Praga, domenica 23 agosto 2020 – L’amazzone belga Gudrun Patteet ha vinto oggi pomeriggio a Praga il Gran Premio dello Csio a tre stelle in sella a Sea Coast Kashmira Z lasciandosi alle spalle avversari temibili come il tedesco Maurice Tebbel su Don Diarado e l’olandese Jur Vrieling su Glasgow van het Merelsnest. Una bella gara che ha visto sessanta concorrenti in campo. Tra questi abbiamo avuto tutti i nostri azzurri presenti a Praga con l’eccezione di Emanuele Camilli ed Emilio Bicocchi.
L’esito delle prestazioni dei nostri cavalieri è stato caratterizzato da luci e ombre. Una luce è senz’altro quella di Filippo Bologni, il quale ormai da tempo sta vivendo con i suoi cavalli un periodo davvero magico: oggi Quilazio ha saltato prima e seconda manche con una disinvoltura ai limiti dell’indifferenza… L’unico suo… chiamiamolo ‘problema’ è che quando c’è da combattere sul cronometro non è rapido come altri avversari: ma avercene di problemi così, se comunque lo zero penalità è assicurato su percorsi di tali dimensioni! Oggi Filippo Bologni e Quilazio hanno chiuso all’8° posto senza errori e staccati di circa sei secondi dal vertice, ma ha fatto benissimo il cavaliere azzurro a non forzare il suo compagno di gara snaturandone le caratteristiche: la cosa più importante in assoluto è preservare questa disinvoltura con la quale il cavallo ridicolizza qualunque dimensione.
L’altra luce – e anche molto brillante – è quella di Ludovica Minoli. In sella a Jus de Krack la nostra amazzone ha fatto una prima manche stupenda, un percorso magnifico per precisione, correttezza ed efficacia… salvo sull’ultimo ostacolo, un verticale con una leggera tavolina al limite superiore. Lì è forse mancata la concentrazione decisiva, o forse è prevalsa – come si dice – la voglia di finire: Jus de Krack si è un po’ allungato nell’avvicinamento e fatale è arrivato l’errore. Un rammarico enorme: Ludovica Minoli avrebbe meritato senza alcun dubbio la seconda manche per la bellezza della sua prestazione, per come ha risposto il suo cavallo, per l’ottima gara disputata ieri quando nella ‘grossa’ della giornata si era guadagnata il diritto a disputare il Gran Premio di oggi. Non si può far altro che rivolgerle molti complimenti.
Tra le ombre quella più cupa si è addensata su Elzas. Dopo una Coppa delle Nazioni di certo deludente rispetto al valore altissimo sia di cavallo sia – ancor più – della sua amazzone, oggi il compagno di Giulia Martinengo Marquet era atteso a una specie di controprova, quanto meno per dimostrare che quella di venerdì era semplicemente stata una giornata storta. E’ andato tutto molto bene fino al largo numero undici che introduceva alla linea finale: lì il cavallo non ha coperto la luce dell’ostacolo, ha fatto un dentro-fuori con i posteriori tra la prima e la seconda barriera che è caduta, Giulia gli è finita sul collo ma è comunque riuscita a toglierlo dalla traiettoria verso la successiva gabbia. Poi una volta ricomposta la situazione la nostra amazzone è ritornata sulla gabbia, Elzas ha commesso un errore in entrata, e dopo l’uscita c’è stato il ritiro. Che succede? Chi lo sa: di certo non è questo il rendimento normale di un cavallo che due settimane or sono vinceva il Gran Premio (nazionale, ok, ma comunque difficile) del Talent Showjumping Fise di Cervia letteralmente passeggiando e senza quasi avversari in grado di impensierirlo.
Poco soddisfacente anche il risultato di Konstop sotto la sella di Paolo Paini, con quattro errori (più un punto sul tempo). Si tratta però di un cavallo che sta vivendo i primi grandi impegni della sua vita sportiva, per giunta in una stagione in cui ha di certo potuto saltare meno di quanto sarebbe accaduto senza questa pandemia maledetta: sicuramente deve rendere più abituale il confronto con percorsi di massima entità, ma i mezzi certo non gli mancano.
LA CLASSIFICA DEL GRAN PREMIO
https://online.equipe.com/en/class_sections/522231