Barcellona, domenica 6 ottobre 2019 – Non ce l’abbiamo fatta. Il nostro sogno olimpico è svanito per l’ennesima volta: dopo Sydney 2000, Pechino 2008, Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016, anche Tokyo 2020 se ne va dall’orizzonte del nostro salto ostacoli. Purtroppo è così. Doloroso e triste da ammettere, ma non ingiusto: oggi a Barcellona l’Irlanda – nostra diretta concorrente nella corsa olimpica così come la Colombia – ci è stata oggettivamente superiore nel risultato e nelle prestazioni, e nello sport bisogna saper riconoscere i meriti dell’avversario prima di tutto.
Ed è solo il fallimento della missione che per noi rappresentava l’obiettivo principale che rende triste oggi questo nostro pomeriggio, perché in assoluto il risultato ottenuto dalla nostra squadra nella gara non è stato affatto fallimentare: l’Italia si è classificata al 4° posto dietro Irlanda, Belgio e Svezia, lasciandosi alle spalle ‘colossi’ quali Francia, Germania, Svizzera oltre che Colombia, facendo quindi una gara certamente positiva, pur se non di eccellenza assoluta. Ma non è ovviamente bastato.
Il verdetto per noi fatale è arrivato ben prima che fosse il turno del quarto cavaliere di ciascuna squadra, quando cioè si sono combinate le 8 penalità di Paolo Paini su Ottava Meraviglia con lo zero (uno per il tempo, in realtà) di Darragh Kenny su Balou du Reventon, terzo binomio di Italia e Irlanda. In quel momento l’Irlanda ci è stata matematicamente davanti con anche i punteggi di Peter Moloney su Chianti’s Champion (4) e di Paul O’Shea su Machu Picchu (0), quindi con un totale nella peggiore delle ipotesi di 5 penalità, a fronte delle nostre 8 nella migliore delle ipotesi. Quindi partita olimpica chiusa… Prima del risultato di Paolo Paini infatti avevamo avuto purtroppo le 12 penalità di Lorenzo de Luca su Dinky Toy, punteggio che ovviamente ci ha fatto partire già con il cuore pesante.
Dopo però c’è stato l’abbagliante percorso netto di Massimo Grossato su Lazzaro delle Schiave: una… ‘cosa’ formidabile, una prestazione stupenda, probabilmente la migliore gara di sempre di cavallo e cavaliere insieme, Grossato e Lazzaro hanno quasi ridicolizzato un percorso che ha messo a durissima prova i migliori cavalieri del mondo… Tra l’altro dimostrando un sangue freddo e una capacità di reazione d’acciaio, dato che in quel momento era assolutamente indispensabile ottenere proprio quel risultato, esattamente quel risultato: Massimo Grossato è entrato in campo sotto il peso di una pressione tremenda, tuttavia lui è stato capace non solo di annullarla ma anche di dimostrarsene infinitamente più forte.
Infine Luca Marziani su Tokyo du Soleil… Percorso ininfluente ai fini della qualifica olimpica ormai a quel punto già perduta, che però si sarebbe infine rivelato utile a darci il 3° posto se chiuso a zero, oltre che la possibilità per Marziani di concorrere al premio speciale per il doppio netto tra giovedì e oggi: ma il tutto veniva vanificato dall’errore sul verticale n. 12, ostacolo in dirittura con la doppia gabbia, fronte stretto e molto trasparente. Peccato davvero, lo zero per il campione d’Italia sembrava ormai quasi raggiunto: ma va detto che il magnifico percorso costruito in campo da Santiago Varela ha distribuito difficoltà tecniche molto significative ovunque, non c’era un solo metro di tracciato sul quale ci si potesse rilassare un pochino.
Così finisce il nostro sogno olimpico. Possiamo recriminare qualcosa? Obiettivamente no. Abbiamo avuto tre opportunità – come tutti – e le abbiamo mancate tutte e tre: Campionato del Mondo 2018, Campionato d’Europa 2019, finale Coppa delle Nazioni 2019. Semplicemente non ce l’abbiamo fatta. Nel 2020 quindi noi non parteciperemo ad alcun campionato internazionale: è una grave mancanza, ma non tanto da pregiudicare quanto di buono – ed è molto – i nostri cavalli e i nostri cavalieri hanno fatto fino a oggi. Anzi: bisognerebbe tenerci stretto quel ‘buono’ e utilizzarlo come punto di partenza per riuscire a salire quell’ultimo gradino che evidentemente e oggettivamente ancora ci divide dal massimo livello mondiale.
Oggi, in questo momento, siamo tristi ovviamente: ma i più tristi in assoluto sono certamente loro, Lorenzo de Luca, Massimo Grossato, Paolo Paini e Luca Marziani. Per quello che può valere noi li riconosciamo come grandi cavalieri e grandi uomini di sport: le sconfitte fanno male, ma servono a rendere ancor più esaltante il momento del successo che certamente arriverà.
LA CLASSIFICA FINALE
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