Goteborg, 23 agosto 2017 – Nel 2016 ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro la sfortuna è stata quella di trovare sulla sua strada un Nick Skelton nella piena e massima celebrazione della sua grandezza. E dunque davanti alla storia e alla vittoria di Nick Skelton tutto è passato in secondo piano, messo in ombra da quel formidabile e ingombrante momento storico capitale. E così non si è celebrato e dato risalto abbastanza al risultato di Peder Fredricson su All In: medaglia d’argento, certo, ma soprattutto una prestazione di bellezza sublime. Fredricson in Brasile ha montato divinamente bene e All In ha saltato come un campione (un campione che si era già segnalato a 7 anni nel 2013 ottenendo il 4° posto nel Campionato del Mondo per i cavalli della sua generazione montato da Nicola Philippaerts), né più né meno. Poi la sfortuna: una tremenda colica che ha fatto temere per la vita stessa del figlio di Kashmir van het Schuttershof x Andiamo: alla fine il rischio è stato scongiurato ma il cavallo è stato fuori dallo sport per mesi e mesi sulla via della guarigione e del recupero della forma fisica. Fredricson è stato bravissimo: non ha forzato i tempi (anzi… ), ha avuto pazienza e capacità di aspettare. Con fiducia massima. E al ritorno in campo All In ha confermato di aver perso nulla durante il suo forzato stop, raggiungendo la vetta massima nello Csio di Rotterdam dal 22 al 25 giugno: vittoria di Coppa delle Nazioni e di Gran Premio! E oggi il suo capolavoro: primo posto nella prima prova del Campionato d’Europa di Goteborg. Certo, un primo posto che non può di sicuro far cantare vittoria, Fredricson è il primo a saperlo fin troppo bene. Ma intanto una casellina è stata riempita al meglio…