La Baule, venerdì 11 giugno 2021 – L’Italia guidata da Duccio Bartalucci ha conquistato oggi pomeriggio il 2° posto nella Coppa delle Nazioni dello Csio a cinque stelle di Francia a La Baule, seconda tappa del circuito di Prima Divisione d’Europa. La vittoria è stata conquistata dalla Svizzera con 4 penalità: la nostra squadra ha chiuso a 7, il Belgio a 8. Distanze minime, ma per quanto possa sembrare paradossale per come si è sviluppata la gara il nostro distacco dalla Svizzera è decisamente ‘inferiore’ a quello che ha separato il Belgio da noi pur essendo rispettivamente di tre e di un punto.
Noi potevamo tranquillamente vincere: il successo pieno era ed è stato alla nostra portata senza alcun dubbio. Ma non importa, assolutamente: mai come oggi e come in questo periodo tra questo secondo posto e la vittoria per noi non c’è assolutamente alcuna differenza. Lo si diceva prima, quando i risultati di Roma e di San Gallo non ci hanno di certo premiati, e lo si ripete anche adesso, dopo questa formidabile prestazione: l’Italia in questo momento non sta cercando risultati (ma se vengono tanto di guadagnato… !), sta cercando invece una ricostituzione del proprio nucleo di binomi – ma soprattutto cavalli – che le consenta di affrontare il futuro vicino e lontano al meglio. E quella di oggi è una dimostrazione eloquente – tanto quanto lo sono state quelle di Roma e di San Gallo – di ciò che stiamo vivendo. Siamo un cantiere aperto: si lavora e non si vede nulla, anzi, più facilmente si vedono i problemi e le difficoltà, ma poi la costruzione prende forma pur se in maniera ancora rozza e abbozzata, e allora si comincia a intuire quello che potrà essere.
Abbiamo un binomio forte: Riccardo Pisani e Chaclot. Non a caso proveniente dall’epoca pre-Covid e pre-vendite dei nostri numeri uno come Tokyo du Soleil, Lazzaro delle Schiave, Evita etc etc… Cavallo magnifico che aveva forse l’unico difetto di non essere particolarmente veloce, e quindi di incorrere spesso nei fuori tempo: adesso il problema non esiste più, Riccardo Pisani ha raggiunto una disinvoltura e una dimestichezza tali da ‘sentire’ di poter anche galoppare senza temere di incorrere nell’errore. E il risultato è quello che abbiamo visto oggi: due percorsi netti di bellezza sublime!
Fabio Brotto e Vanità delle Roane sono il simbolo migliore di ciò che significa avere pazienza, lungimiranza e fiducia. La cavalla è nata nell’allevamento del cavaliere veneto – Le Roane – ed è stata da lui addestrata e portata passo dopo passo fino a questo livello. Adesso si vedono i frutti: oggi possiamo dire di avere certamente una cavalla da Coppa delle Nazioni in più (il cavaliere non si discute: due Campionati del Mondo nel suo curriculum… ). Oggi un… quasi doppio netto: a parte il punto sul tempo massimo in entrambi i giri (anche per Vanità la velocità è un piccolo problema, a oggi), l’errore sull’ultima barriera dell’ultimo ostacolo del secondo percorso… Vanità delle Roane è una conferma entusiasmante!
Filippo Bologni e Quilazio. Oggi è importante ciò che si può dire del cavaliere più di quello che si può dire del cavallo. Perché quando Bologni è entrato per il suo secondo percorso aveva sulle spalle un fardello pesantissimo: primo, la consapevolezza di aver chiuso la prima manche con due errori; secondo, la consapevolezza che senza il suo zero la nostra gara sarebbe stata pesantemente compromessa. Filippo Bologni doveva fare zero: e l’ha fatto! E questo, per un cavaliere certamente già molto navigato come lui ma altrettanto certamente non ancora di grande esperienza nelle Coppe delle Nazioni più difficili del mondo, è un aspetto di valore incalcolabile.
Luca Marziani e Lightning. La forza emergente. Già parecchio emersa, a dire il vero, ma con ancora qualche margine di miglioramento che rende la prospettiva di questo binomio davvero esaltante. Oggi quarti a partire: nel primo percorso era imperativo il loro netto, e il netto è arrivato. Quando un atleta fa ciò che deve fare nel momento in cui serve che lo faccia, beh… raggiunge il vertice massimo: come Luca Marziani e Lightning in questo loro primo percorso. Cioè un capolavoro. Nel secondo la responsabilità è stata ancora più tremenda sulle loro spalle: con lo zero l’Italia avrebbe vinto! Un errore sulla tavolina delicata in uscita dalla dirittura con la triplice ha scombinato i piani del campione d’Italia: un po’ di disordine sulla riviera e ancora più – di conseguenza – sulla gabbia finale in dirittura… Otto penalità. Ma non importa: perché quello che più conta è aver dimostrato che questo binomio dopo aver limato le naturali e inevitabili imperfezioni di una coppia che si sta formando potrà rappresentare una pedina importantissima per la squadra nazionale a qualsiasi livello.
Per concludere. Non dovevamo deprimerci prima, non dobbiamo esaltarci adesso. Una gara è solo una gara. Nel male come anche nel bene. Dobbiamo arrivare a mettere in fila più gare nel bene. Ma per farlo serve un’ampia rosa di binomi consolidati ad alto livello. E tale consolidamento avviene anche grazie alle sconfitte. Sappiamo che il cammino è lungo, ancora: ma intanto godiamoci questo inebriante pomeriggio di meraviglioso salto ostacoli azzurro!
LA CLASSIFICA DELLA COPPA DELLE NAZIONI
https://results.hippodata.de/2021/1971/docs/c8_-_longines_fei_jumping_nations_cup_de_france_round_2_team_results.pdf