Bologna, martedì 3 marzo 2020 – Una notizia sorprendente, ma non più di tanto: Emanuele Gaudiano ha deciso che il suo compagno di gara in occasione della finale della Coppa del Mondo di Las Vegas (15-19 aprile) non sarà Chalou, bensì Caspar.
Chalou è il cavallo con il quale il cavaliere azzurro ha guadagnato la più gran parte di punti utili per conquistare la partecipazione alla finalissima mondiale (che per lui sarà la prima della carriera) grazie a una serie di risultati formidabili tra novembre e dicembre nei Gran Premi del girone dell’Europa Occidentale: Lione (Francia), Verona (Italia), La Coruna (Spagna) e Mechelen (Belgio) lo hanno visto rispettivamente al 4°, 4°, 2° e 5° posto per un totale di 55 punti; mentre lo scorso fine settimana Caspar ne ha guadagnati 2 a Goteborg dando al suo cavaliere il totale di 57: ma la qualifica per Las Vegas era già abbondantemente al sicuro alla fine del 2019. Dato il prestigio dell’evento e soprattutto la grande competitività dimostrata da Chalou alla fine del 2019 con una continuità di prestazioni e risultati mai offerta in precedenza, si pensava che sarebbe stato per l’appunto lui il prescelto da Gaudiano per tentare di giocarsi un risultato del massimo prestigio nella finalissima mondiale. Invece no: a Las Vegas il nostro azzurro monterà Caspar.
«Sì, ho deciso così», spiega Gaudiano, «per varie ragioni. Prima di tutto ho già fatto saltare Chalou all’esterno e se tutto va bene con lui farò alcune tappe del Longines Global Champions Tour (la prima proprio questo fine settimana a Doha, n.d.r.) prima dei giorni di Las Vegas. In secondo luogo perché in un campo piccolo e al chiuso per me con lui non è facile, Chalou si trova molto meglio nei campi grandi all’aperto dove è più facile per lui e quindi anche per me. E infine perché Chalou quest’anno ha un altro obiettivo (le Olimpiadi, n.d.r.) e due impegni così difficili e pesanti sarebbero troppo per lui, secondo me».
Ma Caspar sarà all’altezza dell’impegno? «Beh, ovviamente non andrò a Las Vegas con l’idea di puntare al vertice della classifica: lo farò come esperienza personale, come arricchimento personale. Però è vero che Caspar non ha saltato male negli ultimi periodi: a Goteborg ha fatto un buon concorso. In ogni caso essendo questa la prima volta che mi sono qualificato mi sarebbe dispiaciuto davvero molto rinunciare. Sarebbe stato un peccato non andarci».