la mia storia, ma adesso voglio che tutti noi si vada avanti e ci si concentri sullo sport. Quando arrivo qui a Spruce Meadows voglio essere trattato esattamente come tutti gli altri: apprezzo moltissimo i pensieri e la considerazione altrui per me, ma quello che voglio fare adesso è concentrarmi sullo sport sperando di avere ancora grandi risultati”, ha dichiarato Lamaze tre giorni or sono al sito Global News Canada. E ieri Eric ha vinto: perché quando Eric ‘vuole’ vincere… beh, è difficile fare meglio di lui. In tutti i sensi.