Gorla Minore, lunedì 8 aprile 2019 – Quando tra i partenti di un Gran Premio di Csi a quattro stelle ci sono nomi del calibro di Penelope Leprevost, Simone Blum, Edwina Top Alexander, Scott Brash, Roger-Yves Bost, Pius Schwizer, Marc Houtzager, Luciana Diniz – solo per dirne alcuni – lo spettacolo è assicurato. Se poi a questi si aggiungono quelli degli azzurri Alberto Zorzi, Giulia Martinengo Marquet, Filippo Moyersoen, Piergiorgio Bucci, Fabio Brotto, Francesco Turturiello, Gabriele Grassi, beh… lo spettacolo diventa anche emozione. Ieri all’Equieffe Equestrian Centre di Gorla Minore è terminato il Milano Jumping Challenge, circuito internazionale di cinque settimane consecutive che ha messo in calendario due Csi a due stelle, due a tre stelle e uno – l’ultimo, quello disputato fino a ieri – a quattro stelle. E il finale è stato magnifico: un Gran Premio appassionante, difficile (direttore di campo l’olandese Louis Konickx insieme ad Andrea Colombo e a Matteo Landi) e selettivo, che ha messo in bella evidenza i valori in gara. I cavalieri francesi hanno spadroneggiato: del resto non solo erano in gran numero, ma soprattutto in gran qualità! Olivier Perreau ha vinto su Venizia d’Aguilly facendo un barrage favoloso: soprattutto molto temerario perché giocato a ritmo forsennato, peraltro unico modo per mettersi alle spalle i suoi amici/avversari… Ma al di là del risultato in sé e per sé, molti sono gli aspetti che hanno colpito l’occhio degli spettatori: prima di tutto la formidabile superiorità di una cavalla come Alice che ha dimostrato eloquentemente perché insieme alla sua proprietaria Simone Blum (ieri al 7° posto) abbia potuto vincere Campionato di Germania, Coppa delle Nazioni di Aquisgrana e Campionato del Mondo… ! Poi la bravura senza limiti e confini né di tempo né di età né di luogo di un cavaliere come Filippo Moyersoen, unico azzurro in barrage (zero ancora: infine 8°): in sella al cavallo italiano Sundance, tredicenne figlio dello stallone Fandango, a suo tempo eccellente performer sotto la sella di Giampaolo Cinti. Quindi l’incantevole eleganza di Penelope Leprevost: può vincere o non vincere (ieri al 4° posto su Vancouver de Lanlore) ma la bellezza della sua equitazione rimane comunque purissima. E per finire la strabordante potenza di Bacardi, il nuovo cavallo di Edwina Tops Alexander (ex Janika Sprunger): il binomio deve ancora raggiungere l’esatta sincronia e intesa come in questo momento è normale e giusto che sia, ma la bravura dell’amazzone e i mezzi del cavallo lasciano intendere che tra molto poco avremo un vero fenomeno sotto gli occhi.
Filippo Moyersoen è stato l’unico dei nostri cavalieri a raggiungere il barrage, ma ci sono state altre ottime prestazioni azzurre. Fabio Brotto sull’italiana Vanità delle Roane (prodotto dell’allevamento dello stesso cavaliere) per esempio: nessun errore in percorso base, ma barrage perduto a causa di una infrazione sul tempo massimo… Un rammarico enorme perché la cavalla ha dato dimostrazione di essere perfettamente a proprio agio su difficoltà di questo genere. Piergiorgio Bucci: un errore in percorso base ma il suo Cochello ha saltato magnificamente bene grazie al lavoro che il bravissimo cavaliere aquilano sta portando avanti da tempo su di lui con pazienza (il cavallo talvolta potrebbe farla perdere… ) e costanza; i frutti si vedono! Davide Kainich su Caballero: 4 penalità in percorso base, ma il cavaliere friulano sta vivendo un momento davvero d’oro con tutti i suoi cavalli dai quali riesce a ottenere ormai regolarmente prestazioni eccellenti. Giulia Martinengo Marquet: la campionessa d’Italia su Princy ha chiuso con un errore e un punto sul tempo, dimostrando tuttavia di poter essere sempre ad altissimo livello nonostante la mancanza – al momento – dei suoi due numeri uno, Verdine e Fine Edition; e comunque nel suo caso vale lo stesso discorso fatto per Penelope Leprevost: vederla montare è semplicemente… bello.
LA CLASSIFICA DEL GRAN PREMIO
http://www.livejumping.it/ShowJumping/AR24912/Classifica25.pdf