Bologna, 2 marzo 2017 – Mese dopo mese, risultato dopo risultato Lorenzo de Luca è arrivato alle soglie della tanto ambita Top Ten: la nobile ed eletta area riservata ai migliori dieci cavalieri del mondo. Nella computer list del mese di marzo, infatti, il campione azzurro occupa il 13° posto. Salire quei tre gradini però è un’impresa molto difficile, ma soprattutto molto difficile sarà – nell’ipotesi di farcela – rimanere lassù: per farlo, e magari per incrementare i punti così da poter guadagnare qualche ulteriore posizione, ci vuole una eccellente continuità di risultati. Non si deve mollare mai. E naturalmente bisogna contare su una scuderia ricca di soluzioni alternative e di ricambi di alto livello: proprio come quella che il commerciante belga Stephan Conter mette a disposizione sia del nostro cavaliere sia del tedesco Daniel Deusser, attuale numero uno del mondo. Poi l’obiettivo è quanto mai prestigioso: i cavalieri compresi nella Top Ten a fine anno vanno a giocarsi la favolosa finale Rolex/Ijrc. Una gara alla quale tutti ovviamente sognano di poter arrivare prima o poi: ma è una gara davvero per pochi… Ci arriverà Lorenzo de Luca? Questo lo vedremo. Certo è che la sua rincorsa al vertice è stata caratterizzata da una determinazione e da una costanza di rendimento davvero ammirevoli: 62° nel gennaio 2016, 59° in febbraio, 57° in marzo, 56° in aprile, 57° in giugno, 37° in settembre, 20° in ottobre, 19° in novembre, 17° in dicembre e in gennaio 2017, 16° in febbraio e adesso appunto 13°. Una corsa stupenda.
Ma quali sono stati i cavalieri azzurri che prima di Lorenzo de Luca sono arrivati così in alto? Beh, a dire il vero così in alto uno solo: Gianni Govoni, che ha raggiunto il 10° posto nel giugno 2003 dopo un 2002 in continua ascesa. Ma è stata purtroppo una toccata e… fuga: a partire da quel mese Govoni ha perso posizioni su posizioni fino ad arrivare al 40° posto in dicembre dello stesso anno. Ma per un cavaliere come Govoni in quel momento era da considerarsi un risultato davvero straordinario: con una scuderia privata di limitate risorse è stato quasi un miracolo. Poi un lungo periodo di assenza di azzurri nella parte ‘alta’ della graduatoria mondiale. C’è stato un 30° posto di Juan Carlos Garcia nel giugno del 2006, e quindi il perentorio ritorno di Govoni all’inizio del 2009: 31° in gennaio, 29° in febbraio, 21° in marzo, 20° in aprile, 17° in maggio, 16° in novembre, e poi di nuovo la discesa. A luglio 2011 però inizia la scalata di Emanuele Gaudiano partendo dall’80° posto: un crescendo continuo che lo porta al 33° posto di maggio 2013 per arrivare quindi al 18° posto del giugno 2016, la sua personale vetta poi abbandonata fino ad arrivare al 43° posto di questo marzo 2017. Ma nel suo caso vale lo stesso discorso fatto per Govoni: per resistere lassù ci vogliono risorse davvero straordinarie.
Ma la computer list è solo prestigio? Niente affatto. A parte la finale della Top Ten in chiusura di stagione, molte partecipazioni internazionali sono determinate dalla posizione dei cavalieri nella graduatoria mondiale (i primi trenta per esempio hanno accesso diretto alle gare del Global Champions Tour), così come i sorteggi per gli ordini di partenza dei Gran Premi o gli inviti ai concorsi. Quindi c’è una utilità concreta molto importante nel rimanere ai vertici. Ma per farlo non basta essere bravi: oggigiorno sono indispensabili cavalli in gran numero e un’organizzazione della massima efficienza. Essere lassù quindi non è motivo di orgoglio del solo cavaliere: ma anche di tutta la squadra che lavora con lui e per lui.