Verona, venerdì 10 novembre 2023 – Assistere alla cerimonia di ritiro di un cavallo dall’agonismo offre sempre e immancabilmente un concentrato di emozioni allegre e tristi, belle e brutte, gioiose e dolorose… E’ sempre così. E invariabilmente si piange: sempre. Chiunque viva lo sport con coinvolgimento e passione, chiunque viva il rapporto con i cavalli con coinvolgimento e passione non può fare a meno di lasciar scorrere almeno una lacrima.
Succederà anche domani a Verona in Fieracavalli, quando tra il percorso base e il barrage del Premio n. 5 “Crivelli” (la prova più importante della giornata, inizio alle 15.50) Filippo Bologni entrerà in campo insieme a Quidich de la Chavée per annunciare e quindi celebrare il ritiro del suo formidabile compagno di vita e di sport.
Quidich è nato nel 2004 dunque l’anno prossimo taglierà il traguardo dei 20 anni. Ma tutto sembra tranne che un cavallo di 20 anni (19, per la precisione), anzi: è in piena forma e di certo al massimo della sua competitività, ma proprio per questo è giusto dargli adesso il meritato riposo. Poi non è che farà il pensionato con le pantofole e il plaid davanti al caminetto: essendo stallone, in un modo o nell’altro avrà il suo bel da fare…
Quidich è sauro: mantello che gli proviene dalla linea genealogica materna, tutta francese (lui stesso è registrato Selle Français). Una linea formidabile che lo collega direttamente al più importante capostipite del cavallo sportivo di Francia, vale a dire Ibrahim: la madre Havane de Sivry è infatti figlia di Apache d’Adriers, a sua volta figlio di Double Espoir il padre del quale per l’appunto è Ibrahim.
Il padre di Quidich è invece lo stallone olandese (Kwpn) President nato nel 1997 da Clinton (Holst, Corrado I x Masetto) e da Gudrun (Kwpn, Voltaire x Le Mexico). Come si vede, tra gli ascendenti paterni di Quidich ci sono due stalloni fenomenali come Corrado I e Voltaire: padri di fuoriclasse straordinari.
Quidich è stato per Filippo Bologni un cavallo fondamentale. Non quello che si dice il primo cavallo, cioè il soggetto destinato ad affrontare le gare più difficili e quindi più prestigiose: no, è stato fondamentale come l’amico che c’è sempre, che non ti abbandona mai, sul quale puoi sempre contare… Nel suo livello – le gare medie e veloci, pur essendosi rivelato molto competitivo anche in Gran Premio – Quidich è stato un vincitore. E ha vinto tanto. E’ stato anche il cavallo con il quale Filippo Bologni ha affrontato il suo primo campionato internazionale, i Giochi del Mediterraneo a Barcellona nel 2018, concludendolo con la medaglia di bronzo a squadre e con il 5° posto individuale.
Cavallo ardente, di temperamento, veloce, aggressivo: è bello sapere che adesso se ne starà felice e tranquillo nei paddock della scuderia di Filippo Bologni, ma l’idea di non vederlo più in campo per divorare terreno e dare la polvere agli avversari… beh, è una cosa strana. Di certo è un protagonista che non si dimenticherà: ed è giusto che sia così, i cavalli bisogna ricordarli, tutti, campioni e non campioni, perché senza di loro noi nello sport (equestre) saremmo niente. Quindi l’appuntamento per regalare a Quidich l’ultimo gioioso applauso della sua carriera di atleta è domani in Fieracavalli tra il percorso base e il barrage della gara che inizia alle 15.50. Se ci sarete, un consiglio: portatevi più di qualche fazzoletto…