Bologna, mercoledì 5 gennaio 2022 – Nato il giorno 1 giugno 1967, vicentino, luogotenente dell’Aeronautica Militare, Stefano Nogara dal primo gennaio 2022 è stato nominato dalla Fise tecnico federale di supporto al nuovo selezionatore azzurro Marco Porro.
Se l’aspettava un incarico del genere?
«No, sinceramente no. È stata una bellissima sorpresa… e naturalmente per me è un’opportunità molto importante. Cercherò di fare del mio meglio per sostenere Marco Porro nel suo lavoro».
Lei però è anche il selezionatore della squadra azzurra Ambassador…
«Sì, mantengo questo ruolo anche per rispetto delle persone che mi hanno dato fiducia per questo incarico così importante».
Riuscirà a fare entrambe le cose?
«Sì, assolutamente sì. Soprattutto dopo aver vissuto la bellissima esperienza dell’anno scorso con il gruppo azzurro Ambassador: penso che i quattro o cinque appuntamenti compreso il Campionato d’Europa siano gestibili bene».
Forse è un po’ prematuro parlarne adesso, ma quale sarà l’aspetto più importante per Marco Porro e per lei nello svolgimento della vostra attività?
«Direi prima di tutto fare tesoro dell’esperienza di chi ci ha preceduto e delle cose che nel bene come nel male sono accadute nel recente passato. Dopodiché noi sicuramente abbiamo le nostre idee e le nostre strategie. In ogni caso sarà importante fare un passo alla volta per avere così modo di capire bene le cose e le situazioni».
In generale come vede la realtà attuale del nostro salto ostacoli di primo livello?
«Una cosa è certa e indiscutibile: noi abbiamo dei cavalieri fantastici, meravigliosi… Il problema è fare in modo che ciascuno di loro possa disporre di cavalli all’altezza, altrimenti non si va da nessuna parte. Quindi più che ai cavalieri dovremo pensare molto ai cavalli: programmare la loro attività nel migliore dei modi per farli arrivare in perfetta forma all’appuntamento che conta».
Lei ha una grande esperienza agonistica come cavaliere, ha lavorato con grandi tecnici, ha vissuto momenti importanti… Qual è il messaggio più significativo che sente di poter trasmettere nel suo attuale ruolo?
«Cercare di far capire che la cosa più bella non è vincere una gara, bensì avere la capacità di rimettersi in gioco subito dopo aver vinto quella gara».
Le piace quindi l’idea di affrontare questa nuova esperienza?
«Tantissimo. È anche una sfida notevole: ma proprio per questo terribilmente appassionante!».