Roma, 11 settembre 2016 – Oggi l’annullamento della tappa italiana della Global Champions League è stato l’ultimo atto del concorso ippico internazionale di Roma allo Stadio dei Marmi “Pietro Mennea”. Decisione inevitabile alla luce di condizioni atmosferiche davvero proibitive: se ieri infatti il Gran Premio era stato sospeso e rimandato alla mattinata di oggi a causa di una tempesta di fulmini, oggi la ragione è stata un’altra tempesta questa volta di pioggia e grandine scatenatasi nel pomeriggio con una violenza davvero inusitata. L’acqua e il ghiaccio si sono rovesciati sullo Stadio dei Marmi in quantità tale da impedire non solo il proseguimento delle gare, ma perfino i normali spostamenti da un luogo all’altro, il raggiungimento dei veicoli, i movimenti nelle scuderie… Un vero e proprio cataclisma. Ma neppure questa eccezionalità è riuscita alla fin fine a compromettere il senso di bellezza sia estetica sia sportiva che queste giornate di salti internazionali hanno regalato al pubblico degli appassionati. La seconda edizione dell’appuntamento romano ha infatti dimostrato chiaramente alcuni aspetti inoppugnabili. Primo: l’evento Longines Global Champions Tour è un grande successo di pubblico. Secondo: lo Stadio dei Marmi è un luogo di bellezza straordinaria che si presta perfettamente a divenire teatro di un concorso ippico internazionale di così alto livello. Terzo: i cavalieri stranieri adorano Roma. Quarto: Jan Tops, presidente e organizzatore del LGCT, di Roma e di questo luogo è innamorato. Alla luce di tutte queste considerazioni è facile prevedere che questa seconda edizione – pur se funestata dal cattivo tempo – abbia rafforzato nella mente degli organizzatori e delle autorità cittadine (primo tra tutti il ‘padrone di casa’, cioè il Coni) l’idea di rendere questo concorso un appuntamento classico tra quelli proposti dallo sport della capitale. In questo modo Roma avrà due concorsi ippici internazionali di livello mondiale ambientati in luoghi di bellezza incomparabile: Piazza di Siena e lo Stadio dei Marmi. Quale altra grande capitale al mondo può offrire altrettanto?