Herning, domenica 14 agosto 2022 – Henrik von Eckermann su King Edward medaglia d’oro, Jerome Guery su Quel Homme de Hus medaglia d’argento, Maikel van der Vleuten su Beauville Z medaglia di bronzo: questo il podio individuale del Campionato del Mondo 2022 di salto ostacoli terminato oggi a Herning. Tre binomi che oggi hanno portato a termine un doppio percorso netto, impresa che tra gli altri finalisti è riuscita solo al tedesco Marcus Ehning sui Stargold (infine 5° classificato).
Lo svedese Henrik von Eckermann è arrivato in Danimarca con il pesante fardello dell’unanime favore del pronostico: aver confermato tale pronostico vincendo nella realtà è cosa che valorizza ancora di più questo formidabile risultato. Ma la cosa ancora più importante dell’epilogo di questa magnifica edizione del Campionato del Mondo è che l’intera classifica finale rappresenta in modo perfetto la scala dei valori prodotti dal salto ostacoli internazionale nel corso diciamo degli ultimi mesi, dalle Olimpiadi di Tokyo in poi: non ci sono state sorprese, nessun outsider, nessun risultato che possa far pensare alla casualità o al favore di circostanze contingenti. No: il salto ostacoli esce da questo Campionato del Mondo con la veste di uno sport quasi esatto, nonostante la percentuale di imponderabilità che naturalmente – e inevitabilmente – lo caratterizza.
Henrik von Eckermann (nato il 25 maggio 1981) con King Edward (Bwp, 12 anni, castrone da Edward x Feo, groom Louise Barraud, proprietario Dufour Stables AG) ha composto la squadra vincitrice dell’oro olimpico a Tokyo ottenendo il 4° posto individuale; in questo mese di agosto è diventato per la prima volta nella sua carriera il numero uno del mondo; due giorni or sono ha vinto l’oro mondiale a squadre; oggi ha vinto l’oro individuale. Un cammino trionfale.
Jerome Guery (24 luglio 1980) su Quel Homme de Hus (Holstein, stallone nato nel 2006 da Quidam de Revel x Candillo, groom Brianna Lobreau, proprietari Jerome Guery, Alexander Oancea, Eden Farm) rappresenta dal 2019 il binomio di maggior consistenza agonistica della squadra belga: quello da cui non si può prescindere, insomma.
Maikel van der Vleuten (10 febbraio 1988) su Beauville Z (Zangersheide, 12 anni, castrone da Bustique x Jumpy des Fontaines, groom Kin Broekhuizen, proprietari Pontegadea Espana SLU, Marta Ortega Perez) ha vinto la medaglia di bronzo individuale alle Olimpiadi di Tokyo e l’altro ieri quella d’argento mondiale con l’Olanda.
A tutto ciò si aggiunga che King Edward e Quel Homme de Hus sono gli unici due cavalli di tutto il campionato che non hanno fatto cadere una sola barriera: e su un totale di cinque percorsi… !
Anche la situazione alle spalle del trio di testa delinea una verità agonistica: chi poco più e chi poco meno, tutti i protagonisti di questa finale occupano una posizione di classifica che rispecchia la realtà complessiva, con la sola eccezione di Martin Fuchs che su Leone Jei oggi ha commesso due errori abbastanza insoliti rispetto al rendimento standard di questo cavallo scendendo a un 11° posto che viceversa avrebbe potuto essere 4°.
La finale di oggi è stata caratterizzata da un primo percorso nel quale un comodissimo tempo massimo ha reso del tutto innocuo il cronometro: e su di un così alto livello di cavalieri e di cavalli in gara la cosa ha prodotto un numero di netti che probabilmente non era nelle aspettative del bravissimo direttore di campo olandese Louis Konickx… Tra l’altro ciò ha reso di fatto nulle le speranze di rimonta di Lorenzo de Luca, il quale dopo aver compiuto un ennesimo magnifico percorso senza errori (il suo F One Usa è andato crescendo in modo spettacolare percorso dopo percorso) non avrebbe potuto fare altro che ‘sperare’ in qualche barriera degli avversari: errori che non ci sono stati e così il nostro campione è stato il primo dei non ammessi al secondo percorso, classificandosi cioè al 13° posto… (dodici al secondo giro). Una beffa. Tuttavia ciò nulla toglie alla bellezza e all’efficacia delle prestazioni che Lorenzo de Luca (7° individuale nel 2014 a Tryon) ha prodotto in sella a F One Usa (stallone baio Kwpn di 12 anni da Toulon x Tangelo van de Zuutthoeve, groom Joanne Fisher, proprietari Neil & Heidi Moffitt, Poden Farms).
Anche per Antonio Garofalo e Conquestador (oggi primi a partire) va fatto lo stesso discorso. Malgrado le 8 penalità odierne, il rendimento offerto dal cavaliere napoletano – tra l’altro debuttante in un Campionato del Mondo – è stato molto positivo, su di un cavallo non più giovanissimo (Conquestador è nato 15 anni or sono, Kwpn da Nabab de Reve x Farmer, groom Silvia Onorevoli, proprietaria Elena Lardone) che è stato gestito con grandissima lungimiranza e competenza in vista di questo appuntamento mondiale, al quale è giunto in piena forma. Per loro infine il 21° posto in classifica.
Da rilevare un aspetto statistico significativo in chiave azzurra: due cavalieri italiani in una finale di Campionato del Mondo non li avevamo dall’edizione 2002, quando i finalisti azzurri erano stati addirittura tre (Gianni Govoni 5° su Havinia, Massimo Grossato 18° su Elkintot e Jerry Smit 23° su Lux Z). Cioè esattamente vent’anni fa…
LA CLASSIFICA FINALE INDIVIDUALE
https://results.hippodata.de/2022/2124/docs/jifinalresult.pdf