Roma, sabato 7 settembre 2019 – Ecco, arriva il momento del dunque. Il barrage del Gran Premio del Longines Global Champions Tour. I qualificati sono quattro. Eccoli in ordine di ingresso in campo: la medaglia d’oro individuale e a squadre dei Giochi Panamericani 2019; il vincitore del Longines Global Champions Tour 2018 nonché argento individuale e bronzo a squadre nel Campionato d’Europa 2019; il vincitore dei vincitori, il cavaliere che in carriera ha vinto tutto; il campione d’Italia in carica. Loro: Marlon Zanotelli, Ben Maher, Ludger Beerbaum, Luca Marziani. Emozione allo stato puro. Luca Marziani parte per ultimo… I pensieri si rincorrono e si accavallano: cosa potrà succedere? Tokyo du Soleil può essere più veloce di un Explosion (Maher)? O di un Edgar (Zanotelli)? Forse di Cool Feeling (Beerbaum) sì. Magari quei tre si scannano tra loro e una o due barriere cadono, e così Luca Marziani può fare un giro ‘tranquillo’ e farsi largo tra gli avversari, almeno uno o due… sarebbe meraviglioso! Perché c’è da dire una cosa: quando nel percorso base Luca Marziani ha chiuso il difficilissimo giro senza errori l’intera tribuna dello Stadio dei Marmi (una vera e propria folla, un pubblico magnifico) si è alzata in piedi rovesciando in campo un fiume di applausi incontenibili… Uno spettacolo da far venire la pelle d’oca… Tutti in piedi, con le braccia sollevate, applaudendo come per celebrare un trionfo. Cosa potrebbe mai succedere quindi se Luca Marziani… ?
Ma i pensieri e i sogni e le ipotesi devono presto lasciare spazio alla realtà. Il brasiliano Marlon Zanotelli su Edgar M ha il difficilissimo compito di partire alla cieca, senza alcun riscontro circa i risultati degli avversari… Chiude a zero: e la sensazione è che abbia fatto un percorso molto veloce, in 39.20. Il britannico Ben Maher (vincitore di questo Gran Premio nel 2018) sembra meno veloce, a vista, ma poi il cronometro segna 38.76… ! Explosion è un cavallo formidabile: e per essere più veloce di Edgar non deve fare apparentemente alcuna fatica, semplicemente fare quello che sta facendo regolarmente da due anni a questa parte… Il tedesco Ludger Beerbaum (il… ‘vecchio’ del gruppo con i suoi 56 anni) su Cool Feeling parte aggressivo come quando divorava vittorie su vittorie: però 39.39. Il problema è che finiscono tutti e tre a zero penalità… ! Il compito per Luca Marziani è dunque di una difficoltà estrema, quasi impossibile: il nostro cavaliere non ha alcuna barriera di vantaggio, nessuno ha commesso un errore, quindi lui deve chiudere a zero e cercare di guadagnare terreno e centesimi di secondo ovunque sia possibile. Alla sua entrata in campo il pubblico prima esplode in un unico urlo di eccitazione, per poi far calare un silenzio pieno di ansia e di emozione sullo Stadio dei Marmi… Luca Marziani e Tokyo du Soleil partono bene, veloci e determinati e aggressivi, molto aggressivi, ma… ma presto arriva un errore e con questa barriera che cade ovviamente finisce il sogno, poi ne cade un’altra e infine una terza con Luca Marziani e il suo cavallo che ormai galoppano e vanno a saltare l’ultimo ostacolo per onor di firma e null’altro. Delusione? Nonostante l’espressione insoddisfatta di Luca Marziani, no: nessuna delusione. No. Intanto essere stato uno dei soli quattro concorrenti capaci di chiudere il difficile percorso base a zero penalità è di per sé un motivo di grande orgoglio: date un’occhiata alla classifica della gara di cui c’è il link qui sotto a piede pagina per rendervi conto di ‘chi’ non c’è riuscito… In secondo luogo bisogna ricordare tutto il cammino percorso dal binomio Marziani/Tokyo per arrivare fin qui: le prime gare facili, poi la difficoltà a rimanere dentro il tempo massimo dei percorsi più difficili, poi la sicurezza sempre maggiore, poi la formidabile serie di percorsi netti in Coppa delle Nazioni, poi la competitività sempre più consistente nei grandi Gran Premi… Nello sport tutto si conquista passo dopo passo, esperienza dopo esperienza, gara dopo gara: l’importante è che vi sia una crescita continua, costante e regolare, proprio ciò di cui è stato protagonista Tokyo dal principio fino a oggi. E Tokyo ha 12 anni, è dunque nel pieno della sua maturità fisica e sportiva: davanti a lui ci sono almeno altri tre o quattro anni ad alto livello.
Sempre rimanendo in tema azzurro, un grande rammarico per Emanuele Gaudiano: un errore – che poteva benissimo non esserci – in percorso base gli ha negato il barrage, ma Chalou oggi ha dato una convincente prova del suo valore, tanto che l’11° posto gli va veramente stretto… A conferma di ciò, il bellissimo 2° posto conquistato dal cavaliere azzurro con lui nella gara di qualificazione per il Gran Premio, la categoria a tempo che ha preceduto il GP valida anche come seconda prova della Global Champions League. Esattamente opposto il discorso per quanto riguarda Alberto Zorzi: anche per lui un errore in percorso base (9° in classifica poiché leggermente più veloce di Gaudiano/Chalou) ma facendo i miracoli su una Ulane de Coquerie che pur essendo cavalla di qualità oggi è sembrata un po’ a disagio sulle difficoltà del percorso. Roberto Turchetto su Clarico ha invece chiuso con 13 penalità al 26° posto (e 5° nella gara di qualificazione con Baron: magnifica prestazione), mentre Giulia Martinengo Marquet su Elzas e Matias Alvaro su Tempo des Brieres non sono riusciti a qualificarsi per il Gran Premio chiudendo entrambi la prova di qualificazione a 12 penalità.
LA CLASSIFICA DEL GRAN PREMIO
https://results.hippodata.de/2019/1629/docs/r_11.pdf
LA CLASSIFICA GENERALE DEL LONGINES GLOBAL CHAMPIONS TOUR
https://results.hippodata.de/2019/1629/docs/lgct_ranking_2019_after_rome.pdf