Arezzo, 14 aprile 2018 – Mentre Elizabeth Madden sta furoreggiando a Parigi nella finale della Coppa del Mondo di salto ostacoli, Giulia Martinengo Marquet ad Arezzo si laurea campione d’Italia per la seconda volta nella sua carriera. C’è un tema comune a queste due situazioni, un filo che le collega? Certo che c’è. Eccome se c’è. E non è il fatto che si tratti di due amazzoni, no. Il tema comune, il filo di collegamento è l’equitazione. Quella equitazione. L’equitazione di Elizabeth Madden e l’equitazione di Giulia Martinengo Marquet. Che è la stessa: quella. Certo: la finale della Coppa del Mondo non è paragonabile al Campionato d’Italia, ma questo è un discorso di carattere agonistico, di dimensione agonistica, di cifra agonistica. Il fattore tecnico, quello di principio diremmo, è assolutamente comune, identico: Elizabeth Madden e Giulia Martinengo montano nello stesso modo, secondo gli stessi principi, ispirate dagli stessi concetti, con lo stesso obiettivo. Dimostrando come meglio non sarebbe possibile che l’equitazione poggia su alcuni punti fermi sia per quanto concerne la tecnica del cavaliere, sia del cavallo, sia del binomio. Montare bene serve per ottenere migliori prestazioni: non per fare i fighetti in sella… Giulia Martinengo Marquet è un’amazzone meravigliosa: volontà ferrea, dedizione totale, voglia inesauribile, stile cristallino, agonismo indomabile. La sua impostazione classica in sella le consente di utilizzare tutta sé stessa nella maniera migliore possibile: ogni suo percorso a prescindere dall’esito agonistico è uno spettacolo per questa ragione. Quello conquistato oggi è il suo secondo titolo tricolore con due cavalli diversi: un record, nessuna donna nella storia del salto ostacoli azzurro è riuscita a ripetersi (e comunque sono ben poche anche quelle che sono riuscite a vincere una volta: solo tre… !). Il suo doppio percorso netto oggi è stato l’unico di tutta la gara: in sella a una cavalla – Verdine, 11 anni da Verdi x Heartbreaker, prodotta a Zangersheide – che con lei ha fatto un cammino davvero favoloso a partire dal 2014. Il risultato di oggi è il coronamento ideale di questa crescita.
Alle spalle di Giulia Martinengo Marquet è salito sul podio Michael Cristofoletti con Belony. Un bellissimo risultato per un ragazzo che ha fatto una scelta di vita difficile e impegnativa, trasferendosi all’estero per gestire un’attività che produce più sacrifici che gioie. Ma proprio per questo le gioie regalano più gioia! Belony è il ‘suo’ cavallo dal 2015 e proprio con lui Michael ha ottenuto i risultati più importanti della sua carriera, tra i quali entra di diritto quello di oggi. Nato nel 1991, Figlio di Angelo e Lorena, due persone di cavalli di grande sapienza ed esperienza, fratello di quel Roberto già campione d’Italia e cavaliere di alto livello internazionale, Michael oggi ha chiuso le due manches di gara con un 4/4 che gli ha garantito la medaglia d’argento.
Terzo posto del podio per Emilio Bicocchi su Call Me. Noi crediamo che questa sia una medaglia speciale per il cavaliere azzurro, in tutta sincerità… Ottenuta nella prima gara importante affrontata dopo la vendita del suo campione Ares, cavallo che gli ha dato risultati formidabili. Dimostrare che nonostante la perdita di una tale pedina si è in grado di essere sempre là, tra i protagonisti… beh, è una cosa che ha un grande significato. Non che Emilio Bicocchi abbia bisogno di queste gratificazioni per essere consapevole del suo valore di cavaliere, ovvio: però siamo esseri umani, noi su questa terra, e non macchine.
Oltre il podio ci sono altre belle storie. Quella di Roberto Arioldi, per esempio, 4° classificato su Dundee van het Marienshof, un cavaliere che… anzi, un uomo che non finisce di stupire: andrà studiato sui libri di storia del prossimo futuro intergalattico. Quella di Marco Viviani, 5° su Igor de Muze: cavaliere vittima di un grave infortunio dal quale si è ripreso con forza e perseveranza, per infine ritornare agli ottimi livelli precedenti testimoniati anche dai positivi risultati ottenuti proprio con Igor de Muze nei Gran Premi internazionali del Circuito del Sol in Spagna fino a solo qualche settimana fa. Quella di Fabio Brotto, 6° classificato in sella a Vanità delle Roane, cavalla del suo stesso allevamento, dunque primo prodotto italiano in classifica e unico indigeno nei primi dieci: per il cavaliere veneto una grande soddisfazione al di là del posto occupato in graduatoria.
Un po’ di delusione invece per i bravi protagonisti della gara a tempo di ieri, prima prova del Campionato d’Italia: Emanuele Bianchi vincitore su Zycalin oggi si è ritirato in prima manche, Francesca Arioldi su Celtic ha chiuso la prima frazione di gara a 20 penalità e non è partita nella seconda, Antonio Alfonso su Redskin de Riverland dopo i quattro errori del primo percorso non ha affrontato il secondo.
LA CLASSIFICA DEL CAMPIONATO D’ITALIA
1° Giulia Martinengo Marquet su Verdine 2.60
2° Michael Cristofoletti su Belony 8.22
3° Emilio Bicocchi su Call Me 10.00
4° Roberto Arioldi su Dundee v/h M. 13.92
5° Marco Viviani su Igor de Muze 14.16
6° Fabio Brotto su Vanità delle Roane 18.16
7° Clementina Grossi su Quasimodo R 18.25
8° Juan Carlos Garcia su Gitano v. B. 20.24
9° Luca Marziani su Don’t Worry B 20.38
10° e.a. Francesco Turturiello su Quinoa des Pres 20.51
10° e.a. Paolo Cannizzaro su Cinnamon 20.51