Bologna, martedì 10 ottobre 2023 – La Fei ha diffuso una nota in cui comunica di aver sospeso il canadese Eric Lamaze per quattro anni secondo quanto stabilito dalle Anti-Doping Rules for Human Athlets (Adrha): Lamaze è accusato di aver prodotto certificati medici falsi nel corso di un procedimento a fronte del Tribunale Arbitrale dello Sport oltre che essersi rifiutato di sottoporsi a un controllo antidoping.
Questo in estrema sintesi il contenuto della notizia di oggi. In realtà la storia è molto lunga e articolata: ma soprattutto terribile, da qualunque punto di vista la si voglia esaminare. La riassumiamo per sommi capi. Partendo dal 2010, anno in cui Eric Lamaze viene accusato dall’amazzone canadese Karina Aziz-Frederiks di averle venduto tre cavalli di qualità non corrispondente a quella dichiarata: in ballo ovviamente ci sono molti soldi. La faccenda si trascina per alcuni anni, fino a quando nel 2017 Lamaze scopre di avere un tumore al cervello, per poi dichiararlo pubblicamente nel 2018 nel corso di una drammatica intervista a un’emittente online francese. Naturalmente la cosa suscita un’ondata di emozione fortissima in tutto il mondo dello sport equestre. Lamaze però per brevi periodi riprende l’attività agonistica riportando anche alcuni successi: si mostra al pubblico fisicamente molto cambiato, completamente calvo a causa dei trattamenti sanitari, i tratti del volto modificati, quasi stravolti. Rilascia interviste in cui affronta con grande emozione ma nello stesso tempo con grande forza il tema della malattia e del modo di affrontare lo sport in quella particolare condizione.
Poi si ferma: nel febbraio del 2022 la federazione canadese lo insedia nel ruolo di capo équipe e selezionatore tecnico della squadra nazionale e lui in tale circostanza comunica il suo definitivo ritiro dall’attività agonistica, peraltro condotta fino a quel momento con grandi pause e con notevole difficoltà. Rilascia un comunicato sui suoi canali sociali: “Annunciare di ritirarmi dalle competizioni mi causa una grande quantità di diverse emozioni. Ho sempre combattuto duramente senza mai pensare che il cancro si sarebbe preso la parte migliore di me, ma adesso eccoci qui. Per quanto io sia triste, sono tuttavia enormemente grato che sia accaduto nel momento in cui sono nella posizione di poter guidare la squadra canadese di salto ostacoli verso grandi prospettive. L’energia e l’entusiasmo mi danno nuovi obiettivi e una maniera particolarmente significativa di continuare a contribuire con la mia conoscenza alla vita dello sport che amo”.
Un anno più tardi, il 12 gennaio del 2023, James Hood, il direttore di Equestrian Canada (l’organizzazione che gestisce la parte agonistica dello sport equestre in Canada), dichiara che Eric Lamaze non rinnoverà il suo contratto di commissario tecnico della prima squadra di salto ostacoli del Canada in scadenza il 31 di quello stesso mese: “Eric ha messo tutta la sua passione e il suo entusiasmo per lo sport nel ruolo di commissario tecnico, e noi vogliamo ringraziarlo per il suo anno di lavoro con gli atleti della nostra squadra. Con il miglioramento del suo stato di salute speriamo di rivederlo nuovamente in sella e impegnato nel compito di trainer”.
Nel mese di febbraio 2023 emerge un altro caso in cui Lamaze è accusato di aver ingannato i proprietari di due cavalli – Newberry Balia e Nikka van de Bisschop – nel corso della transazione commerciale che li ha visti protagonisti: ancora una volta ci sono in ballo cifre notevoli, nell’ordine di più di un milione di euro. Arriviamo quindi al mese di settembre, quando la Fei conferma che vi è un procedimento in corso a carico di Lamaze a seguito del rifiuto del canadese di sottoporsi al test antidoping dopo una gara da lui portata a termine nel giugno 2021, il Gran Premio del Longines Global Champions Tour di Valkenswaard dove in sella a Fine Lady si era classificato al 5° posto.
Intanto Karina Aziz-Frederiks esasperata dai continui rinvii della sua disputa legale generati dalle condizioni di salute di Lamaze, e insospettita dal fatto che nonostante il tumore al cervello Lamaze abbia per un certo periodo continuato l’attività agonistica, ingaggia un investigatore privato. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’avvocato della Iron Horse Farm (la scuderia di Karina Aziz) avrebbe rinvenuto alcune anomalie nei certificati prodotti dal canadese: in particolare circa il nome del medico e l’indirizzo della struttura sanitaria presso la quale Lamaze sarebbe stato in cura per la sua malattia. L’avvocato stesso di Eric Lamaze, Tim Danson, a quel punto si ritira dalla disputa rimettendo il suo incarico e dichiarando il 5 settembre: “Eric Lamaze è gravemente ammalato, ma probabilmente non di cancro”.
Scoppia la bomba. Secondo quanto emerge da questo quadro generale molti commentatori e organi di informazione accusano Eric Lamaze di aver mentito circa le proprie condizioni di salute così da poter eludere i vari procedimenti legali con continui rinvii. Ma va ugualmente detto che oggi come oggi non esiste alcun documento o dichiarazione ufficiale che stabiliscano con certezza e autorevolezza che Eric Lamaze non ha o non ha avuto un tumore al cervello: o quanto meno non se ne conosce l’esistenza.
La storia è ovviamente molto ingarbugliata, molto complessa e non ancora giunta a una conclusione: né sul fronte delle dispute legali né su quello della effettiva situazione di salute di Eric Lamaze. Una storia ovviamente drammatica. L’unica certezza attuale è la sospensione di quattro anni comminata dalla Fei a carico di Lamaze: dal 12 settembre 2023 all’11 settembre 2027.