Bologna, 25 ottobre 2018 – Il fuoriclasse statunitense Joe Fargis ne ha vissute di emozioni legate allo sport nella sua vita… E domani sera un’altra si aggiungerà alla serie: perché domani sera Fargis sarà il protagonista della cerimonia con la quale verrà accolto nella Washington International Horse Show Hall of Fame, durante la quarta giornata del concorso internazionale di Coppa del Mondo che si sta svolgendo in questi giorni (dal 23 al 28 ottobre) nella Capital One Arena della capitale statunitense. Praticamente la consacrazione definitiva nella galleria dei più grandi uomini di cavalli della storia del salto ostacoli d’oltreoceano. Una grandezza determinata certamente dai risultati agonistici, ma forse più ancora dallo spirito con il quale Joe Fargis ha sempre vissuto il suo rapporto con lo sport, oltre che dalla raffinatezza tecnica del suo essere cavaliere. Nato il 2 aprile del 1948, Fargis ha ‘esordito’ nel concorso internazionale di Washington a soli 11 anni, nel 1959: come ragazzino addetto alla vendita dei programmi di sala… ! Allora lui era un allievo della famosa e rinomata scuola di equitazione di Jane Marshall Dillon a Vienna, in Virginia, montando sia i pony sia i cavalli, ma non gli è stato necessario molto tempo per divenire protagonista in campo: nel 1970 infatti ha esordito nelle file della prima squadra statunitense di salto ostacoli. Da quel momento è iniziata una vorticosa ascesa verso le vette massime dello sport, coronata infine con il favoloso trionfo alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984: medaglia d’oro individuale e a squadre in sella alla piccola purosangue baia Touch of Class. Medaglia olimpica anche nel 1988 a Seul: argento a squadre sulla saura Mill Pearl, protagonista poi del 4° posto nella finale della Coppa del Mondo 1989 e in campo anche nel Campionato del Mondo di Stoccolma 1990 con gli Stati Uniti in quarta posizione. Ma parallelamente alla sua attività di cavaliere, Joe Fargis ha svolto quella di trainer: molto richiesto, è stato anche in Italia negli anni Ottanta, felice di esserci anche per la sua dichiarata ammirazione per Raimondo d’Inzeo. Anzi, risale proprio a quella serie di stage in Lombardia la ormai famosa frase che Fargis rivolse ai giornalisti: “Sono stupito che vogliate me in Italia, quando voi in Italia avete Raimondo d’Inzeo… !”.