Goteborg, 24 agosto 2017 – Ecco la giornata che ci voleva. La prima manche della seconda prova del Campionato d’Europa (per favore, non chiamiamola Coppa delle Nazioni: non è una Coppa delle Nazioni… !) di salto ostacoli a Goteborg ci ha ‘restituito’ l’Italia che tutti noi aspettavamo. L’Italia di adesso, quella di Piazza di Siena, di San Gallo, di Linz, di Rotterdam, della Prima Divisione di Coppa delle Nazioni: l’Italia insomma. Ieri le cose non erano andate troppo bene, in effetti, ma tutti – addetti ai lavori e protagonisti – ci siamo tenuti un po’ sulle generiche, come sospesi in attesa di vedere quello che sarebbe successo oggi: in altre epoche si sarebbe parlato del solito inizio fallimentare, del solito destino (lui?) che ci avrebbe voluto sconfitti e impotenti, della solita Italia delle retrovie, etc etc… In effetti tutti attendevamo un inizio scoppiettante da parte di una squadra che in tanti (anche all’estero) davano per molto possibile candidata al podio. Ma quel nono posto – per quanto a pochi punti dal vertice – ci ha lasciato un po’ sconcertati e interdetti: così ci siamo un po’ bloccati negli entusiasmi ma anche nelle depressioni rimanendo a mezza via, certi del fatto che oggi sarebbe successo qualcosa di bello. Non era davvero possibile che fossimo nei risultati più che nelle prestazioni quello che abbiamo visto ieri. Infatti. Infatti oggi i cavalieri italiani hanno fatto vedere quale è il loro reale valore, la loro capacità di intervenire sulla gara, di non accettare un verdetto temporaneo di quel genere. I nostri cavalieri ormai da tempo sono abituati a lottare per le prime posizioni, a prendere in mano le sorti della competizione e non a subirle: e oggi hanno dimostrato come meglio non sarebbe stato possibile questa loro attitudine. L’Italia ha concluso con tre percorsi netti agli ostacoli (Luca Marziani tuttavia prendendo due punti sul tempo massimo) e con un quattro penalità (Emilio Bicocchi con Ares: un errore sul verticale con la tavola in sommità forse dovuto a una situazione verificatasi sul largo precedente nella quale il cavaliere azzurro è dovuto intervenire con decisione): un risultato favoloso riuscito a solo altre due rappresentative, Svezia e Belgio. Capite? Oggi solo Italia, Svezia e Belgio su diciassette squadre hanno segnato tre percorsi netti agli ostacoli. E’ una cosa meravigliosa. Infatti abbiamo rimontato ben quattro posizioni andando al 5° posto con 15.25 punti contro gli 8.21 della Svezia. E quindi siamo nelle dieci finaliste di domani sera: è un risultato anche questo (eravamo al 9° posto ieri, non era così matematico riuscire a stare nelle dieci… ), anzi è il primo risultato conquistato certamente. Il minimo? Beh, intanto cominciamo dal minimo, poi vedremo…
Però attenzione: così come non dovevamo deprimerci ieri, non ci dobbiamo esaltare oggi. Calma e gesso. I punteggi presentano distacchi infinitesimali, anche solo le penalità sul tempo massimo possono giocare un ruolo determinante, non parliamo delle barriere: domani può succedere di tutto, nel male e nel bene. Si salterà in notturna, tra l’altro: una variabile ulteriore. Ma percepiamo chiaramente in Luca Marziani, Emilio Bicocchi, Alberto Zorzi e Lorenzo de Luca una determinazione solida e calma: in assenza della quale non avrebbero potuto fare quello che hanno fatto oggi. Oggi Luca Marziani aveva un compito più difficile rispetto a quello di tutti gli altri: confermarsi. Dare ai compagni di squadra la netta percezione della sua consistenza. Non certo perché in passato ciò sia venuto meno: ma solo perché Tokyo, pur con tutte le sue evidenti e ammirevoli qualità, è un cavallo meno sperimentato a questo livello di quanto lo siano gli altri tre. Marziani quindi è stato bravissimo nel valorizzare al meglio le potenzialità del suo compagno di gara, calmo, freddo e ragionatore. Emilio Bicocchi non ha nel suo Ares un cavallo troppo facile: in passato lo abbiamo visto talvolta passare da un rendimento favoloso a qualche prestazione meno brillante; ma tra ieri e oggi Ares è stato magnifico, anche se con due barriere cadute. Ed Emilio Bicocchi è come il vino: la sua qualità di cavaliere con gli anni migliora in modo ammirevole. Di Alberto Zorzi cosa si può dire? Niente, si può dire. Monta da fenomeno. D’accordo: Cornetto è un cavallo di grandissima qualità, ma bisogna saper montare bene anche i cavalli buoni… nonna Papera al posto di Alberto Zorzi oggi non sarebbe all’ottavo posto della classifica individuale di certo… Lorenzo de Luca ha entusiasmato, un entusiasmo proprio viscerale, di sangue, di cuore, di pulsazioni: dopo la rabbia di ieri, dopo la frustrazione di vedere il nostro numero quattro del mondo avvilito da quelle due maledette barriere che lo avevano relegato laggiù in fondo in classifica… beh, oggi tutta Italia ha saltato sotto la sella del campione azzurro insieme ad Armitages Boy, di sicuro. E’ stato favoloso assistere alla prestazione di Lorenzo de Luca e del suo stallone baio: come vedere il capolavoro restaurato che rinasce a nuova bellezza. Lorenzo de Luca ha esibito la consapevolezza del cavaliere forte che si prende ciò che gli spetta: nello sport questi sono spettacoli eccitanti.
Tuttavia calma e gesso. Vietato esaltarsi. Diciamo che le premesse sono ideali, oggi, per pensare che domani qualcosa potrebbe succedere. Tre squadre domani sera saliranno sul podio del Campionato d’Europa per ricevere le medaglie continentali: l’oro, l’argento e il bronzo. Vedremo. Sarà una serata di grande sport: questo è certo.
(P.S. – Pare che in Svezia l’equitazione sia lo sport più praticato dopo l’hockey su ghiaccio: ma allora il pubblico dov’è? Perché è vero che l’Ullevi Stadium è grande, ma vedere quei vuoti giganteschi sulle tribune fa un po’ dispiacere… )
CLASSIFICA INDIVIDUALE
http://results.hippodata.de/2017/1380/docs/current_standings_ec_indiv_after_r1.pdf
CLASSIFICA A SQUADRE