Ginevra, domenica 11 dicembre 2022 – Martin Fuchs questa sera è andato vicinissimo allo stabilire un record sensazionale, e cioè essere l’unico cavaliere al mondo capace di vincere il Gran Premio dello Csi di Ginevra – tappa del Rolex Grand Slam of Show Jumping – tre volte consecutive, dopo essere tuttora l’unico cavaliere al mondo ad averlo vinto due volte per l’appunto consecutive (2019 e 2021, con il ‘salto’ del 2020 dovuto all’annullamento del concorso a causa del Covid): “Ma McLain questa sera aveva un’idea diversa… ”, ha commentato spiritosamente in conferenza stampa il campione svizzero…
Sì, il McLain che ha avuto… un’idea diversa è ovviamente Ward, il quale in sella a HH Azur da ultimo a entrare in campo nel barrage della prestigiosa competizione firmata Rolex ha prodotto una prestazione semplicemente stratosferica nel tentativo – riuscito – di battere il binomio Fuchs/Leone Jei, fino a quel momento in testa alla classifica provvisoria in virtù di un percorso che segnava un risultato apparentemente insuperabile.
Un barrage da mozzare il fiato alle migliaia e migliaia di spettatori che hanno decretato il tutto esaurito sugli spalti dell’immenso Palexpo (anche questo un record: 44 mila presenze in quattro giornate… ): McLain Ward ha impegnato al meglio le risorse portentose di Azur in termini di mezzi (una girata estrema davanti a un oxer imponente che la cavalla saltava sprigionando una potenza impressionante), di velocità (Azur ha una falcata ampia e rapidissima) e di agilità (un avvicinamento vorticoso sull’ultimo largo che la baia belga risolveva con un’acrobazia spettacolare).
Per capire il significato e la dimensione di una vittoria del genere bisogna partire da alcune premesse. McLain Ward è nato il 17 ottobre del 1975, quindi non è certo più un ragazzino. Ha partecipato a cinque Olimpiadi vincendo con la squadra statunitense due medaglie d’oro e due d’argento. Ha partecipato a diciannove finali di Coppa del Mondo vincendone una. Nel Campionato del Mondo ha conquistato con la squadra Usa una medaglia d’oro, una d’argento e una di bronzo su cinque partecipazioni. Ebbene: un uomo del genere, un campione del genere, un cavaliere del genere al termine del Gran Premio odierno intervistato in campo da Alban Poudret di fronte a più di diecimila spettatori e con il suo viso che campeggiava sul gigantesco schermo di sala… piangeva irrefrenabili lacrime di emozione. Ecco: quelle lacrime incontenibili più di ogni commento, più di ogni parola, più di ogni analisi tecnica spiegano cosa voglia dire vincere questo Gran Premio. Semplicemente il Gran Premio indoor più importante del mondo intero.
Quando poi è stato il momento della premiazione McLain Ward ha compiuto un gesto bellissimo. Prima che venissero consegnati i premi, prima che venisse suonato l’inno nazionale… prima di tutto, insomma, il cavaliere statunitense ha voluto che sul gradino più alto del podio insieme a lui salissero anche Martin Fuchs e Shane Sweetnam (irlandese che ha conquistato il 3° posto in sella all’ugualmente irlandese James Kann Cruz, cavallo la cui madre è figlia di quel Cruising che questo Gran Premio l’ha vinto nel 1998… ), infrangendo così una ritualità consolidata che normalmente – ed eventualmente – vede questa unione di corpi e di intenti sportivi solo dopo che ognuno dei protagonisti è stato celebrato a dovere. Un gesto forse piccolo, nel suo compiersi materialmente: ma dal significato enorme. Un gesto che rappresenta la bellezza e l’importanza dello sport.
LA CLASSIFICA DEL GRAN PREMIO
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