Bologna, sabato 26 ottobre 2024 – I cavalli sono le creature viventi che permettono ai cavalieri di essere ciò che sono: appunto cavalieri. Piergiorgio Bucci è cavaliere grazie a molti, moltissimi cavalli montati lungo tutto l’arco della sua formidabile carriera: cavalli che con lui sono cresciuti, che con lui si sono affermati, che con lui hanno vinto e raggiunto i massimi vertici del salto ostacoli mondiale. Tutti importanti, ovviamente: ma qualcuno un po’ più degli altri. Se noi oggi dovessimo dire qual è il cavallo che per associazione di immagini colleghiamo immediatamente a Piergiorgio Bucci dopo l’indimenticabile Casallo Z… diremmo senz’altro Cochello. Ed è questo il risultato più importante, più significativo: più di tutte le gare che Cochello ha vinto o in cui è stato magnifico protagonista, più di tutti i denari che grazie a lui sono entrati in scuderia, più di tutte le targhe e coccarde e coppe che arredano la bacheca del suo cavaliere. Questo è il risultato più importante perché dimostra come Cochello nel cosiddetto immaginario collettivo sia andato al di là del mero dato statistico, oltre una semplice classifica, superando il valore di un risultato. Un valore che una volta stabilito diventa incorruttibile perfino al trascorrere del tempo: quindi da oggi in poi non vedremo più il quindicenne Cochello in campo ostacoli poiché Piergiorgio Bucci ha deciso che per il suo compagno di gara è giunto il momento del ritiro dallo sport, ma la dimensione della sua presenza sulla scena del salto ostacoli taliano rimarrà definita e presente. Immodificabile.