Roma, sabato 11 settembre 2021 – Per Malin Baryard oggi non c’è stata differenza: Global Champions League o Longines Global Champions Tour, è stato lo stesso… lei ha vinto tutto! Ci fosse stata un’altra gara di pari livello, lei con la sua formidabile Indiana avrebbe vinto anche quella, tale e tanto è lo stato di forma dell’amazzone svedese e della sua cavalla in questo momento. E vedendole in campo oggi, non è stato proprio possibile non andare con la mente a quei giorni ancora molto vicini durante i quali lei e i suoi compagni di squadra hanno dato spettacolo a Tokyo vincendo la medaglia d’oro a squadre delle Olimpiadi…
Malin Baryard viaggia sulle ali della bravura e dell’entusiasmo, lei che con la partecipazione a cinque Olimpiadi, cinque Campionati del Mondo, otto Campionati d’Europa e dieci finali di Coppa del Mondo dovrebbe essersi ormai tolta ogni sfizio e voglia. Invece la sua sete di miglioramento, di perfezionamento, il desiderio di creare nuove intese con nuovi cavalli la spinge ad andare sempre più ‘oltre’, ad alzare l’assicella sempre di più alla ricerca di nuove sfide. E non c’è dubbio alcuno sul fatto che il 2021 per lei sarà un anno da incorniciare…
Oggi Malin Baryard (su Indiana) e il tedesco Christian Ahlmann (su Solid Gold Z) hanno vinto la tappa di Global Champions League per i colori della loro squadra Shanghai Swans. Poi lei (su Indiana) ha battuto lui (su Mandato van de Neerheide) nel Gran Premio del Longines Global Champions Tour: rispettivamente vittoria e secondo posto!
Il Gran Premio è terminato con un barrage a undici: come sempre, una gara ad alto tasso di spettacolarità e tensione agonistica. Malin Baryard in barrage non è stata la più veloce in assoluto: lo è stata però tra coloro i quali hanno chiuso a zero. Certo, se Michael Pender su Calais e Sameh El Dahan su Aimez Moi non avessero commesso un errore ciascuno – essendo entrambi più veloci di Baryard/Indiana – la storia sarebbe stata diversa: ma la storia, compresa quella dello sport, non si scrive con i se e con i ma. Questo è ovvio.
Gli azzurri? Si sono qualificati per il Gran Premio in quattro e nessuno è arrivato in barrage, ma Emanuele Gaudiano su Nikolaj de Music e Alberto Zorzi su Clarina ci sono andati molto vicino con due prestazioni davvero bellissime. Da sottolineare il fatto che quello odierno è stato per Nikolaj il primo Gran Premio di LGCT della sua vita di cavallo ancora di soli 8 anni: e l’errore è venuto proprio a causa di inesperienza, con il cavallo che in quel frangente è rimasto un po’… sordo all’azione del suo cavaliere. Ma dettagli, alla fin fine: la cosa importante è che Nikolaj nonostante la sua giovane età abbia chiaramente fatto capire di avere le carte in regola per affrontare prove di questo tipo.
In un certo senso lo stesso discorso lo si può fare per Francesca Ciriesi e per Cape Coral. La nostra giovane amazzone ha chiuso il percorso base con 12 penalità: e si può essere contenti di un risultato del genere? In assoluto no, ma nello specifico sì: perché ci sono le 12 penalità di chi dimostra di non essere compatibile con quella gara, e ci sono invece le 12 penalità di chi in quella gara dimostra di poterci stare benissimo. E quest’ultimo è il caso della nostra bravissima amazzone: la quale evidentemente deve mettere a puntino ancora qualcosa insieme alla sua ottima cavalla, dando tuttavia la sensazione di non aver avuto alcuna difficoltà nell’affrontare una prova così severa come questo Gran Premio.
LA CLASSIFICA DEL GRAN PREMIO
https://www.gcglobalchampions.com/en-us/lgct/results
LA CLASSIFICA DEL LONGINES GLOBAL CHAMPIONS TOUR
https://results.hippodata.de/2021/1955/docs/lgct_rankings_2021_after_rome.pdf
LA CLASSIFICA DELLA TAPPA DELLA GLOBAL CHAMPIONS LEAGUE
https://www.gcglobalchampions.com/en-us/gcl/results
LA CLASSIFICA DELLA GLOBAL CHAMPIONS LEAGUE
https://www.gcglobalchampions.com/en-us/gcl/standings