Bologna, 18 maggio 2018 – Giacomo Casadei è nato il giorno 1 settembre 2002. Dunque non ha ancora compiuto 16 anni. È il più giovane dei cavalieri italiani convocati dal c.t. azzurro Duccio Bartalucci per il prossimo Csio di Roma. Ma non solo degli italiani: sarà in assoluto il più giovane tra tutti i partecipanti… Giacomo Casadei è un ragazzo senza tanti grilli per la testa: monta a cavallo, lavora in scuderia, studia. È un tipo molto precoce: il mondo del salto ostacoli italiano l’ha conosciuto piccolo – di età e di statura – e paffutello, adesso è un ragazzone alto e forte che non tradisce la benché minima emozione. Si avvicina alle cose e alle situazioni e ai problemi con la serietà e la consapevolezza di un adulto. La sua carriera sportiva è stata fulminante, pilotata con sapienza e amore e severità da papà Mirco e mamma Marcella: dall’esordio in gara alla vittoria dei Memorial Dalla Chiesa, dalle medaglie continentali giovanili alla convocazione in Piazza di Siena, Giacomo è passato praticamente in un batter d’occhio dal girare tutt’Italia con il ciuccio in bocca dentro un passeggino spinto infaticabilmente da Marcella, al trovarsi sul prato di uno degli eventi più importanti del mondo calzando gli stivali e vestendo la giacca rossa con colletto verde e bianco… E in ottobre sarà lui il cavaliere italiano che prenderà parte alle Olimpiadi giovanili a Buenos Aires. Tanto per completare il quadro.
Si aspettava questa convocazione?
«Assolutamente no, è stata una sorpresa totale. Quando me l’hanno detto non ho nemmeno saputo cosa e come rispondere, tanta è stata la sorpresa».
Inutile dire che ne sarà felicissimo…
«Sì certo, ovvio. Certamente ci potevano essere tanti altri cavalieri giovani migliori di me che avrebbero potuto essere al mio posto, e quindi io continuo a esserne sorpreso e naturalmente felice».
Cosa ha pensato quando ha saputo?
«Niente di particolare. Solo una grande contentezza».
Ha un po’ di paura, o di preoccupazione?
«No no, paura di certo no. Cercherò di fare del mio meglio per avere qualche buon risultato… Andrà come andrà, ma io spero che vada bene, ecco… ».
Quando lei pensa a Piazza di Siena cosa le viene in mente?
«Penso che sia uno dei concorsi più belli del mondo. È sempre stato il mio sogno entrare a Piazza di Siena per fare le gare internazionali, come per tutti quelli che montano a cavallo del resto… Adesso che il sogno sta per realizzarsi, beh… non mi pare vero».
Il fascino e la storia di Piazza di Siena li sente più come un peso o come uno stimolo?
«Uno stimolo! L’idea che lì siano entrati i cavalieri più forti del mondo e della storia e che adesso ci entrerò anche io mi dà un entusiasmo e una carica incredibili».
Quando l’impegno è massimo lei si motiva di più oppure se intimidisce un po’?
«Più le cose sono difficili e più io riesco a concentrarmi: speriamo quindi che sia così anche a Piazza di Siena».
Suo papà sta già cominciando a darle qualche utile consiglio?
«Non ancora. Ogni cosa a suo tempo».