Falsterbo, 15 luglio 2018 – L’Italia a Falsterbo ha vinto. Certo. La classifica dice che siamo al 4° posto in Coppa delle Nazioni, ma questa è una vittoria. E soprattutto una prestazione favolosa. Gli azzurri hanno chiuso le due manches di gara al primo posto ex aequo con sole 4 penalità insieme a Olanda, Svezia e Irlanda. Questo è quello che ci si aspettava, questo è quello che volevamo, questo è quello che bisognava fare: e questo è quello che i nostri formidabili cavalieri e cavalli hanno fatto. Ed è la cosa più difficile del mondo: fare il proprio meglio esattamente nel momento in cui è indispensabile farlo, non poco prima e non poco dopo, no, proprio in quell’esatto momento. Con sulle spalle tutto il carico di quella tensione che potrebbe affossare, invece di esaltare. Quindi: da questo punto di vista missione compiuta.
Poi il barrage: ed è tutta un’altra storia (tra l’altro: una rarità vedere quattro squadre arrivare al barrage di una Coppa delle Nazioni.. ). Ma non è l’esito del barrage che definisce la qualità della prestazione dell’Italia oggi a Falsterbo. Definisce la classifica, questo sì, e ovviamente la classifica non è certo un aspetto secondario della questione, anzi. Noi avevamo – e purtroppo abbiamo ancora – un bisogno disperato di punti per risalire nella graduatoria della Prima Divisione di Coppa delle Nazioni, quindi è lapalissiano che sarebbe stato meglio vincere… Dopo la gara di oggi siamo ancora in coda, non più all’ultimo posto bensì al penultimo: con altre due Coppe che ci attendono a Hickstead e a Dublino, alle quali dovremo arrivare con il massimo della determinazione, il massimo della forma, il massimo della forza per ottenere il massimo risultato. Non abbiamo alternative. Non sarà facile per niente.
Veniamo a oggi. Oggi le due manches sono state un capolavoro. Luca Marziani e Tokyo du Soleil sono ormai una macchina da percorsi netti, anzi doppi netti che è ciò che in Coppa conta di più. E’ entusiasmante vedere come si conferma questo cavallo nella sua crescita stagione dopo stagione; e pensare che lo scorso anno il c.t. Roberto Arioldi rimproverava a Luca Marziani (bonariamente ma non troppo) di essere sempre a rischio sul tempo massimo: ebbene, oggi Duccio Bartalucci ha mandato proprio lui in campo per il barrage! Oggi Luca Marziani ha fatto tre percorsi netti con Tokyo: certo, entrare per primi in barrage non è mai una cosa né bella né utile… Dopo il favoloso percorso del nostro binomio infatti si è scatenata la corsa contro il cronometro e fatalmente i primi a entrare rimangono indietro. Luca Marziani è entrato dentro questa squadra con la passione e l’entusiasmo del tifoso: il suo salto dalla tribunetta del Kiss and Cry nel campo di Piazza di Siena per rincorrere a braccia aperte e sollevate al cielo Bruno Chimirri che aveva appena dato all’Italia la vittoria della Coppa di Roma è una di quelle immagini che rimarranno nella storia della vita del nostro salto ostacoli. Come ci rimarranno i doppi netti a ripetizione della coppia Marziani/Tokyo: un binomio fortissimo.
Giulia Martinengo Marquet con Verdine oggi è stato il binomio azzurro più penalizzato (5/4): ma intanto si tratta di una penalizzazione che tale quasi non è, e in secondo luogo la cavalla ha ormai ampiamente confermato il suo eccellente rendimento nelle grandi gare internazionali; diciamo che Verdine in questo momento è simile al Tokyo du Soleil dell’anno scorso o di due anni fa: un campione in rampa di lancio. Quanto a Giulia Martinengo Marquet: beh, sono veramente molto poche le amazzoni al mondo migliori di lei. Stop.
Piergiorgio Bucci, il nostro veterano giovane… Prima Coppa delle Nazioni per il suo Diesel GP du Bois Madame: 4/0. Si può chiedere di meglio? Un cavallo che ha fatto una crescita spettacolare in questa prima metà di stagione e che è arrivato oggi a rappresentare una freccia preziosissima in più nella faretra di Duccio Bartalucci. La capacità di Bucci di proporre cavalli che arrivano ad alto livello con ininterrotta continuità è davvero ammirevole: questo è un valore preziosissimo.
E poi lui, l’uomo che deve chiudere le partite: e che le chiude. Se Bruno Chimirri con Tower Mouche non avesse fatto zero (ultimo a entrare degli azzurri) addio barrage. Ma Bruno Chimirri ha fatto zero. Un uomo dentro il quale c’è di tutto ormai, tutto quello che serve per affrontare la vita e lo sport con la forza calma e determinata di chi sa di non dover più temere nulla (nemmeno i dolori privati e personali più tremendi… ). Che nel 2018 Tower Mouche avrebbe dato il meglio di sé era chiaro e risaputo: ma davanti alle cose belle lo stupore non cessa mai.
Ok, tutto ciò detto non esaltiamoci troppo perché rimane un fatto, comunque: che la nostra situazione in classifica generale continua a essere pesantemente compromessa, penalizzata dal mediocre risultato di Samorin e da quello disastroso di Sopot. Adesso come detto abbiamo due ‘finali’ che ci attendono a Hickstead e a Dublino. Ci saranno in parte altri cavalli e altri cavalieri, ma lo spirito deve essere questo, quello di Falsterbo: puntare al massimo. Non c’è più tempo da perdere.
LA CLASSIFICA DELLA COPPA DELLE NAZIONI
LA CLASSIFICA DELLA PRIMA DIVISIONE