Arezzo, domenica 18 aprile 2021 – L’amazzone elvetica Jane Richard su Clipper du Haut du Roy ha vinto oggi pomeriggio il Gran Premio dello Csi a due stelle di Arezzo, uno dei concorsi importanti di questa ripresa agonistica dopo lo stop dovuto all’epidemia di Ehv-1 e che è servito senza alcun dubbio a molti dei cavalieri italiani presenti come significativo momento di preparazione in vista del Campionato d’Italia programmato a Cervia tra due settimane.
Sul grande campo in erba dell’Arezzo Equestrian Centre si è presentato un percorso base piuttosto difficile e selettivo, tant’è vero che sui 52 partenti solo in cinque sono riusciti a chiudere senza penalità qualificandosi così per il decisivo barrage finale: sarebbero stati in realtà otto, se tre binomi non fossero incorsi in un punto di penalità per aver superato il tempo massimo (tre amazzoni: le nostre Barbara Suter su Aurora e Francesca Arioldi su Icos, e la svedese Ottilia Lundgren su A Brightwood Ursa Major).
Tra i cinque finalisti, tre azzurri. Marco Pellegrino su Vick du Croisy si è classificato al 2° posto andando senza errori molto vicino al risultato di Jane Richard (40.16 contro 39.77), confermando così di aver ripreso quell’eccellente cammino agonistico lungo il quale tante belle soddisfazioni è riuscito a cogliere in tempi recenti, non ultima proprio qui ad Arezzo la vittoria di uno dei GP a tre stelle del Toscana Tour 2019 in sella allo stesso Vick. Filippo Bologni (4° su Quilazio con 8 penalità) ha mantenuto lo standard prodotto durante tutte le giornate di questo concorso, quando è risultato vincitore delle gare grosse di venerdì con Quidich de la Chavée e di sabato con Diplomat: un carnet invidiabile! Infine Roberto Arioldi (5° posto su Chiclone): beh, cosa si può dire su di un uomo e su di un cavaliere del suo livello? Niente, se non applaudire per l’ennesima volta.
Naturalmente molto positive sono risultate le prestazioni di numerosi binomi azzurri (si veda la classifica) che hanno chiuso il percorso base con un solo errore: tenendo anche conto del fatto che si proviene da un periodo durante il quale l’allenamento alla gara per i cavalli non è stato certo ottimale.
LA CLASSIFICA DEL GRAN PREMIO
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